Capitolo 9 (revisionato)

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Bene, oggi è venerdì e sono di buon umore. In più ho una giornata veramente semplice, ho delle belle materie, e per domani non ci sono compiti (evento straordinario del secolo). Stamattina io e Percy siamo andati insieme a scuola e lungo il tragitto abbiamo incontrato Will, come succede a me ogni mattina. Abbiamo chiacchierato un po' fino ad essere arrivati a scuola. Adesso sono a lezione di storia dell'arte, una materia molto interessante, o almeno secondo la mia opinione, visto che guardando Percy mi accorgo che si sta addormentando sul banco di fianco a me. Come ai vecchi tempi. Già alla scuola materna non gli piaceva andare a scuola e molto probabilmente anche alle elementari, anche se non ho avuto la possibilità di saperlo (sempre a causa del mio trasferimento). Non gli è mai piaciuto andare a scuola, ma in realtà è molto bravo ed intelligente.

Dopo una decina di minuti, la professoressa saluta la classe e tutti si dirigono nei corridoi per recarsi nella classe successiva. Finalmente ho un'ora insieme a Piper, mi sembra di non vederla da troppo tempo. Ci sono anche Calypso, Leo e Luke. Percy mi pare di aver capito che abbia la classe di matematica con la Dodds. Ormai se l'è presa come nemica, quindi vado a consolarlo. -hey Testa d'Alghe- si gira verso di me -ciao Sapientona- mi sorride gentilmente. -Allora, sei pronto per un'ora infernale?- -non penso che sarò mai pronto per una delle sue ore, quindi....- mi diverte troppo quando fa quella faccia -Dai Percy, è solo un'ora di matematica- stavolta mi metto davvero a ridere, perché non riesco più a trattenermi e lo abbraccio -Come solo un'ora di matematica? Vale come almeno tre ore delle altre prof- nonostante questa affermazione, ricambia il mio abbraccio e fa per salutarmi e andare all'armadietto per prendere il libro di aritmetica, ma viene fermato da una voce -Uuuuuh ma che cariniiiii- all'inizio penso che sia Leo, ma quella non è la sua voce, così mi volto. C'è questo tizio che ci guarda con un'aria strana, mentre ci prende in giro insieme ad una ragazza ed un ragazzo. -Ma che vuoi?- dico, forse eccessivamente sgarbata -Guarda i due fidanzatini che si abbracciano- va avanti lui ridendo insieme agli altri due -Ma tu chi cavolo sei?- faccio un passo avanti -e poi noi non stiamo insieme- dico indicando Percy. -Non parlarmi in quel modo, ragazzina- è abbastanza inquietante la sua faccia e poi avrà almeno due anni in più di noi, così faccio mezzo passo indietro.

Sento Percy prendermi il braccio delicatamente con la mano e dire -lasciali perdere Annie- inizia a tirarmi un po' indietro ma io prima ne voglio sapere di più -Guardate ragazzi, l'ha chiamata Annie- va avanti lui con una voce molto irritante. Se dice ancora una parola giuro che lo ammazzo. -Dai, Annabeth, davvero, ascoltami, ti prego...- questa volta Percy sembra supplicarmi, e gli si incrina la voce. -Ma che hanno di strano questi qui?- gli chiedo sottovoce, ma abbastanza per farmi sentire -Oh be, se ti interessa tanto, perché non vieni con noi che te lo spieghiamo?- e scoppia di nuovo a ridere. Okay, non ce la faccio più. Calmati Annabeth, calmati, mi ripeto respirando. No non ci riesco, non cederò. Non mi farò sottomettere come a San Francisco. Faccio qualche passo in avanti e sussurro, a pochi centimetri dalla sua bocca -nei tuoi sogni, bello- gli tiro una lieve ginocchiata (era lieve, lo giuro) nelle parti intime e me ne vado con Percy ridacchiando. Mentre mi allontano, giusto per piacere, gli urlo -e intanto che ci sei, lavati i denti!- io e Percy scoppiamo a ridere e ci dirigiamo verso le classi.

Mi sento molto meglio, ma allontanandomi, vedo che Percy è molto inquieto -ma che hai?- gli chiedo -nulla- Mi giro e lo guardo negli occhi -Testa d'Alghe, dai dimmi la verità- si ferma all'improvviso e mi guarda a sua volta -e va bene, non ci riesco a mentirti- sorrido, perché a quanto pare l'amico che avevo a cinque anni non era per niente cambiato. Lo incito a continuare -beh, in pratica, quelli sono tre ragazzi che sono in questa scuola da almeno otto anni, continuano ad essere bocciati, e si divertono a prendere in giro le coppie che incontrano nei corridoi. Da quando sono arrivato non mi avevano mai parlato, ma ora ci hanno scambiati per fidanzati, così ci hanno preso di mira. In realtà, non so neanche perché lo fanno. Ma mi sembrano pericolosi, Annabeth. È meglio non rischiare. Mi sa che oggi ci siamo già spinti troppo oltre.-

Wow, non me lo aspettavo. Chissà perché lo fanno? In quel momento, mi viene in mente un'idea abbastanza stupida, ma allo stesso tempo geniale. -Ehi, e se ci fingessimo una coppia per evitare che prendano in giro gli altri? Così prenderanno di mira noi, che almeno sappiamo difenderci, e non gli altri, che magari sono indifesi.- Percy mi guarda allibito -ma questa... questa è un'idea...- *riiiiiing* suona la campanella. Proprio nel momento giusto, cavolo. -Me lo dirai dopo Testa d'Alghe, devo andare!- esclamo mentre corro verso la mia classe.


-Questa è un'idea fantastica!- mi urla Percy appena finita l'ora. -Modestamente...- sorrido e lui mi abbraccia fortissimo, quasi mi manca il fiato. Cerco di rimanere seria ma mi metto a ridere mentre lui mi chiede solennemente -Annabeth Chase, vuoi essere la mia ragazza?- si mette a ridere anche lui e io rispondo con lo stesso tono -si, certo!- e poi scoppio di nuovo a ridere. Ma nel frattempo, arriva Piper (che ovviamente doveva arrivare in quel momento) e ci interrompe -bene bene, allora avevo ragione io?-

La guardo, mentre mi stacco da Percy imbarazzata -vieni con me che ti spieghiamo tutto!- le dico, forse un po' troppo emozionata, tant'è che lei mi sorride e mi segue verso un posto più appartato in cui possa ascoltare il nostro diabolico piano.


Angolo autrice*

Bene, il racconto sta prendendo una bella piega. Vi piace?

Lasciatemi qualche commento, se avete suggerimenti o correzioni (ma ormai lo sapete già).

Ci vediamo al prossimo capitolo, che non vedo l'ora di scrivere,

Figlia di Apollo 💛

𝚄𝚗𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊 𝚌𝚘𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚊𝚝𝚊 - 𝙿𝚎𝚛𝚌𝚊𝚋𝚎𝚝𝚑जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें