Capitolo 4

45 1 3
                                    

Russia pov
Il divano non era molto grande ma riuscii comunque a mettermi comodo. Non riuscivo a passare sul fatto che tutta la mia intera famiglia fosse stata infettata. E se davvero io e America fossimo gli unici due sopravvissuti?!, e
lui poi ha detto che il suo corpo sta cominciando a marcire. Potrei rimanere da solo, l'unico countryhumans ancora vivo, non é che sarebbe cambiato tanto dalla mia condizione sociale abitudinaria, sono sempre solo.

Vedendo come si prospetta il futuro avrei preferito essere tramutato in uno zombie piuttosto che rimanere in vita, anche se...
non si sa mai cosa il futuro ha in serbo.

I miei pensieri pian piano mi portarono ad addormentarmi e ovviamente a sognare, sperando di trovare conforto almeno in quel mondo.

Aprii gli occhi e rimasi scioccato, ero in una stanza completamente buia, l'unica luce proveniva da una lampada sopra la mia testa.

Cercai di alzarmi ma ero incatenato ad una sedia tramite delle corde. Ero imbavagliato e riuscivo solo a far fuoriuscire dei piccoli versi.

Improvvisamente un'altra luce si accese davanti a me illuminando una bambina.

Aveva i capelli castani, una felpa bordeaux e una sciarpa marroncina. Appena misi insieme tutti questi elementi una molla mi scattò in testa." La bambina di cui parlava America quell-".
" Quella che ha fatto fuori i miei piccoli fratellini... wow... tu devi essere quello scaltro della famiglia, vero... Russia?~".

Il sangue mi si gelò nelle vene, poteva anche leggere nella mente, ma perché mai questo demone avrebbe dovuto-.
" perché l'ho fatto... semplice... volevo provare storie alternative, la prima storia che ho creato non mi soddisfaceva molto... ho dovuto cambiare il suo corso a metà dell'opera... e ho addirittura provocato la morte di un paese... ma... non era abbastanza... volevo più sofferenza e... ma perché poi ti sto rispondendo... a già... perché tanto tu morirai~... smettila di provare... tutto sarà inutile".

Ero spaventato e non sapevo cosa fare, questo era solo un sogno... NIENTE ERA REALE... QUESTO NON É REALE.

" Sai voglio farti vedere un'ultima cosa". Mi voltai verso di lei impaurito, cosa voleva ancora?!.

Lei scioccò nuovamente le dita e apparve un'altra luce più fioca di quella che illuminavano noi. Sotto quella vidi un countryhumans che conoscevo bene ma qualcosa non andava.

" AMERICA" cercai di urlare ma non uscii nessun suono che poteva sembrare umano.
" Tranquillo Russia... adesso te lo mando".

Quella puttana scioccò di nuovo le dita ed America si lanciò verso di me. Ora che lo potevo vedere meglio finalmente intuii perché mi sembrava strano, America era uno zombie vero e proprio, emetteva i loro stessi versi ed i suoi adorabili occhi blue erano diventati completamente neri.

Cercai di scappare dimenandomi, scalciando e cercando di allontanare America il più possibile da me, ma fu tutto inutile.

America mi si buttò addosso, ci guardammo negli occhi sempre se i suoi si potevano ancora definire tali.

Io ero terrorizzato, sbigottito, tutto il mio corpo stava tremando." Perché..?". Ma in quello stesso America mi morse.

"AAAAAAH". Il mio grido interruppe la quiete della notte. Sobbalzai mettendomi a sedere e notai che ero tutto sudato, ansimavo e la mia vista era un po' appannata.

Chiusi gli occhi e presi dei respiri profondi.
" Era solo un sogno... solo u-un sogno... va tutto bene".

Quando pensai di essermi calmato abbastanza aprii gli occhi e per fortuna la mia vista era tornata normale. Sospirai, mi alzai e andai a prendere un sorso d'acqua per calmarmi ulteriormente.

Mi aspettavo che dopo il mio urlo America sarebbe venuto a controllare, ma lui non si era fatto neanche sentire. O non gli importava di me o non mi aveva sentito e aveva dei problemi seri se non mi aveva sentito.

Decisi di andare a controllare, giusto per assicurarmi che fosse ancora lì che fosse ancora vivo.

Passando davanti al bagno mi guardai allo specchio dall'uscio della porta per osservare anche la mia faccia. Ero abbastanza pallido, i miei colori erano diventati più chiari e avevo ancora qualche goccia di sudore sulla fronte.

Decisi di lavarmi prima la faccia quindi andai a prendere altre bottiglie d'acqua e mi lavai per bene. Una volta asciugato mi affaccia in camera di America. 

Lui stava dormendo beatamente, presumo avesse il sonno pesante. Rimasi lì sull'uscio a guardarlo, anche a causa della notte e della luce alle mie spalle sembravo uno psicopatico stupratore.

Sospirai, gettai un'altra occhiata per assicurami che America stesse bene e poi tornai sul divano per riaddormentarmi.

Una volta arrivato lì però le mie gambe cominciarono a tremare, non volevo dormire e sognare una cosa del genere ancora. E se poi quel demone avesse fatto qualcosa ad America durante la notte?.

Dovevo rimanere vicino a lui, America era l'unica persona che mi rimaneva, non avrei lasciato che lui mi scivolasse dalle mani così facilmente.

Corsi in camera sua ed andai verso il lato del letto che aveva un po' di spazio. Prima di mettermi sotto le coperte con lui mi fermai ancora a guardarlo e mi balenò in testa ancora l'immagine terribile del sogno.

Da zombie era spaventoso, come tutti gli zombie del resto. Tornai a guardarlo ancora perché un suo movimento improvvisamente aveva catturato la mia attenzione. In quel momento lui stava sorridendo nel sonno, un sorriso così dolce.

Non potei fare altro che arrossire, non mi era mai successo prima, non avevo mai arrossito per nessuno... eppure lui... non so perché... io lo odio però... la sensazione che stavo provando mi era troppo strana e soprattutto ignota.

Decisi di non pensarci in quel momento e di prendermi una sgridata da America domani mattina. Alzai le coperte e mi infilai vicino a lui. Il letto era stretto e quindi il mio corpo e il suo era vicinissimo.

Il mio corpo si surriscaldo e mi girava la testa, ma non mi sentivo male anzi... mi sentivo così pieno di gioia e felicità... erano anni che non mi sentivo così.

Guardai ancora America un'ultima volta, la sua faccia paffuta ed il suo sorriso, prima di scivolare nel mondo dei sogni.

Terza persona pov
Mentre Russia si addormentava, America poggiò la testa sul petto del paese vicino a lui. L'improvvisa fonte di calore che gli era comparsa vicino riscaldò il suo corpo gelato, non che provasse freddo, ma il calore era diverso, peccato che America non potesse saperlo.

Entrambi quindi si tennero stretti uno all'altro, emanando quel calore che solo una persona può emettere, non preoccupandosi in quel momento di quello che avrebbero dovuto affrontare la mattina successiva ma godendosi l'abbraccio che stavano condividendo, mentre fuori gli zombie emettevano i loro soliti versi rochi.
———————————————————————
😊

Zombies apocalypse -countryhumans- ITAWhere stories live. Discover now