𝐄𝐫𝐫𝐨𝐫𝐢.

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PHYTON's POV

«Mi passi il porridge?» mi chiede Pansy, la sua voce stranamente serena, quasi cantilenante.

«Certo,» rispondo distrattamente, il mio sguardo che vaga oltre la tavola.

Cosa le prende oggi?
Il pensiero mi attraversa la mente con un'ombra di divertita curiosità mentre osservo la sala grande. Tutto sembra al suo posto: i professori parlano sommessamente tra loro, Umbridge, con il suo insopportabile sorriso forzato, mangia il suo solito cibo rosa, e Gazza, piegato come un vecchio corvo, le porge il vassoio con forchette di ogni misura. Nonostante l'apparente normalità, un senso di inquietudine mi stringe il petto.

La mia attenzione scivola verso la tavola dei Tassorosso. Lì, tra i volti silenziosi e le risate smorzate, quel posto vuoto spicca come una ferita aperta. Nessuno ha avuto il coraggio di occuparlo, e tutti sembrano aspettare che, miracolosamente, Cedric possa tornare a reclamarlo.

«A cosa stai pensando?» La voce di Pansy mi riporta bruscamente alla realtà. Questa volta vuole il miele.

«Nulla di importante,» mento con un sorriso vago. «Solo... sento che sarà una giornata diversa.»

Pansy mi osserva con un sopracciglio sollevato. «Se lo dici tu,» mormora, prima di chinarsi verso di me con fare cospiratorio. «Hai visto in fondo alla sala?»

La seguo con lo sguardo e capisco subito a cosa si riferisce. Draco è lì, accanto a Astoria Greengrass, entrambi composti, troppo perfetti per sembrare naturali.

«E quindi?» le rispondo, fingendo indifferenza.

«Oh, andiamo, sai benissimo di cosa parlo.» Pansy emette una risatina soffocata. «A dirla tutta, ti preferivo accanto a lui. E non sono l'unica.»

La fisso per un istante, incredula. «Sul serio?»

«Sul serio,» risponde con un tono insolitamente sincero. «Sai, un tempo avevo una cotta per lui. Chi non l'ha avuta? Ma Draco è... come dire... un muro di ghiaccio. Ti lascia avvicinare quel tanto che basta per farti desiderare di più, e poi ti chiude fuori.»

Pansy sospira, e per un momento il suo sguardo si fa più distante, quasi malinconico.

«Ma tu,» continua, puntandomi un dito, «tu hai qualcosa che nessuna di noi ha mai avuto. Quando vi guardavate, era come se il mondo si spegnesse intorno a voi. Con Astoria non c'è nulla di tutto questo. Guarda lui ora. Finge, come sempre. È bravo a fingere, ma non con te. Mai con te.»

Il cuore mi batte un po' più forte, ma mi costringo a mantenere un'espressione neutra. «Non so di cosa tu stia parlando.»

«Oh, certo,» ribatte Pansy con un sorriso ironico. «Puoi mentire a te stessa, ma non a me. Io credo in voi. E prima o poi, vedrai, sarete di nuovo dove dovete essere: insieme.»

Prima che possa rispondere, un suono fastidioso interrompe la nostra conversazione.

«Studenti e studentesse!»
La voce della Umbridge squilla nella sala come un coltello contro il vetro.

Tutti si voltano verso di lei, compresi i professori, che sembrano visibilmente esasperati.

«Oggi è un giorno meraviglioso!» proclama la preside, fregandosi le mani con entusiasmo. «La primavera è arrivata, e con essa una notizia che renderà le vostre giornate ancora più luminose!»

La sala si riempie di mormorii, ma la Umbridge non si lascia scoraggiare.

«A fine anno,» annuncia con un sorriso troppo largo per sembrare sincero, «ci sarà un ballo di classe! E sarà un ballo in maschera!»

𝐓𝐡𝐞 𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐨𝐮𝐥𝐬 || DRACO MALFOY ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora