5) 𝑀𝒴 𝒩𝐸𝒲 𝒩𝐸𝐼𝒢𝐻𝐵𝒪𝑅 | 𝒿𝒽𝓈

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Certa gente odia la solitudine, ne è spaventata o addirittura terrorizzata. Lia, invece, durante gli anni aveva cominciato ad apprezzare la solitudine, l'indipendenza. Aveva vissuto una vita strana ma grazie al suo carattere, al suo essere spigliato, sveglia e indipendente, non aveva mai avuto problemi a fare amicizie.

Ma come un vecchio detto afferma: pochi ma buoni; perchè sì, pur essendo una persona così estroversa e fantastica al di fuori, pochi erano rimasti con lei. Pochi avevano avuto il privilegio di entrare nel suo cuore e non uscirne più.

A diciassette anni si era ritrovata per le strade di Seoul alla ricerca di un lavoro, perchè sua mamma non l'avrebbe mantenuta se lei non si fosse data da fare, riuscì ad incastrare scuola e lavoro alla perfezione, anche se non nascose che fosse stanca.

Non nascose che le veniva il nervoso quando saltava una serata con le sue migliori amiche perchè doveva lavorare o peggio ancora, perché era troppo stanca per una serata.

Le litigate con sua madre non erano mancate.

Lia amava ma allo stesso tempo odiava sua madre, odiava sua madre per averle inculcato in testa, principi che non le appartenevano ma che con il tempo erano diventati suoi.

Quella donna, odiava gli uomini, tranne il padre della ragazza. Non erano sposati, non vivevano insieme perchè lei voleva la sua indipendenza e non sarebbe riuscita con uomo in casa, così Lia si era ritrovata ingiustamente in mezzo a quel gioco malato, si era trovata a vedere sua padre una volta al mese, si era trovata a vedere l'unica persona che la faceva sentire coccolata e amata solo una giornata ogni trenta giorni.

E ingiustamente, anche lei aveva quella immagine distorta dell'uomo. L'uomo visto come solo portatore di piacere fisico e lei ne sapeva qualcosa, gli anni d'oro delle superiori era passata come una puttana, tanto che le capitò anche di trovare persone che le chiedevano quanto faceva pagare.

Ma non ci restò male, per lei era solo un piacere, un divertimento e si sentiva solo potente.

Questa concretezza cambiò quando incontrò un ragazzo, si rese conto di essere diventata debole vicino a lui, che la forza e il comando che l'aveva caratterizzata negli anni, con lui, era sparito.

Era sparito facendo spazio alla dolcezza, all'attaccamento, alla protezione, alla gelosia; tutte emozioni che aveva sempre tenuto nascosto dalla madre.

Ma il ragazzo fece l'errore di spezzarle il cuore e Lia si sentì così tradita e tutte le storie di sua mamma le sembravano a sempre più vere e concrete, che si buttò a braccia aperte verso quel mondo sicuro.

Si concentrò sull'università, fino ad lavorare nella miglior azienda di moda. V Company, l'azienda del CEO Kim Taehyung, quel giovane uomo che aveva fatto carriera. Lia era invidiosa, anche lei avrebbe voluto spaccare ma si era ritrovata a fare la semplice dipendente e presentare qualche bozza dei suoi numerosi quaderni pieni di vestiti.

𝐎𝐍𝐄 𝐒𝐇𝐎𝐓 | 𝐁𝐓𝐒Where stories live. Discover now