Capitolo 2-

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Russia pov
"NON CI CREDO MALESIA SEI VIVO... MENO MALE" urlai contento.
Lui si giro e capii di essere morto... quello non era Malesia ma America.
" TI SEMBRO MALESIA PER CASO?! MUOVITI O NON LI DISTANZIEREMO MAI".
Detto questo girò di nuovo la testa per guardare la strada davanti a sé.

Lo osservai mentre correvamo, aveva i colori grigiastri come quello degli altri zombie, i vestiti sporchi ma i graffi erano pochi e non fuoriusciva sangue da loro. A differenza degli altri zombie però lui parlava ancora, correva e poteva anche utilizzare il cervello. Forse è tipo uno zombie a metà?

Mentre ero immerso nei miei pensieri però caddi davanti a me prendendo in pieno anche America. Lui sgusciò subito da sotto di me, mentre io gemevo dal dolore." MA SEI UN COGLIONE?! COSA NON CAPISCI DELLA PAROLA MUOVITI!". Io cercai di alzarmi mentre lui era già in piedi. Pensavo mi stesse per abbandonare ma invece mi prese le braccia e mi aiutò.

"Non ti azzardare a cadere di nuovo su di me hai capito?". Io annuii e lui prese di nuovo la mia mano riprendendo a correre più velocemente di prima.

Gli zombie erano dietro di noi, potevo sentire i loro versi cavernosi e non riuscivo a non pensare ad Ucraina, volevo credere che quella non fosse mia sorella.

Cosa avessi fatto se avessi perso tutta la mia famiglia, sono tutto quello che ho di più caro.
Avrei rotto la promessa fatta a mio padre e l'avrei deluso.

America improvvisamente svoltò in vicolo fino a ritrovarci vicino ad una scala che portava ad una finestra aperta." SALI PRESTO".

Eseguii subito i suoi ordini e salii più in fretta che potevo con America dietro di me.

Attraversai la finestra e mi ritrovai in un soggiorno con poco arredamento, il quale composto da un divano, una libreria e una tv.

La mia pancia di punto in bianco brontolò e solo in quel momento mi accorsi di star morendo di fame." Haha non ti preoccupare, ora cucino". Io arrossii per l'imbarazzo ma c'erano cose più importanti del cibo adesso.

America aveva ritirato la scala e chiuso la finestra. Si stava dirigendo in quella che presumibilmente fosse la cucina ma avevo bisogno di lui adesso.

Lo fermai e lo presi per il braccio trascinandolo fini al divano. Lui era scioccato ma si ricompose mettendosi più comodo.

Io mi sedetti vicino a lui e lo guardai intensamente negli occhi con fare minaccioso. Lui deglutii continuando a guardarmi spaventato ma vidi un guizzo di curiosità nei suoi grandi occhi blu come l'oceano o come la notte, trasmettevano in realtà un senso di calma.

Lui inclinò la testa confuso ed io divenni tutto rosso, lo stavo fissando da circa un minuto.
" Cosa diavolo mi prende?" pensai tra me e me. Scossi la testa e mi schiarii la voce.

" Dobbiamo parlare".
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Mi sono resa conto che i capitoli di questo libro saranno molto più corti del libro precedente, per questo oggi pubblicherò due capitoli.

Zombies apocalypse -countryhumans- ITAWhere stories live. Discover now