Sin dalla nascita il suo destino era già stato segnato. Sarebbe morto all'età di venti cinque anni, così avevano detto i dottori.
Jungkook prima di due anni della fine della sua vita, iniziò a chiudersi in sé convincendosi che non avrebbe mai sperim...
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"Signor Jeon ecco i risultati di questo mese, come sempre si mantiene in forma e in buona salute." "Grazie dottore." Prendo la mia cartella dirigendomi all'uscita con lo sguardo nelle persone presenti li. Un anima si è appena collocata all'interno del corpo di un bambino dando vita a un'aria di felicità tra i presenti. Una coppia di vecchi che guardano un foglio piangendo segno di una cattiva notizia visto che lui le sussurrava parole come "tranquilla amore. Sono vicino a te."
Appena aprí le porte dell'ospedale venni invaso da un'aria gelida. Mi siedo in una panchina lì presente con accanto un vecchio. Ogni volta che vengo qui lui è sempre seduto a guardarsi attorno mantenendo un luminoso surriso sul volto come se niente ormai avesse più importanza se non la sua felicità. Apro la mia cartella iniziando a vedere i risultati tutti positivi con niente di particolare. "E a pensare che tra due anni morirò." Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla, mi volto vedendo il vecchio sorridermi. "Andrà tutto bene figliolo." "Mi hanno detto che morirò senza un motivo come fa ad essere ottimista a riguardo." "Non lo sono, ma con la negatività non andrai da nessuna parte. Continuerai a riempire il cerchio fino a che scomparirai senza accorgertene. La morte se ne andrà se troverai quell'unico obbiettivo a cui miri profondamente." dice con gli occhi luminosi facendomi sentire motivato e molto meglio. Sento il mio telefono squillare, segno che devo tornare in lavoro. Saluto il vecchio di cui non so ancora il nome e dimentico ogni volta di chiederglielo.
"Jungkook hyung oggi ci sono molte persone che non trovano posto che facciamo?" "Aprite il sesto piano e fateli giocare lì." rispondo andando a prendere le chiavi e aiutando vari ragazzi in giro a collegarsi col gioco. Il sabato sera è sempre la stessa storia. Questo luogo in pochi minuti dall'apertura può trasformarsi in inferno. Vedo i miei colleghi correre da destra a sinistra a seguire le richieste dei ragazzi. Cammino davanti a me quando all'improvviso mi scontro con una persona facendola cadere per terra. Punto lo sguardo su quella persona che ho fatto cadere rendendomi conto che quel volto sia riconoscibile. "Jimin?" "Scusa ti sei fatto male?" chiedo inpanicato aiutandolo ad alzarsi. "No tranquillo Jungkook." "Stai cercando un tuo compagno o.." "Oh sto c-cercando un posto dove sedermi ma è parecchio occupato ovunque." "Vieni con me, ti troverò un posto in cui sederti." Entriamo nell'ascensore pronto per portarlo al piano sei appena aperto,sperando che ci sia un posto almeno libero per lui.
"mm come è andata la tua giornata Jimin?" Lui come essersi svegliato scuota la testa e sorride rispondendomi. "Frequento una scuola di danza per cui parecchio stancante. Tu..Jungkook?" Non mi sarei mai immaginato che lui fosse un ballerino. Copre il suo fisico con lunghe felpe e pantaloni larghi da tuta. "Bene le mie giornate sono sempre le stesse, sai tra lavoro, casa, lavoro, casa." lo vedo ridacchiare e annuire. Le porte dell'ascensore si aprono facendomi correre verso un tavolo e mi ci siedo attirando gli sguardi strani tra i miei colleghi. "Sbrigati Jimin o questo posto se ne andrà da te." Lui si avvicina velocemente e prende il posto occupato da me. "G-razie Kook." dice imbarazzato. Rimango a fissarlo mentre lui inizia a giocare sentendo i battiti del mio cuore aumentare. Mi ha chiamato Kook.
