Capitolo 14 (revisionato)

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Io: Giuro che non sono stata io a scriverlo, lo giuro

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Io: Giuro che non sono stata io a scriverlo, lo giuro...
Fratello spuntato a caso: Giura sullo STIGE!
Io: Ehmmm... *si dilegua furtivamente*
Fratello sempre lì a caso: Bah...

No seriamente raga le mie penne sono un disastro...

Scherzi a parte, scusatemi se aggiorno raramente, ma la scuola mi sta ammazzando lentamente e dolorosamente. Comunque, buona lettura :) Ah e preparatevi perché in questo capitolo ci sarà una parte horror (solo per i figli di Atena). E scusatemi se è corto e non ci sono colpi di scena ma mi serviva per introdurre il prossimo capitolo.

***

-"Capitolo nove, mi offrono un'impresa. Il mattino dopo, Chirone mi trasferì nella casa numero tre. Non dovevo condividerla con nessuno. Avevo un sacco di spazio per le mie cose: il corno del Minotauro, un cambio di vestiti di scorta e un beauty case."- legge Percy. Mi sto per addormentare. Mi si chiudono quasi gli occhi.

***

Un rumore assordante mi desta dal sonno. Alzo la testa di scatto e quasi non la sbatto contro quella di Percy. -Che succede?- chiedo allarmata. -Non lo so, è suonata una sveglia- Cavolo, che stupida che sono, mi sono scordata di disattivarla prima. -Oh, era quella che avevo messo per prepararmi per andare a scuola, mi sono scordata di toglierla-

Allungo la mano verso il telefono e guardo l'ora: 11:09. -Ma tu cos'hai fatto in tutto questo tempo Testa d'Alghe? Sono quattro ore che dormo!- chiedo rimettendo la testa sulla sua gamba. -Sei stato qui seduto a non fare niente? Potevi svegliarmi oppure spostarmi la testa...- Lui mi guarda tranquillo. -Ma no dai, lo sai bene anche tu che hai il sonno troppo leggero, ti saresti svegliata subito. E poi non è un problema per me, è rilassante stare qui con te. Comunque sono rimasto dieci minuti a leggere prima di accorgermi che stavi dormendo...-

Penso che se non cambiamo subito argomento, arrossirei notevolmente. Per fortuna Percy cambia argomento. -Allora, ti è venuta fame o stai ancora male?- chiede. -No, in realtà un po' di fame ce l'ho. Tu?- Mi sposta delicatamente la testa per potersi alzare e va verso la cucina. -Anche io. Mangiamo i pancake?-

-Certo! Ma li sai cucinare?- mi guarda offeso -Ovviamente! Però solo se sono blu!-


Dopo aver fatto colazione con i pancake blu, che mi ricordano molto quelli che Sally ci faceva quando eravamo piccoli (si vede che Percy ha imparato da lei), ci sediamo nuovamente sul divano, scegliendo di non uscire, visto che abbiamo entrambi qualche linea di febbre. Percy chiede -Allora, che si fa? Abbiamo un sacco di tempo-

Ci penso qualche secondo, poi dico -Forse intanto che decidiamo cosa fare potrei guardare se dicono qualcosa di nuovo al telegiornale. Se vuoi vai a farti una doccia, poi ti dico le novità-

-Hai ragione, per colpa di questa influenza è da un secolo che non faccio una doccia, meglio approfittare finché non ho la febbre alta-

***

𝚄𝚗𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚊𝚝𝚊 - 𝙿𝚎𝚛𝚌𝚊𝚋𝚎𝚝𝚑Where stories live. Discover now