𝐈𝐧𝐭𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐦𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨.

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DRACO's POV

Stamattina non ho voglia di fare nulla. Il mondo sembra pesante, grigio e distante, e io non riesco a scrollarmi di dosso questa sensazione di vuoto che mi avvolge da giorni. Cosa mi resta? L'orgoglio e un malumore che non riesco a placare, come se fosse diventato parte di me. Ogni angolo di Hogwarts sembra ricordarmi che tutto ha perso di significato. Mi sento intrappolato, senza via di fuga.

Mi alzo dal letto, troppo stanco per restare disteso ancora un minuto. Non c'è niente che mi faccia alzare con voglia di affrontare la giornata, ma lo faccio comunque. Non mi interessa di chi mi aspetta giù, non mi interessa di nulla. Decido di andare in sala grande da solo, senza aspettare Pansy o i miei amici. Voglio restare da solo con i miei pensieri, anche se, inevitabilmente, la mia mente non smette mai di tornare a lei.

Prima di scendere, però, mi fermo davanti alla finestra. Il castello sembra immenso da qui, lontano dalle preoccupazioni che mi attanagliano, ma il mio cuore non trova pace. Quante volte, in questa estate, ho pensato a lei? A come la sua presenza fosse come una scossa nel mio corpo, un brivido che mi faceva alzare gli occhi al cielo. Ma ora, non so nemmeno più come guardarla. Ho perso la possibilità di avvicinarmi, di dirle cosa provo, di farle capire quanto mi faccia male perderla ogni giorno di più.

Mi volto e senza pensarci troppo, scendo nei corridoi. E inevitabilmente, mi ritrovo a incrociare il suo sguardo.

Lei. In mezzo alla gente, tra una folla di studenti che ancora non sanno niente di ciò che sta accadendo dentro di me. Ma io so. Io sento. E sento ogni singolo passo che la avvicina a me come un peso sulle spalle. Non so cosa stia cercando il mio corpo. Voglio urlare, dirle che mi manca, dirle che la odio e che la amo allo stesso tempo, ma il mio orgoglio non me lo permette. La odio. La odio perché l'ho persa. Eppure il mio cuore batte ancora per lei, come non fosse mai successo nulla.

"Stai attenta a dove guardi." La mia voce è gelida, quasi un ordine, ma dentro di me c'è solo rabbia e frustrazione. Non sono riuscito a dirle niente di più. Non posso.

Lei, però, non si arrende. Non mi lascia indifferente. "Scusa," dice, ma sento il gelo nella sua voce. Eppure, non è questo che mi fa male. No, è il fatto che so che ogni parola che esce dalla sua bocca è un passo più lontano da me.

Ci scontriamo fisicamente, ma è come se il mondo intero si fermasse per un istante. Sento il suo profumo, il calore della sua pelle che mi brucia come una fiamma. Quei momenti, quelli che avrei voluto fossero diversi, sono ancora impressi in me. E mi rendo conto che, in quel brevissimo scontro, in quell'attimo fugace, sono tornato indietro nel tempo, a quando tutto sembrava possibile.

Un altro passo, un altro gesto, e avrei potuto dire tutto. Ma non lo faccio. Non ora.

Lei si allontana, senza guardarmi. Il suo cuore non batte più per me. Lo so. Ma io resto fermo, immobile, mentre guardo la sua figura allontanarsi nel corridoio. Questo è il mio destino, non c'è nulla che possa cambiarlo.

Mi rifugio nella sala grande, ma la scena che mi trovo davanti mi fa solo peggiorare il malumore. Un Tassorosso al nostro tavolo. Accanto a lei. Cedric Diggory. La rabbia cresce dentro di me come una marea inarrestabile. Ogni suo sorriso, ogni parola che si scambiano, è come un colpo al cuore. Ma non posso fare nulla. Non posso reagire in pubblico, non davanti ai professori e al preside.

Mi forzo a concentrarmi. Cerco di mettere da parte la gelosia che mi sta consumando, ma non ci riesco. Non riesco a smettere di guardarla, di desiderare che quegli occhi, che una volta erano solo per me, tornino a cercarmi. E quando i nostri sguardi si incontrano, è come se il mondo intorno a noi sparisse. Non c'è niente, solo noi due. I suoi occhi che penetrano i miei, i suoi pensieri che toccano i miei. Quel brivido che sento ogni volta che mi guarda. Ma in un istante, lei si volta, cercando il punto di riferimento dei suoi amici. O peggio, quel cazzo di Diggory.

Non posso permetterlo. Non posso. Ma so che ormai è troppo tardi. Il mio corpo non risponde, e la mia mente si rifiuta di accettare che sia finita. Eppure, so che è vero.

Il mio cuore si fa più pesante, ma non posso fermarlo. Guardo la testa bassa, consapevole di essere un idiota, di non avere nemmeno il coraggio di affrontare quello che ho causato. Non posso più guardarla. Non posso più toccarla.

Resto lì, aspettando che tutti escano. Quando finalmente la sala si svuota, mi alzo, pronto a fermarla. Non so cosa dirle, ma so che devo farlo. Questa volta, non la lascerò andare.

𝐓𝐡𝐞 𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐨𝐮𝐥𝐬 || DRACO MALFOY ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora