CAPITOLO 45

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La mattina arrivò presto, con i consueti rumori della natura. Lashrael si svegliò nella stessa posizione che aveva assunto per fare l'amore. Su un fianco, Daw dietro di lui che ora lo teneva in un abbraccio leggero, le loro gambe intrecciate. I loro umori sparsi sulle lenzuola dopo la notte di fuoco. Sogghignò rendendosi conto che si era svegliato a causa dell'erezione in corso, quindi baciò una mano di Daw e lo chiamò sommessamente. «Daw, sei sveglio amore mio?»

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Mugolò piano, riemergendo lentamente dal torpore. Aveva un braccio un po' intorpidito e i capelli di Lashrael avvolti attorno al collo. Strofinò il viso contro la nuca dell'altro.

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«Daw, tesoro, c'è qualcosa che reclama la tua attenzione,» gli disse in modo più deciso, spostandogli le mani sul suo basso ventre e stringendole, assieme alla sua, lungo l'asta in tensione.

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Sorrise, ancora a occhi chiusi. «Qualcuno si è svegliato di buon umore, stamattina.» Prese a carezzargli il sesso, rendendosi conto che il torpore del sonno stava rapidamente scivolando via, lasciando il posto all'eccitazione.
Continuò a masturbarlo, ma allo stesso tempo mosse gambe e fianchi infilandogli il proprio membro tra le cosce. «Stringi bene le gambe, dolcezza, hai risvegliato anche qualcun altro!»

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«Voglio baciarlo,» mugolò, stringendo comunque le cosce.

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«Che cosa adorabile. Credo proprio che anche lui voglia essere baciato, magari dopo, ora fammi godere del calore del tuo corpo.» Aumentò le carezze su tutta la lunghezza dell'asta del Drow e gli strizzò dolcemente i testicoli, mentre si strofinava tra le cosce calde e lisce.

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Gli prese la punta del membro tra le dita e stuzzicò la fessura. Sentì però le sue viscere ribollire, quindi incitò Daw a masturbarlo più veloce. «Sto per...»

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Accolse la richiesta e a sua volta aumentò lo strofinio. Le dita di Lashrael che lo stuzzicavano gli fecero emettere un mugolio di apprezzamento.

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Inarcò la schiena contro di lui e venne in un lungo sospiro di soddisfazione. Anche Daw si era liberato, rimasero comunque abbracciati nella stessa posizione. «Meno male che non avevamo cambiato il letto,» mormorò distratto, osservando il lenzuolo segnato dai loro umori.

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Ridacchiò, col viso premuto contro la sua testa. «Facciamoci un bagno,» propose poco dopo, iniziando, anche se controvoglia, a districarsi.

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«Sì, è un'ottima idea!» rispose. Si voltò e lo baciò, carezzandogli il volto. «Grazie,» bisbigliò con le labbra sulle sue.

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«Perché mi ringrazi?» domandò, una mano sul fianco sinuoso.

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«Perché esisti, perché ci sei. Perché ti amo.» Continuando a baciarlo sorridendo. Non gli lasciò le labbra, ma si mise in ginocchio come se volesse alzarsi. «Se però ti alzi anche tu e ti lasci baciare ancora, mentre preparo l'occorrente per il bagno, ti amerei ancora di più,» aggiunse.

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Sorrise, ricambiando quei baci. «Siamo due romantici senza speranza.» Si alzò a sua volta. «Ti aiuto a preparare il bagno.»
Si fecero il bagno, accoccolati nella consueta posizione. Era uno dei momenti che preferiva, l'acqua, la calma, i loro corpi nudi, caldi, stretti tra loro, le carezze lievi, i baci pigri. «Come ti senti, oggi?» chiese, quasi con distrazione. In fondo, in quel momento, era come se non fosse successo nulla di brutto nelle loro vite, mai.

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«Meglio, molto meglio. E anche questo grazie a te,» rispose. Ed era vero, Daw era ormai il suo punto fermo, lo scoglio a cui aggrapparsi per salvarsi. Sarebbe arrivato il momento di riprendere a camminare con le proprie gambe, ma Daw gli stava dimostrando che poteva permettersi il lusso di essere fragile. «Ti amo Daw, arriverà il giorno in cui non cadrò di nuovo, te lo prometto.»

Strange Story - Daw e LashraelWhere stories live. Discover now