Capitolo 1

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Russia pov
Riaprii gli occhi molto lentamente e dovetti abituarmi alla scarsa luminosità. Doveva essere notte anche se sembrava che tutto fosse stato illuminato da una luce rossa.

Provai ad alzare il busto sorreggendomi con le braccia, ero coperto da detriti e polvere, non sentivo completamente nessun rumore... nessuna voce.

Provai ad alzarmi con più forza ma non riuscivo a muovere il piede. Mi girai e lo vidi incastrato sotto due blocchi di cemento che si erano staccati dal palazzo.

Tentai di tirarlo fuori ma non ne voleva sapere, già il fatto che io potessi muoverlo però mi rasserenava un po'.

Mi guardai attorno e vidi una trave di metallo poco lontano da me e che avrei potuto usare come leva per spostare il masso. Mi ricordavo di averlo visto in un film.
Presi la trave, la posizionai sotto le macerie e poi feci pressione con tutto il mio peso, per fortuna che ho sempre fatto esercizio e autodifesa con tecniche di salvataggio. Il masso si alzò quel poco che mi serviva per sfilare il piede.

Quando il mio piede fu libero cercai di alzarmi in piedi per testare subito come stava. Mi faceva un po' male ma riuscivo a camminare.

In quel momento mi misi in ascolto per captare qualche voce ma nulla. Ero preoccupato per i miei fratelli," Speriamo si siano messi tutti in salvo" pensai mentre mi incamminavo verso l'uscita del vicolo.

Davanti a me però si inalzava una montagna di detriti che mi ostruiva l'uscita." Eh certo, meglio di così non poteva andare" dissi ad alta voce. Mi arrampicai sulle macerie cercando di non far crollare tutto ed il piede dolorante non aiutava per nulla.

Finalmente riuscii ad uscire dal vicolo e a ritornare nella piazza. Arrivato lì però mi accorsi che l'erba della piazza era diventata giallo ocra e non riuscivo a capirne il motivo.

Alzai gli occhi e mi paralizzai all'istante...

il cielo era rosso scuro.

" Ecco perché vedevo tutto oscurato e con sfumature di rosso" bisbigliai. Come era possibile, il cielo non cambia colore per cause naturali, e quel rosso non era per niente rassicurante.

Abbassai gli occhi molto scosso, mi guardai attorno e finalmente riuscii a scorgere qualcuno. Aguzzando la vista riuscii a riconoscere Ucraina, almeno non era rimasta schiacciata.

" UCRAINA SEI VIVA, VIENI QUI IO NON POSSO MI FA MALE IL PIEDE E NON VOGLIO SFORZARLO".

Notai che i suoi colori erano più grigiastri ma molto probabilmente era solo colpa della scarsa luminosità e visibilità.

Ucraina comunque non si girò e sembrava quasi che non sapesse neanche che io ero lì e la stavo chiamando.

" UCRAINA CAZZO NON SCHERZARE, GIÀ QUASTO É SPAVENTOSO, NON METTERMI PIÙ ANSIA".

Ucraina si accorse finalmente di me e si girò.

" FINALMENTE, PER LA MISERIA, ADESSO MI DICI COSA É SUCCESSO E DOV-... sono i nostri fra...tel..li...".


Quella non era Ucraina, non poteva essere, oltre ai colori grigiastri, aveva il vestito strappato e coperto di sangue, aveva numerosi graffi e in alcune parti mancava proprio la pelle.

Il mio sangue si gelò ed io mi sentii mancare il respiro, come se fosse stato rinchiuso nella mia gola e non potesse uscire.

Dalla bocca le stava uscendo un liquido nero misto a sangue. Gli occhi erano spaventosi, di un grigio scuro che quasi non mi permetteva di vedere le pupille, anche da lì stava uscendo uno strano liquido nero.

Non sentivo più il mio corpo, volevo distogliere lo sguardo ma non ci riuscivo, quella non poteva essere mia sorella, che cosa è successo qui.

Le lacrime scesero senza che io me ne rendessi conto, iniziai a tremare dalla paura e non sapevo cosa fare, la mia testa non riusciva a pensare a niente.

Improvvisamente Ucraina emise un suono o più che un suono un verso, come se avesse la voce rauca e non riuscisse a parlare e cominciò a venire verso di me, camminando con le gambe storte e il busto piegato in avanti.

Mi spaventai ancora di più e comincia ad arretrare mettendo una mano sulla mia bocca per lo shock. "Ucraina... no...".

Ucraina continuò ad emettere quegli strani versi e contemporaneamente ne sentii altri provenire dai lati della piazza e solo allora me ne accorsi. Molti altri paesi si stavano avvicinando a me e tutti avevano lo stesso aspetto di Ucraina...

sembravano tutti degli zombie.

Tornai in me e cercai di correre il più velocemente possibile ma il mio piede non me lo permise ed io caddi per terra dolorante.

" AAAAAH".

Ormai gli zombie erano vicini, chiusi gli occhi spaventato, pronto ad essere attaccato, quando una mano afferrò la mia e qualcuno mi aiuto a tirarmi su. Continuò a tenere la mia mano e iniziò a correre trascinandomi con sé.

Mi voltai e vidi gli zombie accelerare il passo, dovevamo cercare di distanziarli. Mi voltai ancora ed esaminai la figura della persona che mi stava aiutando e non crebbi ai miei occhi, era davvero lui quello che tutti mi stava aiutando?.
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Non si é capito come ma é venuto molto più lungo il prologo che il primo capitolo ma vabbè, spero vi sia piaciuto ugualmente.
Fatemi sapere se vi piace più con pezzi interi come ho scritto l'altro libro o così a pezzettini.
Tutti i libri che ho letto usano questo stile quindi ho voluto provarci anche io.

Zombies apocalypse -countryhumans- ITAWhere stories live. Discover now