❤️Senza Kam potrei morire❤️

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Più volte mi ero trovato a comporre musiche per il cinema, ogni copione che scrivevo in note doveva accompagnare la sceneggiatura ed esaltare l'emozioni della storia; lo facevo con passione, immergendomi nei personaggi sondando le loro emozioni e catapultandole in musica all'interno di ogni scena.
Quando ricevetti l'invito dalla mia casa discografica per partecipare al festival di Cannes, pensai che un momento così importante della mia vita potevo condividerlo soltanto con una persona altrettanto speciale, scelsi senza indugio Kameron, cosa che fece incazzare Constance...
Quindi alla fine di maggio mi presentai al Palais des festivals, per incontrare il pubblico come compositore cinematografico alle Lezioni della Music Master Class.
Per fortuna ero con Kam, perché terminato l'incontro col pubblico, i giornalisti mi assaltarono fuori dalla sala congressi. I giornali pubblicarono la mia foto con alle spalle il faccione di Kameron.
Appena riuscimmo a scantonare i giornalisti, raggiungemmo l'auto che ci riaccompagnò in hotel.
Speravo in una serata più romantica, invece Kam mi prese in contropiede uccidendomi con una notizia sconvolgente.
Aveva accettato la proposta del padre di seguire il dottorato di ricerca presso l'università di Princeton negli Stati Uniti, un occasione chiaramente imperdibile, sopratutto perché la Startup farmaceutica, che mio padre ed Etienne avevano da poco avviato, tu era a New Haven e proprio lì avevano ferme intenzioni di avviare alla carriera di ricercatore scientifico il giovane Dobois.
Due notti più tardi ebbi un incubo: ero in spiaggia con Kam e Coco, il mare era agitato, ci stavamo divertendo a fare i tuffi tra i cavalloni. Inaspettatamente due onde giganti s'innalzarono davanti ai nostri occhi, una seguita dall'altra. La prima cercò di travolgermi verso riva, l'altra cercò di trascinarmi in mare e tra queste due correnti opposte il mio corpo non ebbe la forza di riemergere, continuai a rotolare e rotolare risucchiato dal moto ondoso, sentì mancare l'ossigeno e mentre sognavo di annegare, mi svegliai.

Non riuscivo a muovermi, ero in iper ventilazione, sentivo formicolare le punta delle dita e il cuore tamburellava veloce

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Non riuscivo a muovermi, ero in iper ventilazione, sentivo formicolare le punta delle dita e il cuore tamburellava veloce.
Mi sforzai di controllare il respiro senza esito, provai a chiamare Kameron, ma la voce rimase in gola.
Appena riacquistai un po' di mobilità feci squillare il suo cellulare,
Lo sentì borbottare...
Kameron: "Ooh... ma no! Che fai Richy? Ti è partita una chiamata! Mi hai svegliato!" -  e chiuse la chiamata.
Dormiva nella stanza affianco alla mia, appena al di là del corridoio, in effetti non sembrava sto gran colpo di genio telefonargli, ma il mio corpo totalmente in freezing non voleva saperne di camminare!
Mi spaventai tantissimo, iniziai a piangere senza tregua, feci partire un' altra chiamata... Questa volta si alzò e venne da me, accese la luce, vidi la lampada sul soffitto offuscata dalle lacrime.
Kameron: "Richard! Stai male?"
Avrei voluto spiegargli e invece mi uscivano solo inutili mugolii.
Tirò indietro le coperte e aprì un po' la finestra per farmi respirare aria fresca, poi corse in camera a prendere un fonendoscopio e mi prese i battiti cardiaci.
La sua sola presenza mi normalizzò il respiro.
Kameron: "Tranquillo Richard, è un attacco di panico bello grosso, ma adesso ci sono io"
Andò in cucina a prendere dal frigo le gocce che mi aveva prescritto Coco per gli attacchi d'ansia e me le versò in un bicchiere.
Tempo un quarto d'ora e la tempesta si placò.
Richard: "Ho avuto un incubo, ho sognato di affogare in mare e invece stavo asfissiando nel mio letto. Pensavo fosse un attacco cardiaco, pensavo di morire... Brrr... che freddo ci saranno due gradi fuori! Chiudi la finestra."
Kameron: "Ti ho detto che parto e istantaneamente sei ricascato negli attacchi di panico"
Richard: "Non riesco a scegliere tra te e Constance, sono in mezzo a due fuochi, lo capisci?"
Kameron: "Richard, non si tratta più di scegliere una notte tra me e Asher o tra me e Coco, qui si tratta di scegliere per la nostra carriera, la nostra vita.
Io ho grandi opportunità di studio e di lavoro in un altro continente, sono le nostre carriere che stanno prendendo binari diversi, dobbiamo crescere."
Richard: "Mi stai lasciando perché sono infantile?"
Kameron: "Niente affatto, sei un uomo con una grandissima carriera qui in Europa, questa vita è più adatta a te che a me. Da tre anni hai al tuo fianco una donna stupenda, è innamorata e in grado di prendersi cura di te, è degna di te, con lei non sarai da solo, potrai essere felice."
Richard: " Per favore, se vuoi scegliere cosa è giusto per te fai pure, ma non puoi sapere cosa mi rende veramente felice"
Kameron: "È nell'ordine della natura crescere sposarsi e fare figli, con lei potresti, con me no"
Richard: "Sei tu la mia famiglia, dovrei sposare te e avere dei figli con te, tu sei il mio amore da una vita, lei è una cazzo di relazione da soli tre anni, che paragoni mi stai facendo? Non possiamo separarci, che vita di merda sarebbe? Inconcepibile. Ci deve essere una soluzione, ti prego, non voglio, non posso! NO!"
In tre secondi passai dall'attacco d'ansia a un attacco d'isteria acuta e caddi di nuovo in un piagnisteo instancabile.
Kameron si mise sotto le coperte con me, mi strinse tra le sue braccia:
"Io invece una famiglia e dei figli li vorrei, per quello ho tanto insistito per trovarci una ragazza che piacesse a entrambe, mi sembravi felice con Constance e così non ho più insistito"
Richard: "Lo so, credimi, ho provato ad essere come te, ma non mi innamorerò mai di qualcun altro, amo solo te, eppure continuiamo a nascondere le prove e soffocare la libertà di amarci senza poterlo condividere con gli altri,  è già abbastanza difficile mantenere segreto questo amore, figurati se dovessi scegliere lei, sarebbe come scegliere la menzogna, perché dovrei fingere?"
Kameron: "Non piangere, adesso calmati! Fortunatamente non devo partire domani, quindi abbiamo tempo per pensare a una soluzione"

Polyamory 1 - Piccolo RichardWhere stories live. Discover now