Dubbi

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Voce narrante.
Dopo quell'incontro con Draco, Sira si sentì più rassicurata e leggera.
Anche se con Harry non aveva chiarito, ella si sentiva decisamente meglio, suo cugino la capiva.

Jack, dopo che si erano incontrati, era diventato molto romantico e dolce, cercava in tutti i modi di passare del tempo con la giovane Black.

Sira, con lui, non aveva mai provato nulla del genere, era felice.

Lo amava intensamente, e lui altrettanto, certo era un po' impacciato e timido, ma molto dolce e coccoloso.

Sira era molto paziente, e ci andavano piano, infondo non c'era nessuna fretta, nessuno che li inseguisse, per cui vi erano stati solo carezze e baci.

Ma negli ultimi giorni, entrambi avevano poco tempo per vedersi; lei era sempre impegnata tra verifiche e incontri con Piton, che era diventato molto esigente, ma non del tutto intrattabile.

Jack era sempre pieno di compiti, certe volte entrambi studiavano di notte e non erano attivi di giorno.

Sira cominciava a pensare che avevano ragione i gemelli, soffriva di esaurimenti nervosi da quinto anno.
Cominciava a pentirsi di non aver accettato la loro offerta ai tiri vispi, di sicuro adesso si sarebbe divertita di più, piuttosto che avere un'esaurimento.

La giovane Lupa, aveva bisogno di una pausa molto lunga.

Quell pomeriggio, Sira, era intenta a studiare in sala comune, completamente deserta, seduta sul divano vicino al caminetto.

Stava a gambe incrociate a ripassare degli ingredienti di una pozione per il professor Lumacorno, e dopo che li memorizzava li scriveva sul rotolo di pergamena che doveva consegnare al professore l'indomani.

Talmente che era concentrata nell'apprendere quella materia, che non si accorse di una figura che si era appena seduta al suo fianco.

"La smetti di studiare per due secondi?" Chiese la voce di Jack, sfilando la pergamena dalle grinfie della Black.

"Ridammela, Jack, per favore, devo consegnarlo domani" disse lei cercando, in tutti i modi, di riappropriarsi della pergamena, ma niente da fare.

Anche se era completamente fiodata su Jack, lui non le lasciava prendere il foglio.

"No, ti esploderà il cervello se studi ancora".
Sira sospirò affranta, e si arrese, cadendo come un peso morto sul corpo del fidanzato, ormai troppo stanca per controbattere e per lottare nel recupero della pergamena.

Jack lasciò cadere la pergamena sul pavimento, e portò la mano sinistra sui capelli di lei e la destra sul suo fianco, cominciando a coccolarla.

"Ho bisogno di una vacanza" sospirò la giovane, sul petto di lui.

Il ragazzo gli diede un bacio tra i capelli e continuò a coccolarla.
"Non sei l'unica" disse, sfiorando con le dita della mano destra la camicia bianca della Black.

Sira si abbandonò al suo tocco, e si rilassò totalmente.
"Dovresti dormire" gli sussurrò.

Lei mugugnò "hmmm non me lo posso permettere, Jack, devo finire i compiti"

"Tu forse no, ma siccome sei super stanca, ora prendo io in mano la situazione" e così dicendo, Jack fece alzare la ragazza.

E prima che lei potesse replicare, gli prese la mano e la condusse verso la scala dei dormitori maschili.

"Jack, non posso entrare lì!" Esclamò cercando di sottrarsi dalla presa del Grifondoro.

Ma egli non ne voleva sapere di lasciarla "E da quando stai alle regole, Sira Black? E tecnicamente voi ragazze potete entrare, siamo noi ragazzi a non poter accedere nel vostro dormitorio" disse con un ghigno, e allo stesso tempo aprì la porta di una stanza.

Figlia di un prigioniero parte seconda.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora