Cap. 19

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È passato un mese da quando Joon, no cioè, Namjoon... Mi confondo ancora, ma tanto è la stessa persona... O no? Comunque è passato un mese da quando ci siamo fidanzati e purtroppo riusciamo a sentirci solo la sera per telefono. Lui è sempre super impegnato tra le varie registrazioni e le prove per il comeback, stanno iniziando anche un nuovo progetto di cui non so ancora nulla, una sorpresa, dice lui. Io invece ho dovuto farmi perdonare da Jackson-nim, che non mi ha licenziata ma mi ha praticamente schiavizzata. Tanto male non è perché anche con lui e i GOT7 stiamo esplorando nuove vie. Però vorrei veramente passare un po'di tempo in tranquillità con il mio leader preferito. Mentre cerco di lavorare a nuovi costumi per delle esibizioni sento il mio telefono vibrare, una notifica che mi avverte che è appena arrivato un messaggio, lo apro distrattamente poi inizio a concentrarmi

JOON

Ho parlato già con Jackson
Alle 19.00 fatti trovare all'ingresso dell'agenzia.
Mi manchi

Resto li a guardare il messaggio per qualche istante, che diavolo ha in mente
<Hey! Ariel-ssi! Ti sei incantata?> la voce di Jackson-nim mi fa riprendere dal mio stato di assorbimento del messaggio
<Vieni con me, ho una missione importante da assolvere!> mi prende per un braccio e mi trascina fuori dal mio studio.
Mentre mi faccio trascinare come una foglia al vento lo guardo con gli occhi sgranati... Una missione? E che dobbiamo fare?
Siamo nel guardaroba dell'agenzia, lo vedo trafficare tra i vari stand ma non riesco a capire cosa stia facendo. Una decina di minuti più tardi lo vedo arrivare con uno stand munito di rotelle e carico di abiti di ogni genere. Ne prende uno e me lo porge <Iniziamo da questo!> lo guardo in maniera interrogativa ma senza proferire parola mi molla l'abito tra le braccia e mi spinge in un camerino <Muoviti, non abbiamo tutta la giornata! Ah! Non aggrottare le sopracciglia che ti vengono le rughe!>
Ma cosa gli viene in mente! <Dai! Esci! Quanto ti ci vuole ad infilare un vestito! Era anche abbastanza striminzito!>
Mi urla da dietro la porta spazientito ed io di rimando <Appunto! Non ho intenzione ne di uscire da questo camerino ne di andare da nessuna parte svestita in questa maniera!> lo sento sbuffare spazientito <Ok, ok. Quante storie! Volevo solo vedere la mercanzia! - inizia a ridacchiare come uno scemo - Prova questo!> Apro solo uno spiraglio facendo uscire un braccio per prendere un altro abito.
qualche minuto dopo <Sto uscendo!> avverto, apro la porta e mi mostro con un certo imbarazzo. È un meraviglioso abito da sera blu notte tutto sbrilluccicoso, con una profonda scollatura sulla schiena, con spalline sottili e drappeggiato sul davanti. Non è proprio il genere di abito a cui sono abituata, sono più sportiva ma devo dire che non mi dispiace. <Allora? - lo guardo in ansia - Jackson-nim? Jacky?> è praticamente rimasto imbambolato, non è che mi dispiaccia fare questo effetto, però sembra un pesce lesso, gli schiocco le dita un paio di volte per vedere se si riprende <Questo! È lui! L'abito!> si scuote dallo stato di trance e inizia ad urlare e a ridere. <Vieni!> ancora una volta mi trascina per l'agenzia, neanche a dirlo tutti quelli che incrociamo rimangono a bocca aperta creandomi non poco imbarazzo. Cerco di fargli qualche domanda ma raggiungiamo la nostra destinazione, sala trucco e parrucco. La truccatrice in maniera celere da uno sguardo prima a Jackson poi a me ed incomincia il suo lavoro <Non esagerare! – le dice - È già bella!> ecco che sento avvampare le mie guance. Dopo la truccatrice tocca alla parrucchiera che sotto le indicazioni del mio "aguzzino" mi prepara i capelli in modo che cadano morbidi sulle spalle. <Che numero hai detto che porti di scarpe?> lo guardo ancora incredula <In verità non te l'ho mai detto! - mi fa cenno di sbrigarmi - 36!> gli dico in un sospiro rassegnato, pollice in su e sparisce chi sa dove, mentre le ragazze guardano il loro lavoro ben riuscito. Attimi dopo rieccolo spuntare tutto allegro con un paio di décolleté con un tacco vertiginoso. Penso che mi stiano uscendo gli occhi dalle orbite <Io quelle non le metto!> mi guarda con un ghigno soddisfatto <Invece si! Signorina bella! Questa è la mia vendetta per avermi piantato in asso con il lavoro!> Devo necessariamente capitolare, gli avevo promesso che per farmi perdonare avrei fatto qualunque cosa. Le indosso e di nuovo vengo trascinata, questa volta con più grazia, per andare chi sa dove.
Siamo all'ingresso <Principessa la sua carrozza è arrivata!> poggia una morbida stola sulle spalle e mi accompagna all'auto che attende <Non sei Cenerentola, non hai bisogno di tornare a casa alla mezzanotte!> mi fa l'occhiolino e chiude la portiera. L'auto è meravigliosa, un'enorme limousine, c'è dello champagne, delle fragole... Ma sono sola. Stiamo percorrendo le vie più belle di Seoul, un tripudio di luci e grandi palazzi ma l'ansia sale, non ho idea di dove mi stia portando. D'un'tratto dall'interfono la voce dell'autista <Signorina, avanti a lei c'è un largo nastro scuro, mi hanno chiesto di dirle se per cortesia può metterlo sugli occhi.> Oh miei Dei, ora muoio d'ansia, inizio a respirare in maniera affannata quando inizio a sentire della musica dagli altoparlanti e una voce che credo di conoscere decisamente bene


... Ho imparato grazie a te

Perché persona e amore suonano simili

Trasformi 'vivere' in 'amare' 'Vivere' in 'amare'
Ho imparato grazie a te
Perché una persona dovrebbe vivere amando
Anche se la distanza tra I ed U è molta ***
Che si fottano JKLMNOPQRST
Ho cancellato tutte le lettere e ti ho raggiunta
Guarda, anche mio e tuo suonano simili ****
Tuttavia ciò non mi rende te
Vorrei essere parte del tuo libro
Vorrei essere coinvolto nel tuo romanzo
come tuo amante

Sono solo una persona, persona, persona
Ammorbidisci tutti i miei spigoli
E mi rendi amore, amore, amore
Siamo persone, persone, persone
In mezzo a quell'infinità di rette parallele
mio amore, amore, amore

ci siederemo delicati, e diventeranno un cuore ...


Tiro un profondo respiro e per fortuna ascoltando la voce di Joon riesco a calmarmi e decido di indossare il largo nastro di seta. Durante il tragitto cerco di concentrarmi sulla sua voce e va tutto bene. L'auto si ferma. Sento la portiera aprirsi, una mano prende la mia invitandomi ad uscire, con calma e dolcezza mi conduce sul percorso da seguire, i miei movimenti sono lenti ed insicuri non solo per la benda ma anche per i tacchi che Jackson mi ha costretta ad indossare. Odori, suoni sono tutti più intensi, credo di essere su un ascensore o qualcosa del genere perché sento il din delle porte quando si chiudono, passano ancora un po' di minuti ma il mio accompagnatore non si fa sfuggire neanche una parola, un sospiro, forse sono sola, poi l'ascensore si ferma e ancora una volta quel din e le mani delicate che mi conducono con dolcezza.

Ancora una volta mi fermo, le mani mi tolgono la stola scostandomi i capelli su di un lato e delle morbide e calde labbra lasciano un lieve bacio sul mio collo mentre la mia benda viene sciolta.

<Ben arrivata mia Gongjunim!> è la voce vellutata di Joon, brividi percorrono tutta la mia schiena, apro gli occhi finalmente liberi e mi trovo avanti ad una enorme vetrata con un panorama che mi mozza il fiato... 


ARE YOU Namjoon? [REVISIONE]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora