🏫 Collegio Leroux 🏫

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Papà prese una strada suburbana che passava in mezzo alla campagna, dove si alternavo prati di 🌸 cosmee, astri e coltivazioni di ortaggi

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Papà prese una strada suburbana che passava in mezzo alla campagna, dove si alternavo prati di 🌸 cosmee, astri e coltivazioni di ortaggi.
Passammo davanti a un casolare con maneggio fino a incrociare una strada asfaltata che portava in cima alla collina.
Odette mi disse che il collegio era arroccato su una collina con vista a strapiombo sul mare, perciò mi ero immaginato un edificio secolare cupo, tipo monastero, magari isolato sul cocuzzolo di una montagna, ma invece rimasi sorpreso.
Il Collegio Leroux era un edificio in stile Liberty di inizio 900, dall'intonaco chiaro , con balconi panciuti in ferro battuto, finestre ampie, scale enormi con parapetto in cemento e un grazioso giardino provenzale colorato.
Il dormitorio aveva camere doppie e per non separarci i nostri genitori chiesero al direttore di assegnarci la medesima camera.
Quando entrai col trolley e vidi Kam provai subito un gran sollievo!
La camera da letto era spaziosa con bagno privato, l'arredamento era moderno ed essenziale: due armadi, due scrivanie, una libreria e due letti a lato di una grande porta finestra, attraverso la quale si usciva sul terrazzino fronte mare.
Gli studenti iscritti arrivavano da tutta europa e fummo costretti a mettere in pratica il nostro inglese.
Kam non aveva il mio stesso calendario scolastico, alcune materie differivano per indirizzo, il suo era scientifico: Chimica, Fisica, Biologia, io seguivo la sezione artistica: avevo Arte, Storia dell'Arte, Musica, mentre le materie restanti erano uguali e potevamo andare a lezione insieme.
Un piccolo dettaglio che papà aveva tralasciato era di dirmi che il collegio era unicamente maschile, ci avevano praticamente tolto il divertimento dell'età puberale... niente bambine da prendere in giro, niente femmine da stuzzicare.

La sera mi prendeva la malinconia e l'aula di musica diventò presto il mio territorio, il pianoforte  era il mio rifugio

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La sera mi prendeva la malinconia e l'aula di musica diventò presto il mio territorio, il pianoforte  era il mio rifugio.
Feci presto amicizia con alcuni compagni della sezione artistica, in particolare Alan, che era iscritto al mio stesso corso di musica.
Da alcune sere, mi recavo nell' aula a suonare per vuotare la mente dai pensieri, avevo già insultato e cacciato via qualche curioso, ma Alan sedette sul pavimento fuori dall'aula e rimase in ascolto con la porta socchiusa in uno spiraglio.
Rifece la stessa cosa per diversi sere a seguire, finché una sera, fingendo di alzarmi per bere dell'acqua lo affrontai:
"Perché ti nascondi sempre dietro la porta a spiarmi?"
Alan: "Ah! Che spavento! Per favore non incazzarti anche con me!"
Richard: "Se avessi voluto cacciarti l'avrei già fatto, voglio sapere che diavolo hai da curiosare?"
Alan: "Scusami! Non ti stavo spiando, ascolto solo la tua musica, so che ti arrabbi se ti interrompono, così mi seggo qui fuori per non disturbarti"
Richard: "Potevi semplicemente chiedermelo a lezione. Puoi entrare... siedi in un posto più comodo"
Iniziammo a studiare in biblioteca, poi andare in refettorio insieme, poi ci scambiavamo chiacchiere con altri compagni a fine ora, infine formammo il nostro gruppetto di arte, Alan, Shane, Davin e il capo dormitorio Jorg.

