CAPITOLO 32

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Era finita. L'alba stava sorgendo con i suoi tenui colori pastello e i primi raggi di sole che illuminavano i flebili fili di nubi in cielo e i colli sottostanti. All'uscita del Sottosuolo, semi crollata a causa del terremoto indotto magicamente, i superstiti della compagnia di Warren si concessero una tregua, esausti. Cinque giorni avevano trascorso là sotto, tra agguati, imprevisti, imboscate dei Drow e dei loro alleati, avevano ceduto poco terreno, lasciando sul campo pochi ma cari amici. Il loro sacrificio aveva consentito però ai ranger, uniti a nani ed elfi con maghi e chierici, più l'aiuto fondamentale di uno stregone negromante e la furia di un mezzo Drow implacabile, di far crollare la volta di una caverna ove sorgeva una città degli Elfi Scuri. Adesso, anche loro avrebbero dovuto leccare le ferite e ricostruire.

I ranger potevano concedersi una tregua. Il mezzo Drow, coperto interamente di sangue, suo e non solo, con i capelli sporchi e intrecciati, le dita rigide e le braccia stanche dai colpi tirati, se ne stava mollemente adagiato contro il corpo di Daw, anche lui sporco e stanchissimo. Avevano l'ultima scorta di acqua da dividere, poi sarebbero dovuti ripartire tutti per recuperare cibo e liquidi. «Quando torniamo a casa, voglio dormire per una settimana intera,» sentenziò Lashrael, che per la prima volta in vita sua non riusciva ad apprezzare il sapore di sangue sulle labbra.

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«Ottima idea, ma prima dobbiamo stare a bagno due giorni per toglierci tutto questo lordume di dosso.» Era stata una missione incredibile, complicata, probabilmente la più pericolosa a cui aveva partecipato Daw in tutta la sua vita, visto che era stato in prima linea, cosa che di solito tendeva a evitare. Ma erano sopravvissuti.

Ripresero il cammino poco dopo, nonostante avessero tutti bisogno di riposare, ma era comunque saggio allontanarsi da quel luogo funesto. Fecero una tappa prolungata a mezza giornata di distanza, quando trovarono l'ansa tranquilla di un fiume e vi sostarono, lavandosi e facendo scorta d'acqua. Ripreso il cammino prima dell'alba.

Raggiunsero North Post due giorni dopo, furono accolti da eroi, ma in fin dei conti non ci fu molto clamore. Daw aveva un corno spezzato dopo un incontro troppo ravvicinato con una creatura di dubbia origine del Sottosuolo, ma non se ne curava troppo.

Insieme a Lashrael decisero di rimanere a festeggiare con gli altri, quella sera, più per le insistenze di Dyra che per reale desiderio.

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«Riusciremo a far ricrescere il corno?" chiese Lashrael mentre porgeva il boccale di birra nanica a Daw. Non era concesso rimanere sobri quel giorno.

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Rise, accettando il boccale, seppur con un po' di reticenza. «Allora le mie corna ti piacciono! Comunque non temere, ricrescerà da solo.» Bevve un primo sorso e fece una smorfia, fortissima come la ricordava.

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Lo guardò malizioso. «Io adoro le tue corna, ma ho sempre avuto l'impressione che tu non apprezzassi, quindi non ne ho mai parlato,» commentò. A differenza di Daw, Lashrael era già alla seconda pinta.

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Sorrise. «C'è solo una cosa di me che non apprezzo, e sai bene di cosa parlo. Per il resto non mi lamento.» Bevve, facendogli un cenno. «Non è che più tardi mi bacerai di nuovo davanti a tutti?» domandò, con un pizzico di malizia.

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Inarcò un sopracciglio. «Se vuoi posso farlo anche ora. Non devo ubriacarmi per farlo, sai?» replicò, guardandolo con gli occhi ridotti a fessure. Il sinistro era tumefatto a causa di un colpo di clava andato a segno, ma riusciva a vedere discretamente.

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Lo guardò con interesse. «Siamo eroi, almeno oggi, penso che un bacio possiamo anche permettercelo.» Gli si accostò, protendendosi lievemente verso di lui.

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Il sorriso si allargò e, senza attendere oltre, gli passò una mano dietro la nuca e accostò le labbra alle sue, insistendo affinché lo facesse entrare.

Strange Story - Daw e LashraelTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang