23- Come nei sogni - Joshua

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"Dovrei fermarmi?". Mi chiede tra un bacio e l'altro mentre sa che mi sta facendo perdere la testa.

"Tu cosa vuoi?". Gli chiedo lasciandolo continuare.

Una delle due mani lascia la presa sul mio fianco per salire in mezzo alla mia schiena e spingermi verso di lui. E sotto ogni suo tocco, fremo.

"Vorrei che mi lasciassi provare".

Ingoio a vuoto al sentir pronunciare queste parole. Quante volte ho sognato di fare l'amore con lui, quante volte mi sono immaginato noi due come una coppia di fidanzati? E ora sembra che tutti i desideri che ho espresso a ogni stella cadente che sono riuscito a vedere, abbiano deciso di esaudirsi. Ho paura? Tantissima. Gli impedirò di farmi ciò che vuole? Assolutamente no.

"Qualsiasi cosa tu voglia". Gli rispondo.

Sento il suo sorriso aprirsi sulla mia pelle accaldata dal suo tocco e l'attimo dopo la mia bocca che viene riempita dalla sua.

I nostri sapori che si mischiano a formarne uno solo, i nostri corpi che si cercano e si trovano, le nostre mani che accarezzano ogni parte del corpo che riescono a sfiorare.

Mi sfila la camicia dalle spalle e io finalmente slaccio la sua facendola finire a terra accanto alla mia. Mi abbasso a baciare la sua pelle illuminata dalla luna e poi spingendolo verso il letto, lo faccio stendere. Non so quanto in là mi posso spingere, non conosco i suoi limiti e neppure le sue intenzioni, ma qualsiasi cosa lui voglia offrirmi, ne farò tesoro nascondendolo nella parte più intima del mio cuore, custodendo questa notte al riparo da tutto.

"È così strano". Mi dice mentre mi bacia il collo.

"Cosa?". Trovo la voce per chiedergli.

"Sei forte".

Lo bacio ancora e poi scendo lungo il suo petto, fino a sfiorargli il ventre pensando a quello che ha appena detto. È la sua prima esperienza con un ragazzo e sebbene abbiamo spesso lottato tra di noi facendo gli scemi, questa è la prima volta in cui ci troviamo veramente in intimità e scoprire che ora con lui c'è una persona che riesce a parare i suoi colpi, deve lasciarlo stranito. Mi siedo a cavallo sulle sue gambe e con la voce resa roca dal desiderio, appoggio le dita tremanti sul bordo dei suoi jeans. "Posso?".

I suoi occhi non perdono di vista i miei e senza nessuna esitazione mi fa cenno di sì con la testa, alzando le braccia verso la testata del letto, lasciandosi così ai miei voleri.

Lo guardo mentre apro prima il bottone e poi la cerniera e quando sono sicuro che non mi fermerà, scendo dalle sue gambe per sfilargli quel tessuto che lo fascia come una seconda pelle, per poi passare e togliere anche i miei. E una volta rimasti entrambi con solo i boxer addosso, lo raggiungo sul letto, stendendomi di fianco a lui.

"Tutto bene?". Gli chiedo, prendendo un momento di pausa mentre gli bacio il braccio che tiene ancora alzato.

"È strano se dico che non sono mai stato così bene?". Dice cercando il mio sguardo.

Vorrei poter saltare dalla gioia, esultare perché la mia pazienza finalmente ha raggiunto il suo obiettivo, ma resto a guardarlo scegliendo di imprimere a fuoco questo momento nel libro che racchiude i miei migliori ricordi che ho con lui.

"Un grifone è strano!".

Lo vedo accennare un sorriso per poi sbuffare una risata.

"Allora è tutto perfetto. Tu sei perfetto". Mi dice avvicinando e cercando le mie labbra. Lo bacio e mi chiedo cosa ho fatto per meritarmi anche solo questo momento assieme a lui.

Appoggio una mano sul suo collo e in una carezza lenta scendo sul suo corpo assimilando ogni suo piccolo gemito e ogni suo silenzioso sospiro, mentre contino a baciarlo tra le labbra, il collo e la spalla. E quando finalmente arrivo dove ho sempre voluto arrivare, sopra la stoffa fina lo accarezzo lungo tutta la sua lunghezza toccandolo per la prima volta da sempre.

Ehi na na naDove le storie prendono vita. Scoprilo ora