Davin: "Ho un amico che lavora nel maneggio vicino alla scuola, è maggiorenne potrebbe comprarci un paio di birre e dopo il coprifuoco, potremmo trovarci in camera mia per giocare a video game con la Play Station"
Richard: "Ma il tuo compagno di stanza non è Jorg, il capo dormitorio?"
Davin: "Proprio per questo possiamo stare tranquilli! A patto che non si faccia rumore e non si fumi in camera"
Iniziarono le nostre serate in compagnia. Una sera andai da Alan e Shane, a guardare il dvd del Signore degli anelli, Shane non c'era, era uscito con Jorg, avevano conosciuto delle ragazze al maneggio ed erano fuori per incontrarle. Prima di lasciare la camera di Alan, mi confidò un segreto:
"Tu Richard hai mai fumato erba?"
Richard: "No, è droga!"
Alan: "Jorg ha conosciuto in città un tizio che gli porta erba e sigarette, Shane mi ha raccontato che dietro l'armadio di camera sua nasconde anche dei dvd porno per certe feste..."
Richard: "Quali feste?"
Alan: "Alla prossima che organizzerà gli chiederò di invitarti"
Richard: "Adesso mi hai reso curioso, fammi sapere! Buona Notte"
Bella la vita quando sei il capo dormitorio! Cominciai a capire come funzionava l'andazzo! Se entravi nelle grazie di Jorg avevi più possibilità di divertirti.
Tornai in camera, la luce era spenta e pensai che Kam stesse già dormendo, entrai in sordina e mi infilai nel mio letto.
Kameron: "Ehi Richard! Sono le due di notte, quattro ore oltre il coprifuoco! Ti sembra l'ora di rientrare?"
Richard: "Che ramanzina è questa? Ero da Alan a vedere il Signore degli anelli, sei geloso o vuoi solo darti un tono perché sei entrato nel consiglio studentesco?"
Kameron: "Non dire stupidaggini! Ero preoccupato, l'aula di musica era vuota e ti ho cercato ovunque"
Richard: "Non preoccuparti, da quando siamo arrivati ho nostalgia di casa, la sera non riuscirei ad addormentarmi comunque,"
Kameron: "Ti manca Odette vero?"
Richard: "Sì, mi manca il suo abbraccio, la sua voce rassicurante, i suoi dolci, a te non manca tua mamma?"
Kameron: "No, no! È stressante averla intorno! Io sto bene qui"
Richard: "Posso venire a dormire con te, mi abbracceresti un po'?"
Kameron: "Ok, vieni pure, altrimenti domani mattina resterai addormentato!"
Il suo abbraccio era forte, il suo letto profumava di casa, o forse era il colletto del suo pigiama, mi ricordava i vestiti inamidati stirati da Odette, mi addormentai accompagnato  dal calore del suo corpo.
Mi svegliai all'alba col sorriso da ebete, mancavano venti minuti al suono della sveglia, ma rimasi immobile a fissare nella mia mente il disegno di quei minuti, il suo odore, il suo respiro, il fragore' del mare, il garrito dei gabbiani.
Kameron: "Buongiorno Richy, sei riuscito a dormire?"
Lo abbracciai: "Si Kam, dormire con qualcuno è più facile! Il tuo abbraccio sapeva di coccole 🤗 , mi sento riposato"
Pensai che quella notte mi ero costruito un bel ricordo all'interno dell'istituto e l'avrei usato per un sonno più sereno, di fatto fu così per qualche giorno... ma poi iniziai a svegliarmi la mattina con un fastidio all'inguine e il pisello più lungo.
Richard: "Kammy, forse devo chiamare mio papà, credo di essere malato"
Kameron: "Perché cosa ti senti?"
Richard: " Spesso mi fa male vicino all'inguine"
Kameron: "Senti delle fitte? Potrebbe essere pendicite?"
Spostai le coperte e mi abbassai i pantaloni.
Richard: "Da qualche tempo mi sveglio così, e a volte mi da' fastidio, fa quasi male"
Kameron si mise a ridere.
Kameron: "Non sei malato! Hai quasi quattordici anni e stai diventando adulto, è la pubertà che fa crescere i testicoli e aumentare la dimensione del pisello, presto inizierà a crescerti della peluria sul corpo e con gli anni ti crescerà anche la barba."
Rimasi sconcertato! Perché Odette non mi aveva mai detto niente? Forse lei che è donna non conosceva queste cose.
Richard: "A te chi ha spiegato queste cose?"
Kameron: "Lezioni di biologia sul corpo umano, noi ragazzi diventiamo uomini  attraverso un periodo in cui gli ormoni modificano il nostro corpo."
Richard: "Mi fa male, a te non succede?"
Kameron: "Sì, perché il testosterone produce ormoni che fanno crescere la quantità di sperma nei testicoli e per svuotarli devi masturbarti"
Richard: "Ok saputello, perché non parli come mangi? Non capisco cosa stai dicendo"
Kameron: "Siediti, ti faccio vedere come si fa"
Kam si tolse i pantaloni del pigiama e le mutande, si sedette vicino a me, si prese in mano il pisello e inizio a fare su e giù con la mano, se lo fece diventare grande. Provai lo stesso anch'io ma non riuscii.
Kameron: "Sbagli mano, tu non sei mancino come me! Prova a usare tutto il palmo della mano destra intorno all'asta e stringi"
Mi prese la mano, la usò per avvolgerla a pugno intorno al mio pisello e con la sua la circondò per aiutarmi a trovare la posizione corretta e il ritmo giusto.
Mi sdraiai con la schiena sul letto e mi rilassai. Anche lui si lasciò cadere con la schiena contro materasso, mentre mi aiutava si masturbava, guardavo il suo viso, era così carino!
Le ciocche bionde gli incorniciavano il viso, aveva gli occhi chiusi, le guance arrossate e si mordeva il labbro inferiore, era così attraente e i suoi gemiti così sexy!
Richard: "Più diventa duro più mi sento strano, ma è piacevole"
Kameron: "Si è immorale ma gradevole"
Sentì la sua mano calda stringermi improvvisamente più forte, vidi la mascella indurirsi, il suo nasino arricciarsi, emise una specie di vagito, poi i muscoli del suo viso si rilassarono e aprì la bocca lasciando andare alcuni sospiri profondi di soddisfazione.
Kameron: "Dio Richy sono venuto tantissimo!"
Incrociai il suo sguardo languido, i suoi occhi bellissimi mi guardavano, mi sorrideva divertito e quelle parole eccitanti arrivarono al mio uccello ancora prima che alle mie orecchie, sentì un vampata di calore e poi un brivido percorse tutto il mio corpo.
Kam si gettò sulla mia bocca per baciarmi e il mio urlo di piacere rimase soffocato tra le nostre labbra.
Richard: "Mi hai baciato?"
Kameron: "Sst! Non volevo, ma non avevo più mani per tapparti la bocca e te stavi urlando...! Ti fa ancora male?"
Richard: "Non più, anzi adesso sto' da Dio!"
Kameron: "Questa volta è andata così, ma bisogna usare dei fazzoletti di carta, guarda che pasticcio le nostre mani! È tardi! Andiamo in bagno a farci la doccia".

Polyamory 1 - Piccolo RichardWhere stories live. Discover now