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Courtney's pov
Era passata la prima notte senza di lui e si sentiva la sua assenza. Nessuno a cui dare calci durante la notte, nessuno che mi abbracciava e che si beccava calci durante la notte, nessuno che mi chiamava con dei nomignoli e si beccava calci durante la notte.

Scesi giù ed andai nella "sua camera da letto", quello che per me rimaneva il salotto.
<Che schifo!> urlai svegliandolo.
<Che succede? Uno scarafaggio?> domandò ridendo.
<Peggio! Le tue mutande!> dissi inorridita indicando quello su cui stavo per scivolare.
<Tesoro bello, è camera mia> disse raccogliendole e buttandole più in là.
<Continua a rimanere anche il salotto> gli dissi arrabbiata.
<Ah ma perché voi donne siete tanto fissate!?> si lamentò.
<Voi uomini invece siete bravi solo a sporcare. Non capite l'importanza dell'ordine> sbraitai.
<Voi urlate solo! Noi facciamo molto più di voi e quindi è normale che voi dobbiate sistemare la nostra roba> rispose lui sedendosi.
<Avete una vita tanto facile. Noi puliamo, sistemiamo... Voi!? Giocate alla play con gli amici>

Eravamo parecchio nervosi. Stavamo litigando per delle mutande.
<Perfetto. Allora scommettiamo: dobbiamo resistere una giornata l'uno nei panni dell'altra. Se vincerai tu... Ti lascerò in pace, basta ricatti. Se vincerò io però... Basta cose al buio. Ci stai?> propose allungando la mano.
<Certo> dissi stringendogliela.
Mi tirò a sé con la mano che stavo stringendo.
<Sarà un piacere divertirmi con te> sussurrò ad uno palmo dal mio viso.
Mi avvicinai di più.
<Sarò io a vincere> dissi ad uno sfioro dalle sue labbra.

La giornata era iniziata. Restai seduta sul divano e lo guardai passare l'aspirapolvere e raccogliere quelle mutande.
<Andiamo a vedere cosa lasci in giro in camera> disse salendo.
Lo seguii.
<Tu puoi lasciare le mutande in giro, a me piacciono da vedere> disse entrando in camera mia.
Era perfettamente in ordine, un ordine che lui non aveva mai visto.
<Non ho nulla da fare qui. Cosa fai stasera?> chiese sedendosi.
<Ho l'incontro a casa di Gwen> dissi sapendo che ci sarebbe dovuto andare lui.
<Io vado da Geoff. Ti dò uno strappo in moto>
<Eh no. Guido io. Sono te per un giorno, no?> dissi scompigliandogli i capelli.

<Questa cosa mi eccita> disse seguendomi giù.
<Vedi di non eccitarti troppo, la sfida la vinco io> affermai.

Scrissi alle ragazze avvertendole della nostra scommessa e a loro andava bene passare una sera con lui.

Mia madre e Wiliam poi ci chiamarono per mangiare. Mi sedetti ed aspettai che Duncan mettesse le posate. Wiliam lo guardava con gli occhi sgranati, convinto che avesse qualche malattia. Si sedette ed iniziammo a mangiare.

<Ma com'è che tu e le tue amiche non andate a scuola?> domandò Duncan.
<Studi privati, facciamo un esame a fine anno> risposi prendendo la pasta con la forchetta.
<Bello. Io ho rinunciato alla scuola> rispose beccandosi uno sguardo di disapprovazione da parte di Wiliam.
<Però andiamo a scuola per il ballo di fine anno> continuai.
<Al quale andrai se continuerai a obbedirmi> intervenne mia madre facendomi roteare gli occhi al cielo.

angolo autrice

angolo autrice eliminato per ansia

see u later, magari never

BlackmailWhere stories live. Discover now