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Era finalmente calata la sera e i due detective per caso, Holland e Bennett, avevano deciso di ordinare del sushi da mangiare davanti ad un film. Avrebbero fatto tutto questo nella sala relax del campus. Faye non se la sentiva proprio di passare la serata a cercare di scoprire qualcosa sull'omicidio, insomma.. era venerdì sera e aveva voglia di rilassarsi un po'. Questo significava, però, dover nascondere la chitarra, perché anche se non dovevano stare nella sua stanza poteva capitare che Tom entrasse in camera, e Faye doveva prevedere ogni cosa se voleva proteggere il suo nome. Diede uno sguardo alla sua amata Aphrodite, non sapeva dove nascondere la chitarra e non voleva affatto distruggerla in mille pezzi pur di farla sparire, quindi non sapendo cosa farci la nascose sotto il letto di Dana, coprendo per bene lo strumento con le coperte azzurrine del letto.

Era già in pigiama, indossava un morbido pantalone di cotone leggero a quadri ed una semplice maglietta corta a maniche lunghe.
Decise finalmente di sciogliere i suoi capelli, di fatti dovette massaggiare la testa per un po' visto che la coda le aveva fatto venire un dolore atroce alla cute.
Tom nel frattempo le mandò un messaggio dicendole che il cibo era pronto e lo era anche il film da vedere, aspettavano solamente il suo arrivo.
Prima di uscire dalla camera Faye afferrò un plaid a pois rosso da portare con lei nel caso dovesse sentire freddo.

Appena mise piede in quel che fungeva da salotto di casa, Tom rimase per un attimo senza fiato nel vedere Faye struccata e con i capelli sciolti, aveva un portamento così angelico. Un semplice cambio di pettinatura riusciva a cambiare moltissimo il viso di una persona.
Faye si sentì piuttosto osservata e rise appena imbarazzata, «Cosa c'è?»
«Oh nulla, pensavo ci fossi nata con quella coda di cavallo!» rispose lui sarcasticamente, facendo scoppiare a ridere Faye che gli lanciò contro il plaid. Tom se lo tolse di dosso, ricambiando la risata.

«Odio quando i capelli mi cadono davanti agli occhi!» spiegò Faye sedendosi a gambe incrociate sul divano affianco al ragazzo e una ciocca di capelli le cadde sul viso.
Tom le spostò quella ciocca, agendo di impulso, e ciò fece rabbrividire Faye. Certo, quel suo gesto fece tornare alla mente alcuni ricordi di Ashton, però si schiarì la voce e voltò il viso per scacciare via quel pensiero dalla testa.
«Allora, che film guardiamo?» chiese cercando di cambiare discorso, afferrando subito il suo ramen.
«"Schegge di paura"!» esclamò il ragazzo fierissimo, Faye lo guardò male.
«Sul serio? Un thriller?» quel modo di fare fece scoppiare a ridere Tom e lui fece spallucce.
«È il mio film preferito! Dai, la prossima volta lo deciderai tu!» e lasciò partire il film.

I due cominciarono a mangiare, felici che la loro cena fosse talmente calda da poter riscaldare i loro corpicini infreddoliti. Faye era comunque contenta di vedere quel film perché tra il cast vi era Richard Gere — giusto per non rendere così ovvia la sua ossessione per gli uomini più maturi.
Si addormentò a metà film, raggomitolata nel suo morbido plaid e con la testa appoggiata sulla spalla destra di Tom.
Lui voleva finire di guardare quel film, nonostante fosse la sua centesima visione, ma soprattutto non voleva svegliare Faye che dormiva così bene. Decise di prendere uno dei cuscini poggiati sul divano e di metterlo sulle sue gambe, in modo da farle poggiare la testa dolcemente su di esso.
Nonostante lei stesse dormendo ancora, sorrise nel sonno trovandosi più comoda, e Tom cominciò ad accarezzarle i capelli mentre continuava la visione del film.

I ragazzi però non erano da soli, perché qualcuno li stava sbirciando dalla cucina... Austin. Il carissimo ragazzo dalle origini cubane non aveva mai visto quel tizio prima d'ora, pensò che fosse proprio il misterioso fidanzato storico di Faye. Erano ormai due anni che usava la scusa del ragazzo per evitare uscite con Austin, persino quando si trattava di altri ragazzi del campus si comportava in quel modo. Fino a quel momento non ci aveva mai creduto, parlandone con Gabriel si ritrovarono a pensare che fosse lesbica e che non volesse dirlo. Forse per questo aveva mentito quella mattina stessa! Ora era lì che dormiva beatamente sulle gambe del ragazzo dai capelli lunghi e castani.
"Ha un viso conosciuto.." pensò, ma non riusciva a collegare il suo volto a quello di altre persone. Decise di lasciar perdere e, mentre teneva in mano il suo hamburger, si avviò verso la sua camera, sentendo ancora una volta il bisogno di fumare.

𝑨𝑷𝑯𝑹𝑶𝑫𝑰𝑻𝑬, 𝚝𝚘𝚖𝚑𝚘𝚕𝚕𝚊𝚗𝚍Where stories live. Discover now