Del tipo?

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Non mi piaceva il pensiero di dormire lì. Era tutto troppo grande, troppo vuoto, troppo nuovo. Non conoscevo nemmeno i rumori di quella casa e mi spaventava tremendamente il pensiero di dormirci. Non avevamo nemmeno avuto il tempo di ambientarci che già eravamo costretti a definirla “casa nostra”, quando quel villone di casa non aveva proprio nulla. 

D: “Dormi di qua o vai di là con Tancredi?”

L: “No, vado di là. Pensavo di fare giusto una storia e poi levarmi dai coglioni”

D : “Fai bene tesoro, almeno dormi tranquillo e non ti prendi il cazziatone domani”

Guardai Diego, steso nel letto accanto a me, per poi avvicinarmi a lui e posare la testa sopra alla sua spalla. 

L: “Sì, ci ho pensato anche io. Se non faccio almeno finta di stare qui, mi sogno di vedere Tancredi la notte”

D: “Terribile, ma hai ragione”

Sbuffai leggermente, per poi afferrare il telefono e fare una fottuta storia in cui davo la buonanotte. L’avrei caricata più tardi, era troppo presto per i nostri standard, ma almeno avevo tutto nella galleria e non sarei dovuto tornare lì.

L: “Guarda come siamo carini però, sono minuscolo rispetto a te”

D: “Vero”

Ridacchiò guardando l’immagine ancora aperta sul telefono. Era così tanto che non facevo una cosa così con Diego, che quasi mi sentii in colpa. Il problema? Eravamo cambiati, entrambi. L’unica cosa che sembrava tenerci uniti era l’affetto l’uno per l’altro instaurato prima di creare tutto quello. 

D: “Me la mandi? Non ho una foto con te da decenni”

L : “Vero, prima ne facevamo in continuo”

D: “Quanto sono cambiate le cose Le?”

L: “Troppe, le uniche cose che non cambiano mai siete voi”

D: “Già...”

Mi voltai a guardarlo. Era strano che si comportasse così, solitamente era loquace, sorridente, propositivo. In quel periodo, invece, era solo molto pensieroso e sapevo perfettamente che mi stesse nascondendo qualcosa. 

L: “E’ tutto okay? Devi dirmi qualcosa?”

D: “Cosa dovrei dirti tesoro? Non ho nulla, questo cambiamento mi ha solo un po’ scombussolato. Stai tranquillo”

Mi sorrise per poi lasciarmi un bacio fra i capelli. 

No, qualcosa non andava e lo avrei sicuramente scoperto.

L: “Sai che non ti credo manco un po’?”

D: “Certo che lo so”

Sospirai per poi stringermi ancora a lui, sentendo un suo braccio stringermi le spalle.

L: “Solo non mi lasciare, mh?”

D: “Dopo tredici anni ti pare?”

L: “Me lo auguro. Per quanto possa essere importante chiunque qua dentro, non sono te, ricordatelo”

D: “Non dovresti andare da Tancredi?”

Non dissi nulla, per poi alzarmi dal letto, prendere il pigiama e avviarmi verso la porta della nostra stanza.

L: “Ti voglio bene, lo sai?”

D: “Anche io e anche se dovessi decidere di non esserti accanto fisicamente”

Mi girai di scatto per guardarlo: cosa cazzo stava dicendo? Perchè non avrebbe dovuto essere accanto a me? Cazzo, condividevamo pure la stanza, dove doveva andare?

L: “Cosa cazzo stai dicendo Die?”

D: “Nulla Le, sono solo molto stanco e sai che parlo a vanvera. Ci vediamo domattina a colazione?”

L: “Certo, tienimi i pancakes!”

D: “Lo farò!”

Gli sorrisi, per poi uscirmene dalla stanza, con la testa piena di pensieri. Diego era strano e sapevo che non stesse straparlando. Perché quella frase allora? Perchè dirmi che avrebbe continuato a volermi bene anche se da distante?

Non mi resi nemmeno conto di essere entrato in camera di Tancredi talmente ero immerso in quelle riflessioni. 

T: “Ciao anche a te e, cazzo, impara  a bussare”

L: “Ero sovrappensiero, scusami”

T: “Quando mai non lo sei? Sentiamo: cosa succede ora? Hai un capello leggermente più chiaro o una maglietta con una macchia che non sai da dove arrivi?”

L: “Ho davvero delle ciocche più chiare e sono sicuro di non averla sporcata io la maglia del merch. Comunque nulla di che, solo Diego e degli strani discorsi”

T: “Del tipo?”

L: “Del tipo che mi vorrà bene, indipendentemente da dove sarà”

Vidi Tancredi accigliarsi e accendersi una sigaretta, per poi lanciarmi il pacchetto. Feci lo stesso, mantenendo quel silenzio in attesa che mi desse una risposta. 

Risposta che ovviamente mai arrivò. Perchè tutti erano così misteriosi? Odiavo essere sempre l’ultimo a sapere tutto.

L: “Dovrei sapere qualcosa? Mi sta sul cazzo quando mi nascondete le cose, soprattutto tu e lui,visto che noi stiamo assieme e lui è il mio migliore amico”

T: “Niente, minchia quante cazzo di pare ti fai? Ma vivi sereno”

L: “No, perché poi puntualmente, come i coglioni, so le cose all’ultimo e ci rimango di merda”

T: “Ma non c’è un cazzo da sapere. Quindi mettiti quel fottuto pigiama e stai zitto. E che cazzo”

Lo guardai amareggiato scuotendo semplicemente il capo. Spensi la sigaretta in un posacenere lì vicino, per poi dargli la schiena e cambiarmi. 

Sapevo che non mi avrebbe dato risposte, ma quelle sue frecciate di merda mi stavano sul culo. Doveva sempre avere ragione lui e non mi andava bene. 

Mi infilai nel letto, senza dire una parola, dando la schiena al suo lato e afferrando il cellulare. Non mi andava di parlargli né’ di aggiungere altro. 

Quando mi sentii sfilare il cellulare dalle mani, mi tirai su di scatto, come per paura che me lo stessero prendendo. Ero molto agitato, me ne rendevo conto dal battito cardiaco accellerato causato da quel gesto e dai sogni di merda che stavo facendo. 

T: “Le, sono io, torna giù, ti sei solo addormentato col cellulare in mano. Fai la nanna”

Riconoscendo la voce famigliare e, annebbiato ancora dal sonno per ricordarmi la lite di prima, mi stesi nuovamente.

L: “Vieni a letto?”

T: “Sono di fianco a te, solo che stai parlando mentre dormi, quindi non mi vedi”

L: “Mh, come credi”

Sospirai per poi avvicinarmi e stringermi a lui: stavo bene e non stavo pensando. Rimasi in quel dormiveglia per un po’, godendomi solo il silenzio e la pace di quel momento. 

Sentendo la sua mano fra i miei capelli, mi rilassai ancora di più, cadendo nel sonno più profondo. 

T: “Mi dispiace amore, ma non posso dirtelo io, anche perchè deve ancora scegliere. Non voglio nemmeno vederti star male. Spero mi perdonerai”

Purtroppo non sentii.

Someone’s note

Ciao a tutti ed eccoci qui. 

Grazie a tutti, commentate e che gli anticorpi siano con voi. 

Someone

Futuro per i Tankele//Part ThreeWhere stories live. Discover now