𝐖𝐡𝐲 𝐌𝐞? | 𝐓𝐨𝐝𝐨𝐝𝐞𝐤𝐮

15

Mi alzai velocemente dal letto, presi il mio zaino e scesi di casa. Ero di buon umore, non poteva andare meglio di cosí, o almeno credevo.

In fondo alla vietta dove abitavo, c'era Todoroki che mi aspettava sorridente, appoggiato al muro. Mi avvicinai ricambiando il sorriso imbarazzato.

"Buongiorno" Disse prendendomi una mano e iniziando a trascinarmi verso scuola. Io lo seguivo incantato, proprio come il giorno prima. "S-Shoto?" Lo chiamai facendolo fermare e girare la testa verso di me.

"Noi stiamo insieme?" Chiesi un pó in imbarazzo e insicuro. Da tutta la notte mi perseguitava quella domanda. Lui fece un dolce sorriso che mi tranquillizzó. "Perché non dovremmo?" Rispose facendomi un'altra domanda.

Déjà vu

"C-cioé- perché noi-" Mi coprii il viso con la mano libera, l'altra era tenuta per il polso dal più grande. Non ero molto bravo a parlare, credevo di poter dire qualcosa di sbagliato o cose inappropriate.

"Certo che stiamo insieme!" Fece quasi urlando euforico. Io ridacchiai sotto i baffi, poi ritornai impassibile. "P-potresti ecco- non dirlo a nessuno?" Chiesi molto a disagio, sentendomi quasi stupido.

"Certo, non preoccuparti. Per me va benissimo" Rispose tranquillo, abbassandosi leggermente per raggiungere la mia altezza. Io guardavo da un'altra parte per non far notare il rossore sul mio viso.

"Dico davvero" Continuó serio, facendo girare il mio sguardo verso il suo. I suoi occhi bicolore erano più belli e luminosi del solito. "I-io non voglio che mi prendano in giro" Ammisi con la voce da cane bastonato.

Era il mio più grande terrore, tutti contro di me, ad insultarmi solo perché ero gay. Tutti i miei amici che mi voltavano le spalle, le persone che mi guardavano male o mi davano nomignoli strani e fastidiosi.

"Perché dovrebbero prenderti in giro?" Mi chiese dolcemente, poggiando una mano sulla mia guancia rossa. "P-perché sono... Gay" Sussurrai quella parola quasi disgustato di me stesso. Ero sul punto di piangere.

"Ehi, non é mica una cosa brutta!" Mi tranquillizzó il più grande. "Ami pur sempre una persona" Si fermó qualche secondo dondolandosi sui piedi. "Oppure ti sembro un alieno?" Fece facendomi sorridere.

"N-no! Non sei un alieno" Ridacchiai guardando quel ragazzo che tanto amavo, che mi rendeva cosí felice e spensierato. "M-ma se Kacchan mi prendesse in giro?" Continuai ancora insicuro.

"Beh, se dovesse prenderti in giro, dovrebbe prendere in giro anche me, ma visto che é mio amico non ti dirá niente" Mi fece l'occhiolino facendo rispuntare un sorriso sul mio viso.

Ripresimo a camminare, ma i miei pensieri erano ancora per quell'argomento. Chiusi gli occhi per cercare di calmarmi, fallendo. "Ma io non voglio esserlo!" Urlai facendo scendere una lacrima dal mio viso.

Perché dovevo farmi tutti questi problemi? Non l'avevo mica deciso io cosa dovevo essere. Non riuscivo ad accettarmi, mi facevo quasi schifo da solo e non so il perché.

Lui si giró di scatto con uno sguardo interrogativo e confuso. Presi un bel respiro prima di continuare a parlare:"N-non voglio essere cosí!" Singhiozzavo leggermente, mi coprivo con la mano la bocca.

"Ehi no, perché dici cosí? Non c'é niente di male, anche io l'ho scoperto da poco" Disse accarezzandomi le guance. Mi asciugava le lacrime salate, cercava di confortarmi con il suo sguardo incantevole.

Guardai il pavimento sentendomi cosí stupido da non avere il diritto di guardarlo. "Sei sempre tu" Sussurró quelle parole come fosse qualcosa di molto fragile.

Aveva ragione, ero sempre io, non era cambiato il mio modo di pensare o di agire, nemmeno il mio carattere... Ero sempre Izuku Midoriya. Alzai lo sguardo verso il suo viso sorridente.

"Scusa" Dissi sentendomi in colpa. Era ancora alla mia altezza, mi accarezzava le guance, mi sorrideva tranquillo. "Che ne dici di saltare scuola?" Propose facendo una smorfia colpevole.

"Cosa?" Feci piuttosto sorpreso, spalancando gli occhi. "Si daii! Magari ci facciamo un giro in bici, prendiamo un pó d'aria fresca!" Ammise sognante girando su se stesso.

"Sei sicuro?" Chiesi incerto e imbarazzato. "Sicuro! Dai prendiamo la mia bici!" Mi prese il polso e inzió a correre verso casa sua. Il vento autunnale mi spettinava i capelli verdastri, il suo profumo di fragola riempiva le mie narici.

Dopo aver raggiunto la sua villa in stile classico giapponese, prese quella bicicletta che ora tanto amavo. Mi misi dietro, come la prima volta. Nel tragitto per le stradine affollate di Tokyo annusavo la brezza cittadina.

Alzavo la testa al cielo, aprivo le braccia a mó di croce, era cosí emozionante. Todoroki mi sorrideva guardandomi con la coda dell'occhio. Le persone che passavano per strada, alcune correvano per lavoro, delle famiglie con bambini spensierati, coppie di ragazzi.

Mi sentivo libero. Mi sentivo, per la prima volta, amato. Sapere che ero importante per qualcuno mi faceva stare bene, mi rendeva euforico.

"Ti piace?" Mi chiese continuando a pedalare tranquillamente. Io feci si con la testa, lasciandogli un bacio tra i capelli. Erano morbidi e setosi, sapevano di gelsomino.

Lui rise guardando il cielo. Il suo profilo dall'alto era perfetto, i suoi lineamenti erano ben definiti dal sole, il naso a punta lo rendeva ancora più perfetto.

E' un dio greco, santo cielo

Il suo sorriso lo rendeva ancora più bello di quanto giá non lo fosse. Mi faceva stare bene sapere che non rideva con nessuno al di fuori di me. Mi sentivo cone qualche VIP ai concerti, come un regalo solo per me.

Più lo guardavo, più mi innamoravo sempre di più di lui. Ad ogni suo sguardo mi perdevo nei suoi occhi freddi, ogni momento che passavo con lui mi scaldava il cuore. Credere che una persona possa renderti cosí é uan cosa da pazzi.

Si lo so, questo capitolo fa schifo e non avevo idee peró é la vita.

Meme nei commenti di Pinterest e dove trovarli:

Vado a deprimermi ascoltando Mrs Magic di Strawberry Guyシ︎

~naniboketushredo