Nove

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Thomas Holland era un ragazzo molto egoista, seppur genuino. Come in amore, anche nelle amicizie tendeva a mettere se stesso per primo. Poteva voler tanto bene a una persona e amarne moltissimo un'altra, ma non era mai abbastanza da fare in modo che potesse fermarsi e pensare un attimo a chi si trovava al suo fianco. Forse faceva parte del DNA degli Holland questo bisogno costante di soddisfare i propri desideri! Lui e Jessica si erano lasciati da ormai un mese, ma da parte sua questa relazione era finita da molto tempo prima. Probabilmente i due fratelli erano molto simili sotto questo aspetto, non resistevano alle tentazioni, volevano tutto e subito. Cambiavano idea di continuo, era come se le loro emozioni non potessero scendere dalle montagne russe. Tom e Jessica litigavano di continuo da molto tempo a questa parte, ovviamente lei continuava a scrivergli e fargli mille telefonate perché dopo tanti anni passati assieme non riusciva a dirgli addio. Per lui era asfissiante questo suo comportamento, nonostante gli mancasse tantissimo. Gli capitava spesso di guardare qualcosa e ricordarsi di quanto questa piaceva alla sua Jess, ritrovandosi così a sentire nostalgia dei suoi capelli rossi.

Capelli rossi. Ciliegie. E le immagini continuavano a presentarsi innanzi a lui cambiando la loro forma, mantenendo però lo stesso colore.

E proprio per questa sua fame di vita, incontrare Faye ha avuto uno strano e particolare significato per lui. Perché la vita ha deciso di fargli conoscere quella ragazza proprio in quel momento? Per quale assurdo motivo ha deciso di chiederle di aiutarlo in questo caso e.. domanda più che ovvia.. perché lei ha accettato? Thomas era quel tipo di ragazzo che cercava sempre un significato nelle cose e non si fermava fin quando non ne trovava l'essenza più pura e chissà.. magari era per questa ragione che tutto sembrava essere così interessante per lui.

Si sentì uno stupido per aver lasciato che la sua impulsività decidesse per lui, Faye era pur sempre una sconosciuta che sapeva fin troppo sulla sua vita. Ma ora non poteva più tornare indietro... La bionda dal sorriso coinvolgente poteva conoscere suo fratello e lui, come un codardo, stava probabilmente aiutando il vero assassino.
«Non può essere davvero lei!» sbraitò colpendo bruscamente il foglio bianco a righe con la sua penna fermo sulla scrivania. L'oggetto impugnato nella sua mano destra scoppiò al tatto e colorò di nero il pezzo di carta, imbrattando anche la sua mano. Tom se la guardò chiudendo poi gli occhi infastidito e lasciò cadere la sua fronte sulla scrivania.

Era stanco e non solo fisicamente. Non riusciva a reggere lo studio perché in realtà non faceva altro che pensare alla morte di suo fratello. Quella settimana era stata infernale per lui, non faceva altro che stare al telefono per parlare con Fiona, i suoi genitori e la polizia. Non aveva ancora parlato della sua perdita a Jessica, dopotutto lei conosceva benissimo suo fratello ed era sempre stata presente in ogni momento difficile. Pensò che quello fosse il momento giusto per chiamarla. Però poi si presentò la figura di Faye nella sua testa: il modo in cui si lamentava del fatto che non voleva vedere quel film venerdì sera, il suo sostegno per una persona mai vista prima, il suo strano ma buffo comportamento con sua sorella.. Allora era meglio alzarsi e tornare da lei, perché tutto quello aveva davvero aiutato a tirarlo su di morale e, probabilmente, pensare male di lei era uno sbaglio.

Aveva deciso di andare dalla bionda ma, come se qualcuno potesse aver sentito i suoi pensieri e volesse impedirgli di alzarsi, il suo telefono cominciò a squillare mostrando il nome di Jessica. E allora cambiò idea, era meglio parlarle. Quando rispose lei era furiosa, erano due giorni che cercava di contattarlo ma lui non aveva mai dato segni di vita.
«Mio fratello è morto,» rispose diretto, senza fare troppi giri di parole, dopo una manciata di minuti. Quella frase detta in un modo così freddo celava in realtà un profondo dolore, per questo motivo Jessica smise di lamentarsi e rimase in silenzio per un po'. Non ci credeva, soprattutto non capiva perché non le avesse detto nulla prima.

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