30- Capodanno - Michele

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Rigiro il bracciale di cuoio che mi ha regalato e osservandone la piccola incisione interna ripenso a quello che mi ha detto subito dopo che ho aperto la scatolina. "Quello che riusciamo a vedere alla luce del sole è solo una parte infinitesimale rispetto a ciò che sta nell'ombra". E incredibilmente mi ritrovo a capire cosa volesse dire con quelle parole. Agli occhi di tutti siamo due grandi amici, ma quando le porte dietro di noi si chiudono siamo molto di più e per quanto mi sia impossibile dare un nome o toccare quello che scorre e che mi spinge verso Jo, mi è altrettanto impossibile fermare quel trasporto che me lo fa desiderare.

Lo voglio ogni giorno di più e sempre più intensamente e oramai tornare indietro mi è praticamente inimmaginabile. Ma portare in superficie quello che custodisco con tanto rispetto e amore mi riempie di paura e mi odio per questo perché so quanto costi a lui nascondersi, anche se non c'è stato un giorno in cui mi abbia chiesto più di quello che potevo dargli.

"Pensi troppo!". Sbuffo mentre lo guardo togliere la felpa prima di entrare in bagno per farsi la doccia. Lo seguo e continuo a guardarlo mentre continua a spogliarsi. Mi siedo sul piano accanto al lavandino e prendo in mano il suo profumo. "La smetti?". Dice ancora. È completamente nudo davanti ai miei occhi e prima che riesca a dirgli qualcosa la porta di Alyssa si apre.

"Michi!". Esclama. "Ci sei anche tu! Pensavo che mio fratello si fosse fottuto completamente il cervello perché lo sentivo parlare da solo!".

Sorrido. "No, ma ci è vicino!". Le rispondo e borbottando lo vedo entrare dentro il box.

"Credo sia innamorato!". Se ne viene fuori lei, attirando la mia curiosità all'istante.

"Ah sì?".

Fa un cenno affermativo con la testa e poi continua. "Sorride sempre, rompe meno le palle e ha sempre uno strano luccichio negli occhi".

Dentro di me si alza all'improvviso una fila di marmotte attente e in ascolto. "Magari sta scopando!".

"No". Dice sicura, "quello lo faceva anche prima!". E cazzo se fa male sentirselo ricordare.

"Continuate pure a parlare di me come se non ci fossi, eh?". Lo sentiamo dire mentre lo intravedo sciacquarsi i capelli.

"Sì, tranquillo!". Risponde sua sorella col sorriso sulle labbra. E poi alzando gli occhi al cielo torna in camera sua, non prima di avermi mimato con le labbra è innamorato.

Il cuore mi batte forte nel petto e le marmotte che prima erano attratte dalle affermazioni di Alyssa ora hanno iniziato a battere la loro coda in maniera incessante provocando dentro di me un emozione inarrestabile. Vorrei aprire la doccia e poterlo guardare negli occhi, vedere quello che ho appena sentito uscire dalla bocca di sua sorella. E poi prendergli la mano per appoggiarla sul mio cuore solo per fargli capire che non ho paura di quello che prova. Ma a che scopo se non posso ricambiare come vorrebbe lui?

Quindi affogo ogni emozione e non appena sento spegnersi l'acqua scendo dal lavello e aspetto che esca. Non appena lo vedo allontano l'accappatoio che stava cercando di prendere e spingendolo contro la porta di sua sorella inizio a baciarlo, per poi fargli capire che quello che sua sorella ha spifferato, mi è arrivato.

Con i miei baci asciugo ogni goccia d'acqua che lo ricopre, scendendo lungo il suo collo e poi sulle spalle mentre con la punta delle dita gli accarezzo il petto, per poi spingermi più giù, dove mai prima d'ora avevo osato.

Sotto il mio tocco una sensazione familiare, ma allo stesso tempo sconosciuta. Ho paura di sbagliare, come se non lo avessi mai fatto e un po' è esattamente così. Ma il suo respiro spezzato è il motivo di cui avevo bisogno per proseguire.

Ehi na na naDove le storie prendono vita. Scoprilo ora