⚡️- Miss Right

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"Si mamma, sto bene tranquilla. La casa è proprio come l'avevamo vista in foto!"

Dopo aver sistemato la valigia e aver mangiato qualcosa al volo, mia madre mi chiamò per sapere com'era andato il viaggio.
Era sempre stata molto apprensiva, fin da quando ho ricordo.
Ora però, lo sarebbe sicuramente stata il doppio.

Parlammo del viaggio, di come avessi dormito per tutto il volo anche se affianco era seduto un bambino che non faceva altro che piangere.

Avrei tanto voluto raccontarle dell'incontro con il signor Park, ma conoscendola, si sarebbe fatta certamente idee strane, e non volevo pensare un minuto di più a quell'esaltato.

Avrei dovuto sopportarlo già tutti i giorni della settimana, per cui un po' di calma prima della tempesta mi sembrava un'ottima soluzione.

Riattaccai la chiamata con mia madre dopo averle promesso di non mangiare troppo cibo in scatola e di provare a cucinare qualcosa di buono da sola.

Sapeva anche lei che non lo avrei mai fatto, anche perché sicuramente avrei bruciato casa e non mi sarebbe sembrato il caso.

Dopo gli estenuanti e numerosi discorsi con mia madre, decisi di farmi una doccia e stendermi sul nuovo letto per un ulteriore riposino.

Due riposini al giorno tolgono il medico di torno...o non faceva così?

Alzai il pomello della doccia, rivolgendolo verso il simbolo rosso dell'acqua calda, il cui tepore mi avvolse immediatamente.

Il calore di una doccia aveva il potere di riuscire a scacciare tutti i pensieri che ronzavano nella mia testa, rilassando ogni singolo centimetro del mio corpo.

Riusciva anche a farmi addormentare però.

Prima di addormentarmi sul ripiano contenente i prodotti per i capelli, uscii da quella culla calda per dirigermi verso la camera da letto.

"Oh, che bello il pigiama!" esclamai, già percependo la morbidezza del materasso sotto la mia dolorante schiena.

Prima di riuscire ad indossarlo, sentii il cellulare vibrare.

"Eh no, non rispondo a nessuno. Niente mi fermerà dal mio riposino!"

Vibrò una seconda volta.

E una terza.

Alla quarta, dovetti per forza dare un'occhiata.

"Chi é che rompe!" urlai dopo essere riuscita finalmente ad infilare i pantaloni della tuta.

*sconosciuto*:

"Ciao! Scusa per oggi, mi farò perdonare"

"Sarai molto impegnata immagino..."

"Che ne dici di uscire a cena stasera? Cosí domani possiamo cominciare da capo"

Questo sconosciuto era per caso il signor Park?
Ma che voleva questo?
Ma levati no?

"Oh signore, non é possibile...ancora questo!" strillai, gettando il cellulare sull'altro capo del letto.

A quel punto, la mia testolina elaborò tanti pensieri, ma anche tanti brutti aggettivi dedicati a quell'uomo cosí strano e fanatico.

Pensava davvero che avrei acconsentito alla sua richiesta? No, perchè sarebbe stato da stupidi.

Pensandoci bene però, se non avessi accettato, me l'avrebbe fatta pagare?
Non lo avrei sopportato già di suo, figuriamoci vendicativo.

Sour Candy || Park Jimin ⚡️Kde žijí příběhy. Začni objevovat