VIII

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"...Ma il momento migliore della serata è stata senza dubbio l'espibizione di Louis Tomlinson con il concerto per violino di Dvorák. Il primo violino ha saputo attirare a sè la completa attenzione dell'intero pubblico, addentrandosi con le sue dita esperte tra le note di quella dolce e allo stesso tempo complessa melodia. La nostalgia che ha pervaso il secondo movimento, resa ancora più chiara ed evidente dal suo prezioso Amati del 1635, ha fatto da contrasto perfetto con quell'energia furente ed allegra che ha caratterizzato invece il terzo movimento. In conclusione, è stata un'esibizione potente e piena di emozione, completata perfettamente da Harry Styles e la London Symphony Orchestra. Tomlinson, che è diventanto forse uno dei più discussi musicisti nella generazione dei più giovani...blah blah blah, e poi hanno riassunto un po' la mia carriera".
Harry sorrise mentre guardava Louis seduto su uno degli sgabelli in cucina, accanto al tavolo, una tazza di cereali in una mano ed un quotidiano nell'altra.
Nuotava in una maglietta di cotone e i suoi pantaloni del pigiama, i suoi occhi erano ancora un po' assonnati, ma brillavano di felicità.
Harry sentì il suo cuore perdere un battito quando Louis si morse un labbro e si grattò la nuca, appoggiando il giornale sul tavolo e voltando la pagina senza neanche finire di leggere uno dei tanti articoli che avevano scritto come resoconto del concerto della sera prima.
Harry si era svegliato presto quella mattina per andare a comprare tutti i giornali che parlassero di lui nella sezione di Arte e Spettacolo, ed aveva segnalato tutti gli articoli con dei post-it colorati prima ancora che Louis si svegliasse.
Erano tutti positivi.
Tutti che esaltavano la bravura del primo violino e l'impeccabilità della sua esibizione. E Louis sprizzava felicità da tutti i pori. Aveva smesso di leggere ad alta voce, ma Harry poteva vedere che i suoi occhi stavano ripercorrendo ancora una volta quegli articoli e le sue guance erano tinte di un rosa adorabile. Lo rendeva incredibilmente felice vedere Louis così orgoglioso di se stesso.
Poi, sentì quella stretta ormai onnipresente, quel dolore che invadeva tutto il suo corpo ogni volta che ci pensava, così avvolse le braccia attorno alla vita del più grande, da dietro, e gli baciò dolcemente una guancia, immergendo il naso nei suoi capelli e ispirando il suo profumo.
"Ti stai drogando di me, adesso?" sbuffò Louis, lasciandosi andare al suo tocco e rischiando quasi che la sua tazza di cereali cadesse a terra. "Mi stai annusando. Non drogarti, Harold". Harry riuscì a sentirlo rabbrividire, però. Riusciva a sentire come i muscoli di Louis tremassero sotto il suo tocco e sorrise.
"Sono così orgoglioso di te, piccolo" sussurrò fra i suoi capelli, alla base del collo, inspirando ancora il suo profumo.
"Grazie".
La risposta di Louis fu altrettanto sussurrata, la sua voce calda e gentile, così piena di dolcezza.
Un formicolio di felicità si sprigionò nel petto di Harry e in quel momento fu sicuro che non era mai stato così innamorato, non prima di allora.
Ti amo, pensò, quando fece girare Louis sullo sgabello per baciarlo, assaporando il retrogusto dolce del latte.
Ti amo, ti amo... Louis, ti amo.
Louis Tomlinson.
Era sicuro che il suo petto sarebbe andato in fiamme e che il suo cuore sarebbe balzato fuori da un momento all'altro. Sembrava quasi come se non si fosse mai svegliato, come se quella mattina fosse un sogno perfetto. Harry era sul punto di dirlo ad alta voce, un improvviso groviglio di nervi ed eccitazione che gli facevano fremere le dita.
Interruppe il loro bacio, stringendo il volto di Louis tra le mani e guardando dentro quegli occhi così azzurri.
Ti amo, davvero. So che non vuoi sentirtelo dire, ma...
E proprio quando Harry aprì la bocca per parlare, il suo cellulare squillò. Con un volume incredibilmente alto. Con le note – molto romantiche - di Talk Dirty to me di Jason Derulo. Louis cominciò a ridere a gran voce, spingendolo via.
"Tira quel telefono fuori dalla tasca di questi jeans incredibilmente stretti e rispondi, magari". Harry alzò gli occhi al cielo e recuperò il suo telefono, rispondendo con un sorriso stampato sulla labbra.
"Pronto?" disse.
"E' Grimmy" sussurrò qualche secondo dopo, coprendo il cellulare con una mano.
"Vuole vedermi per una riunione". Louis mise il broncio.
"Ma Haz, è il tuo unico giorno di riposo prima che ricomincino le prove. Avevo pensato di..." si leccò le labbra in modo indecente e le ginocchia di Harry tremarono, mentre il sangue si dirigeva nella parte bassa del suo ventre.
Quando gli prese una mano e gli iniziò a leccare il mignolo, divenne quasi impossibile per Harry controllare la sua voce in modo tale da suonare come un professionista. "Certo" disse, sperando che la sua voce non suonasse troppo stridula. "Posso essere lì tra mezz'ora. Sì, lo so" fece l'occhiolino a Louis.
"E' stato assolutamente perfetto, meraviglioso. Sono sicuro che ha letto gli articoli su di lui, sì. D'accordo, a tra poco!"
Riattaccò prima che Grimshaw potesse trattenerlo oltre con i suoi commenti sulla sera precedente e poggiò le labbra su quelle di Louis.
Un baciò si trasformò in tre baci prima che si trascinasse via, con un'enorme forza di volontà.
"Devo andare. Cose da adulti! Lavoro!"
"Ricordati, Styles, vorrei fare anche io delle cose da adulti a cui mi farebbe piacere che tu partecipassi, se riesci a trovare un buco nella tua agenda impegnata..." Harry gli fece una linguaccia prima di dirigersi verso la porta e si voltò appena in tempo per vedere Louis rispondere con una smorfia buffa e gli occhi storti. 

Love Is A Rebellious Bird. || Larry Stylinson || Italiana.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora