Prologo

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Russia pov
" NON POTETE MANTENERE UN PÒ DI DECORO PER UNA VOLTA?! VI PREGO...
PAKISTAN E INDIA SMETTETELA DI PRENDERVI A BOTTE...
TURCHIA! FINISCILA DI INFASTIDIRE GRECIA...
O MIO DIO ARMENIA E AZERBAIGIAN ORA BASTA PER FAVORE...
...
Ci rinuncio" sospirò UN dopo aver urlato al microfono per due ore nel tentativo di placare le varie dispute fra i paesi in modo da poter cominciare l'assemblea. Ogni volta é la stessa storia, non riusciamo mai a combinare nulla per colpa di queste divergenze. Oltre ai paesi che non vanno d'accordo si aggiungono anche i paesi con problemi economici o quelli a cui non frega nulla di tutto questo. Normalmente anch'io sarei uno di quelli che litiga con tutti, soprattutto con mia sorella Ucraina, con la maggior parte dei paesi dell'Est Europa, con Turchia e ovviamente con America. Diciamo che non ho una bella reputazione, molti paesi hanno paura di me e devo "ringraziare" mio padre per questo. Purtroppo i paesi non capiscono che io non sono lui, per loro non sono altro che il suo discendente, inutile quanto io provi a dimostrare il contrario, verrò sempre visto come un paese oppressivo. Io vorrei cambiare ma i miei politici non sembrano disposti a farlo, non posso negare il fatto che comunque io non sia un buon paese con buone regole, dovrei cambiare ma non so come fare.
" SIGNORI, POTREMMO ALMENO PARLARE DI UN PUNTO DELLA LISTA?" chiese EU prendendo il foglio e il microfono dalla mano di UN mentre NATO scuoteva la testa deluso.
"ALMENO DEL COVID". Calò il silenzio per un attimo sentendo nominare quel maledetto virus, poi una voce si levò dal lato della stanza opposta al mio ." BASTA PARLARNE, TANTO SAPPIAMO TUTTI CHE É STATA COLPA DI CINA CHE VOLEVA ANNIENTARMI".
America si alzò in piedi é la risposta di Cina non si fece attendere." COME TI PERMETTI?! SECONDO TE IO CREAVO UN VIRUS PER DISTRUGGERTI, MA FAMMI IL PIACERE AMERICA, TANTO TU CI PENSI DA SOLO A DISTRUGGERTI"." BHE, PERCHÉ IO SONO IL PIÙ FORTE E QUINDI L'UNICO AL MIO PARI". E da lì tragedia. Tutti i paesi cominciarono ad urlare chi contro America, chi a proteggerlo, chi utilizzava il chiasso per urlare cose stupide, chi invece riusciva a dormire nonostante tutto il baccano. Insomma non si capí più niente. Io appoggiai la testa sulle braccia conserte e senza accorgermene la mia attenzione andò pian piano diminuendo.

Mi ricordai di un episodio accadutomi molti anni fa, quando avevo circa dodici anni e mio padre mi portò nel bosco vicino casa nostra per una passeggiata. Vedemmo tanti animali diversi e tra questi l'orso mi colpì più degli altri. Il suo pelo marrone scuro sembrava soffice, avrei voluto abbracciarlo e accarezzarlo così tanto ma mio padre mi sorrise e scosse il capo. Mi disse che l'orso é un animale possente, talvolta solitario e soprattutto imprevedibile. Da quel momento in poi dissi a mio padre che l'orso sarebbe stato il mio animale guida e lui si mise a ridere, quello che non sapevamo e che da lì a poco sarebbe diventato il mio animale nazionale. Quello é uno degli ultimi ricordi felici che ho avuto con mio padre.
Purtroppo lui morì due anni dopo e la sua morte mi distrusse, moralmente e fisicamente. Mi lasciò solo con un paese dilaniato da una crisi interna, che aveva perso i suoi domini sull'Europa e sull'Asia e che aveva altri numerosi problemi. Avevo solo quattordici anni e oltre al mio paese, dovetti prendermi cura di Kazakistan appena nato e di Bielorussia di appena 4 anni. Ucraina aveva un anno meno di me ma comunque non fu responsabile come invece dovetti essere io. Sentivo che mio padre mi aveva affidato un compito ed io l'avrei portato a termine. Tutto questo lavoro finì per distruggermi completamente, mi chiusi ancora di più in me stesso facendo sembrare me e il mio paese inaffidabile, un paese con cui non era sicuro stringere amicizie o accordi.
Vedere ridere tutti quanti gli altri paesi con dei loro amici, anche fuori dalla loro politica, mentre tu vieni lasciato indietro e isolato da tutti é deprimente e sconfortante. Senti come se tutti fossero sempre un passo davanti a te, come se fossero tutti migliori di te mentre tu sprofondi sempre di più nelle tue angosce. É orribile...

Se mio padre non mi avesse abbandonato così presto forse...

"Hey Russia, che fai dormi?~ hahahah".
Alzando la testa e ruotandola vidi UK e un altro paio di paesi con cui la mia relazione non era brutta ma pessima." Se un giorno dovessimo parlare solo di tutti i problemi che hai tu non basterebbe una sola riunione hahaha" aggiunse ancora ridendo. Io digrignai i denti e voltai la testa a lato per non guardarlo." Che fai non rispondi? Hai troppa paura?~". Io abbassai lo sguardo, che urto, ma perché a me fra tutti i presenti?." Forse sta aspettando che lo venga a salvare il suo paparino" disse una voce che si aggiunse al gruppo e di cui ovviamente riconobbi l'accento.
Alzando leggermente gli occhi lo vidi e non poteva altro che essere Finlandia." Mi ricordo ancora quando andavi fiero di tuo padre pensando che fosse il paese più forte del mondo ed anche se aveva tante macchine é un grosso esercito non é riuscito a battermi...

Tuo padre non era niente".
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime e la rabbia dentro di me cominciò a farsi sentire. Avendo la testa bassa non potevano vedermi ma questa posizione mi faceva anche sembrare più debole...

come se fossi sottomesso a loro, ma io non lo sono, eppure non trovavo la forza per guardali negli occhi.
Tutto quello che pensavo di loro era che non importa cosa loro facessero, erano comunque più avanti e migliori di me in tutto. L'unica forza che trovai fu per esprimere un flebile "Sta zitto".
" Oh hai detto qualcosa?~ Non ti ho proprio sentito". Adesso le lacrime cominciavano a scendere e non potevo lasciargliele vedere, no, non adesso. Intravidi un altro paese avvicinarsi a noi, aveva dei jeans e una maglietta nera con su scritto NATO, non serviva che io alzassi ancora di più gli occhi per capire chi fosse, solo una persona poteva essersi vestita così. Ormai non mi interessava più se anche America mi avesse preso in giro, peggio di così non poteva andare. Mi stavo già preparando alle prese in giro su di me e sulle lacrime che stavano per essere più evidenti ma America si bloccò davanti a me." Forza andiamo a mangiare sto morendo di fame". Rimasi fermo e sconvolto, alzai la testa e vidi America che si allontanava portando con sé suo padre e gli altri paesi, davanti a me non c'era più nessuno e tutte le altre nazioni stavano uscendo dall'edificio.
" Russia dobbiamo andare o vuoi rimanere lì come uno stoccafisso per il resto della giornata?, e poi perché stai piangendo?". Guardai Ucraina ancora sconvolto, America che non infierisce su di me? Questa giornata ha almeno qualcosa di buono. Mi asciugai in fretta le lacrime ed uscii insieme a lei. So che il mio rapporto con lei non é dei migliori ma é comunque mia sorella e le voglio bene lo stesso. Uscito però dovetti guardare in faccia la realtà e sentirmi come mi sono sempre sentito: solo.

Tutti i paesi avevano un gruppo con cui ridere e andare a mangiare un boccone insieme, ma io no, io non avevo nessuno. Mi guardai attorno nella piazza davanti al quartier generale dei countryhumans, alla ricerca di Ucraina ma la vidi parlare con Polonia e Ungheria. Il mio cuore si frantumò, anche se mi mostravo forte non potevo opprimere i miei sentimenti per sempre. Corsi più velocemente che potevo e mi nascosi in un vicolo vicino alla piazza e lì mi lasciai cadere con le spalle al muro. Dubito che qualcuno mi abbia visto perché...
anche se lo avessero fatto nessuno se ne sarebbe davvero importato. Le lacrime finalmente sgorgarono dai miei occhi bagnandomi tutti i vestiti. Perché a me, non capisco, perché sono così freddo?, perché non riesco mai a fare qualcosa di giusto?, perché...
non riesco ad essere alla pari degli altri...".
Portai le ginocchia al petto, le abbracciai strette e misi la testa fra le mie braccia lasciando fuoriuscire i singhiozzi che avevo trattenuto per così tanto tempo dentro di me.

Improvvisamente la terra cominciò a tremare, alzai la testa lentamente e vidi dei sassolini per terra muoversi e rimbalzare. Li guardavo con una certa intensità non capendo cosa stesse succedendo." AAAAAAH","SCAPPATE",
" NOOOO". Sobbalzai quando le urla degli altri paesi mi raggiunsero, li sentivo correre e urlare da tutte le parti. Mi alzai anch'io pronto a correre e andare alla ricerca dei miei fratelli, se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato. Ad un certo punto però sentii un fracasso e realizzai che i palazzi stavano crollando. Un pezzo di cemento cadde davanti a me, non feci neanche in tempo ad alzare la testa che il palazzo mi crollò in testa. Riuscii solo a lanciarmi per evitare il grosso delle macerie, ma un pezzo mi colpì comunque ed io caddi per terra. Vedevo tutto sfocato e pian piano la vista peggiorò finché non vidi più nulla. Sentivo soltanto le urla degli altri affievolirsi sempre di più finché non le sentii più.

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Avevo pianificato il prologo per 800 parole e sono arrivata 1600 ma vabbè. Spero di scrivere meglio questo libro e di riuscire a continuarlo senza interrompere per tre mesi ogni capitolo, spero lo leggiate e niente ci vediamo al prossimo primo capitolo che pubblicherò molto presto, arrivederci.

Zombies apocalypse -countryhumans- ITAWhere stories live. Discover now