𝑨 𝑻𝑼𝑹𝑩𝑶𝑳𝑬𝑵𝑻 𝑴𝑶𝑵𝑫𝑨𝒀.

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Ashley.

Se mi chiedessero cosa detesto del lunedì mattina, sarei davvero molto indecisa sulla risposta.
Detesto la sveglia che ti fa sobbalzare dallo spavento.
Detesto gli sguardi indiscreti degli studenti che mi guardano come se fossi uno zombie.
Detesto chi mi parla di prima mattina.
Detesto Draco che viene a buttarmi giù dal letto perché sono in ritardo.

«Ma che cazzo fai? Perché sei venuto a svegliarmi!?»

«Perchè forse dovresti venire a fare colazione e hai un fratello nullafacente?» rispose sarcastico.

Merlino, lo odio.

«Dai ti prego! Lasciami dormire!»

Dopo queste parole, con non so che voglia Draco mi prese in braccio, buttandomi con l'eleganza di una balena dentro il bagno.

«Muoviti! Non ho tanta pazienza, e lo sai. Quindi cerca di essere leggermente più veloce, almeno per oggi. Ti aspetto fuori!» urlò.

«Posso dirti una cosa?»
«Che cosa vuoi, ora?»
«Quando imparerai ad andare a fancu-»

Aprì la porta e mi sbattè contro il muro, eravamo fin troppo vicini, e per di più non avevo nemmeno la bacchetta, come faccio a schiantarlo adesso!?

«Se ti azzardi a dire un'altra parola, ti faccio stare zitta io, chiaro?»

Con queste parole uscì dal bagno, lasciandomi sola.
Certo che perde la pazienza molto più velocemente di me, credevo di essere l'unica.

Mi lavai velocemente e misi la divisa, odiavo mettere quella dannata gonna, è scomodissima! Per fortuna c'è il mantello, altrimenti non saprei come fare.
Uscii dal bagno e mi trovai Draco intento a guardarsi intorno, seduto sul mio letto.

«Perchè sei sul mio letto?» chiesi infastidita dalla sua strafottenza.
Lo vidi guardare in basso, poi iniziò a ridere, dicendo «Carini i calzini gialli, Ash.»

Ash, odiavo quando mi chiamavano così, sembrava il nome di una droga.
Poi, il mio nome è stupendo, modestamente. Chiamarmi Ashley è tanto difficile?

«Smettila di chiamarmi in quel modo!»
«Perchè?»
«Perchè è orribile. Sembra il nome di una dro-»
«Okay, Ashley. Stai in silenzio adesso, non so dove trovo la pazienza di ascoltarti.»

Sbuffai, presi i libri e uscii dal dormitorio con quel deficente dai capelli ossigenati che mi stava alle calcagna.
Odiavo camminare affianco a lui, ogni ragazza che vedeva lo salutava, tipo con la solita frase "ciao Dracuccio, ci si vede" .

Che palle.
Abbiamo capito che Draco ha dato l'onore a mezza scuola di fargli conoscere le proprie lenzuola, ma potrebbero anche evitare di fare tutte queste scene.

«Che c'è? Ti infastidisce vedere quante ragazze sono innamorate di me?»

Stava ghignando, stava ghignando.
Ashley, trattieniti.
Odiavo quando lo faceva, ma che gli sembro? Una di quelle dementi che gli cadono ai piedi con un solo sguardo?

Ma anche no!
Non cambierà mai niente tra di noi, mi starà antipatico a vita, punto e basta.

«Andiamo! Non ti piaccio nemmeno un pochino? So già di essere bellissimo, ma sentirtelo ammettere sarebbe bello..» disse sorridendo compiaciuto.

Io risposi con un semplicissimo «Sei un emerito demente.»
Furono le mie ultime parole prima di tirargli un calcio nello stomaco, costringendolo a zoppicare.

Scappai via per non essere uccisa, mi ero tolta un peso, dandogli quel calcio.
Aspettavo di farlo da tanto, e finalmente ci ero riuscita.

Dopo due secondi lo vidi ricomparire accanto a me, restai di stucco.
Com'è possibile che nemmeno un calcio nello stomaco sia sufficiente per rallentarlo!?

𝙌𝙪𝙚𝙞 𝙙𝙪𝙚 𝙤𝙘𝙘𝙝𝙞 𝙙𝙞 𝙜𝙝𝙞𝙖𝙘𝙘𝙞𝙤. || 𝘿𝙧𝙖𝙘𝙤 𝙈𝙖𝙡𝙛𝙤𝙮. Where stories live. Discover now