« Capitolo VIII : come neve »

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Byron si sentì tremendamente stupido in quel momento.

Evento più unico che raro, dato che aveva una concezione di se stesso, superiore rispetto a semplici banalità.

Eppure in quel momento, dalla finestra aperta della classe, non riusciva a fare a meno di guardare Arya, avvolta dentro numerosi strati di indumenti, correva e rideva come una bambina nel cortile della scuola, giocando con la neve.

Le sue condizioni fisiche erano di gran lunga migliorate in quei giorni e gran parte del merito, andava proprio a lui, che la riprendeva non appena sembrava dimenticarsi qualche pasto o sforzarsi troppo.

Una volta l'aveva persino minacciata di imboccarla in mensa davanti a tutti gli studenti.

Certo, l'avevo fatto sudando freddo perché se si fosse davvero rifiutata di mangiare, non solo la reputazione della ragazza sarebbe andata in frantumi, ma soprattutto la sua.

Fortunatamente era stata tanto saggia da pranzare senza alcun aiuto.

Sospirò ed appoggiò il viso sulle mani, continuando a tenere lo sguardo sulla piccola figura della moda, che si rotolava fra l'erba oramai coperta, in preda ad un attacco di "ridarella".

Quella ragazzina lo aveva veramente scombussolato.

Era passato dall'odiarla, al trovare quasi piacevole la sua compagnia.

I suoi grandi smeraldi brillanti, erano stati puntati tutta la mattina sul manto candido che rivestiva praticamente tutto l'esterno dell'edificio, desiderosi di poter uscire e vederlo dal vivo.

Non appena aveva iniziato a nevicare, Arya aveva tirato leggermente la sua manica, in modo da fargli rivolgere l'attenzione su di lei, per poi indicare la neve, con gli occhioni illuminati.

Al ricordo il biondo alzò lo sguardo verso il cielo, ma questa volta più che in un gesto arrogante, in modo scherzoso.

Sembrava una bimba alle prese con il freddo per la prima volta.

Gli angoli delle sue labbra si incurvarono appena verso l'alto, vedendola correre con i suoi compagni di squadra.

Sembrava aver stretto un buon rapporto con loro, soprattutto con Wesley Knox, conosciuto sul campo come Athena ed Henry, con cui sembravano attuare piani di avances verso Elizabeth, che lei puntualmente rifiutava.

Oramai i ragazzi si erano abituati ad averla come spettatrice durante gli allenamenti, persino il loro allenatore era contento che venisse a vederli, era quasi come se fosse diventata la manager del club.

Ovviamente non passò inosservato alle alunne, che erano state bandite proprio perché spesso litigavano per avere le attenzioni di Byron.

Lui al contrario, sembrava andare molto più d'accordo, proprio con la corvina, che si era unita alla sua piccola cerchia di amici.

Si alzò dal suo banco e decise di uscire dall'aula per seguire gli altri, inoltre, era rimasto da solo già da un bel po'.

Si strinse nel suo cappotto, voleva evitare di prendere freddo ed ammalarsi.

< Giorno capitano, venuto ad osservare da vicino Bambi nel suo habitat naturale? >

Lo stuzzicò House, non appena lo vide.

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