10. 𝖣𝖴𝖤𝖫𝖫𝖮 𝖢𝖮𝖭 𝖫𝖠 𝖬𝖮𝖱𝖳𝖤

220 40 53
                                    

Ad E.

"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio. Sed fieri sentio et excrucior."
(Catullo, Carmen 85)

Avvertenza

Presenza di:
Manovre mediche intrusive, non-con, violenza.

La lettura è consigliata ad un pubblico adulto, ma la discrezione è a vostra scelta.
Non mi prendo alcuna responsabilità in merito al modo in cui assimilate la lettura.
I miei DM sono sempre aperti se scegliete di non leggere.

 I miei DM sono sempre aperti se scegliete di non leggere

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

타르 날개

10.
"Duello con la morte"

[Kim Dongwan paga pegno]

Una voce squarciò il buio. Un lampo accecante di luce fra le tenebre che gli avvolgevano il petto con le loro mani di gelo.

«Hoseok! Per favore, svegliati. Hoseok!»

Una sagoma femminile dai bordi frastagliati e indistinti.
La vista appannata. Le dita insensibili. Le palpebre pizzicanti.
Un viso noto a cui non era in grado di associare un nome.

Lunghissimi capelli neri e mossi, pelle di ambra, labbra sanguigne, sopracciglia sottili e ciglia finte. Una tuta scadente di ciniglia addosso. Un paio di grandi occhi scuri pieni di lacrime.

Per un attimo rimase a guardarla stralunato, chiedendosi chi fosse.

Aveva visto quegli occhi così tante volte che col tempo se ne era innamorato.
Perché sapevano di carezze leggere fra i capelli, di piccoli baci delicati sul viso, di solletico sotto alle coperte e di caffè al mattino.

Perché sapevano di casa.

«Hyejin.» Sussurrò con un filo di voce.

Lei scoppiò a piangere in modo nervoso, appoggiando la fronte contro il suo petto nudo. Le lacrime si fecero strada lungo i solchi sull'addome gonfio e tumefatto.

Hoseok alzò una mano e le prese il viso con delicatezza, portandolo all'altezza del suo.
I capelli di lei gli ricadevano vicino alle orecchie come un'aureola di inchiostro.

«Va tutto bene, piccola.»

«Per un attimo.» Singhiozzò lei, riempiendogli il volto di baci. Le lacrime fra le labbra congiunte. «Per un attimo ho creduto di averti perso. Tu, tu non hai visto la scena. È stato tremendo Seokie, i-io non so cosa- -

Hoseok tentò di sorridere per rassicurarla. Ma la verità era che non aveva idea di cosa fosse successo. E non aveva il coraggio di muoversi perché sapeva che solo così lo avrebbe scoperto.
E aveva paura di scoprirlo.

Hwasa continuava a piangere.
Nervi a fior di pelle, spavento, solitudine, amore, rimpianto.
Le lacrime che le imbrattavano il viso erano una babilonia di emozioni contrastanti. Non erano altro che l'espressione della paura di aver perso lui.
Perché senza di lui, lei non era niente.

𝘈𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘤𝘢𝘵𝘳𝘢𝘮𝘦 || ˢᵒᵖᵉWhere stories live. Discover now