Sin dalla nascita il suo destino era già stato segnato. Sarebbe morto all'età di venti cinque anni, così avevano detto i dottori.
Jungkook prima di due anni della fine della sua vita, iniziò a chiudersi in sé convincendosi che non avrebbe mai sperim...
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"Caro Jungkook, ultimamente ti vedo molto più contento del solito e ciò mi riscalda il cuore. Non so cosa stia facendo in questo momento, ma ho sentito il bisogno di scrivere. Buttare qui i pensieri su un foglio di carta con la speranza che tu non gli legga o sarebbe troppo imbarazzante per me. O meglio forse dentro di me c'è quella speranza che tu possa trovare questo foglio e leggere ciò che non sarò in grado di dirti in faccia. Perché? Perché sono ancora troppo codardo da riuscire ad aprirmi completamente. Sono le tre di notte qui in Italia e tu stai dormendo beatamente, dopo una giornata bellissima passata assieme a girare per Venezia. Sembravi molto migliore di una guida turistica da come mi spiegavi i luoghi o pronunciavi con un accento strano i nomi di alcuni piatti tipici della zona facendomi ridere senza fermarmi. Ciò che mi dispiace maggiormente è che siamo giunti alla fine di questa vacanza durata una settimana. Sembra per me essere passato un mese e non solo sette giorni. Il clima è davvero bello qui, ti ispira a uscire fuori e correre scalzo sentendo l'asfalto sotto di te. Ok, mi sto lasciando trasportare un po troppo dalla fantasia o dall'emozione. Sei così perfetto Jeon Jungkook. Quando dormivi in aereo, rimasi per tutte le ore solo ad osservarti e a rendermi conto di quanto possa essere fortunato ad averti. Mi hai dato un tetto sotto cui vivere, trovato un lavoro da te, emozionato e fatto provare sentimenti che credevo fossero morti da tempo e mi hai amato e continui a farlo ogni giorno ancor di più. Ho imparato qualcosa di te, non mostri molto il tuo amore. Tendi a nasconderlo ma bensì preferisci farlo uscire con i gesti e piccole parole buttate qua e là. Il primo giorno in Italia mi abbracciasti per tutta la notte sussurrandomi "ti amo" fino al dormire. Mentre tu sei riuscito a lasciarti trasportare dal sonno, io no. Per quanto ci provassi continuavo a pensare al modo in cui me lo sussurravi nell'orecchio e a come le tue braccia erano legate attorno al mio corpo. Sono un po romantico vero? La mia mano sta iniziando a stancarsi dallo scrivere però sento un peso in meso nel mio petto, come se finalmente fossi riuscito a dire ciò che non ero in grado di dirti e sopratutto una parola non sarà mai sicura di uscire pronunciata dalle mie labbra: "grazie". Un grazie per tutto ciò che fai e per le lotte.. Perché io lo vedo, lo vedo come di nascosto fai scendere qualche lacrima accarezzando il calendario e sussurri "ancor di più". Ma ho smesso di pensarci da un bel po di tempo. Anche se ti perderò, ti prometto che vivrò per te. Solo per te. Ti amo, il tuo Jiminie. "
