Astronomy Tower | Mattheo Riddle

Capitolo 5

«Okay fermate la musica» disse Pansy salendo sul tavolo per farsi ascoltare dalle poche persone che erano rimaste.

«Che ne dite di giocare» propose sempre lei, le persone annuirono e si misero tutte in cerchio, sedute per terra o sui divanetti.

Draco, Blaise, JJ e Mattheo erano seduti vicini, tutti e quattro sullo stesso divanetto.

Di fianco a me si sedettero Pansy e Rue, e alla sua destra o meglio dire sulle sue gambe si sedette Jules.

«Allora che ne dite di girare la bottiglia e la persona scelta dovrà passare 7 minuti nello sgabuzzino con un'altra persona» propose Rue, tutti furono d'accordo, per cui prendemmo una bottiglia e la posizionammo per terra.

Pansy girò la bottiglia e questa puntò verso Malfoy, il quale si alzò con un ghigno aspettando l'altra persona.

Pansy rigirò la bottiglia e questa volta puntò verso Meddy. La odio. Lei si alzò e prese per mano Malfoy andando nello sgabuzzino.

Neanche cinque secondi dopo si potevano sentire i gemiti di lei, provenire dallo sgabuzzino. Feci una faccia schifata sussurrando un «Che schifo»

I due tornarono, e la bottiglia venne di nuovo girata questa volta la bottiglia era puntata verso Blaise. E poi la bottiglia si fermò su Pansy, ridacchiai beccandomi una sua occhiata.

Andarono nello sgabuzzino, per fortuna questa volta non sentimmo gemiti, quando furono tornati sorrisi a Pansy, e mi sussurrò all'orecchio che si erano baciati e che dopo sarebbe rimasta da lui in camera. Io le sorrisi, ero felice per lei.

Un altro giro e questa volta la bottiglia puntò verso JJ e una ragazza di cui non conoscevo il nome, ma era comunque carina.

Il turno dopo la bottiglia puntò di nuovo verso Draco, e poi si fermò verso di me.
Alzai lo sguardo su di lui, e diedi un'occhiata veloce a Mattheo che passava lo sguardo da me a Draco.

Insieme ci alzammo e ci dirigemmo nello sgabuzzino. Rimanemmo in silenzio per un po'.
«Come stai Draco?» Chiesi io dopo un po', neanche a gran voce quasi in un sussurro.

«Bene» mi disse semplicemente lui, alzai gli occhi al cielo e mi avvicinai.

«Draco davvero come stai?» gli chiesi di nuovo io. Volevo davvero saperlo. Mi mancava il rapporto che avevamo prima, mi mancava il vecchio lui.

«Come vuoi che stia Norah. Il Signore Oscuro è tornato e mi padre lo segue come un cagnolino» disse lui.
«Draco mi dispiace così tanto, tu non te lo meriti» dissi io accarezzandogli il braccio.
«Me lo merito invece, me lo merito perché ti ho trattato male, non solo te ma altre persone in questa scuola»dopo quelle parole lo abbracciai, alzandomi di poco sulle punte.

«Non è colpa tua, ma di tuo padre»dissi io in un sussurro vicino al suo orecchio.
«Io sono come lui» disse lui.
«No, ehi tu non sei o sarai mai tuo padre, io ti conosco Draco, eri un bambino stupendo.
Mi manca sai, quel tuo sorrisetto che facevi spesso da bambino» dissi io sorridendo.

«Passavi il tempo ad osservarmi da bambina eh Bennett» disse lui, io ridacchiai coinvolgendo anche lui.
Poi fece qualcosa che non mi sarei mai aspettata, mi abbracciò rimasi un attimo ferma ma subito dopo gli allaccia le braccia al collo stringendolo più forte.

Ci staccammo e ci guardammo negli occhi, entrambi sorridemmo. Poi tornammo di là e ci sedemmo al nostro posto.
Sentivo lo sguardo di Mattheo addosso ma cercai di non farci tanto caso. Anche se era praticamente impossibile.

Pansy girò di nuovo la bottiglia e puntò su Mattheo, trattenni il fiato quando fece girare di nuovo la bottiglia.

Puntò su di me. Sul viso di Mattheo vi era un ghigno. Si alzò e si piazzò davanti a me, io alzai lo sguardo e mi alzai, era più alto di me e dovetti alzare di poco la testa.

Ci dirigemmo dentro lo sgabuzzino. Tutti gli altri si erano girati a guardarci.

Ci guardammo, mi leccai le labbra quando scesi con lo sguardo sulle sue. E dopo pochi secondi avevo le sue labbra sulle mie.

Era un bacio famelico, le nostre lingue continuavano a cercarsi.

Lui portò le mani sui miei fianchi e li strinse in modo possessivo, e io misi le braccia intorno al collo accarezzandogli i capelli.

Ci staccano senza fiato, continuavamo a guardarci. Lui si leccò le labbra, ghignò e due secondi dopo mi ritrovai da sola in quello sgabuzzino.