Capitolo 15

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Norah's pov

Seguì con lo sguardo Mattheo e sobbalzai leggermente nel sentire la porta sbattere. Mi avvicinai a Draco con uno sguardo che chiedeva spiegazioni, lui mi guardò e basta, non un, cenno non una parola.

«Allora sto aspettando» dissi.
«Aspettando cosa sentiamo?» Disse lui con quel suo tono arrogante.
«Ti odio quando fai così Draco, perché hai fatto quella scenata, cosa sapete voi due che io non so»

«Tu non devi stare con lui» mi disse il biondo
«Draco ma che cazzo ti prende, non decidi tu con cui sto o meno» dissi raggiungendo la camera di Mattheo.

Bussai e aspettai che qualcuno venisse ad aprire.  Neanche il tempo di pensarlo che la porta si spalancò mostrando la figura di Mattheo che mi prese per un braccio facendomi entrare in camera sbattendomi contro il muro, baciandomi con foga.

Io portai le mani intorno al collo stringendo i suoi capelli corvini, cazzo erano così morbidi, passerei le mani su essi tutto il giorno.

«Ti piacciono così tanto i miei capelli?» borbottò lui tra le mie labbra.
«Smettila» borbottai io di rimando continuando a baciarlo, lui ridacchiò e indietreggiò verso il letto facendomi finire a cavalcioni su di lui.

Avevamo entrambi il respiro irregolare, ma nessuno dei due osava staccare gli occhi dall'altro. Le sue mani stringevano con forza le mie cosce, io mi morsi il labbro e portai le mani sul suo petto, tracciando dei cerchi con le dita sui pettorali.

«Non dovresti essere qui» disse lui.
«Mi ha dato fastidio come si è comportato Draco nei tuoi confronti»dissi io.

Lo vidi sospirare, mi spostò nella parte libera del letto mentre lui si alzò dal letto, camminando avanti e indietro per la stanza.

«Mi stai facendo venire il mal di mare la smetti» dissi.
«Ha ragione» disse lui ignorando ciò che ho detto.
«Chi ha ragione?» chiesi.
«Draco, ha ragione, devi starmi lontano, sei in pericolo e io peggioro solo la situazione, non avremmo dovuto scopare sapevo sarebbe andata a finire così» mi disse lui.

Io mi alzai dal letto posizionandomi davanti a lui.
«Cosa mi state nascondendo tutti e due» gli chiesi.
«Niente» disse lui guardandomi negli occhi.
«La verità Mattheo» dissi io più decisa.
Si avvicinò ancora, tanto che i nostri nasi si sfioravano, stessa cosa le nostre labbra.
«Niente, e smettila di credere che ti stiamo nascondendo qualcosa»

Io rimasi zitta e sospirai.
«Non devi aiutarmi con occlumanzia?» Dissi io per cambiare discorso.
«Si andiamo» disse lui senza neanche guardarmi in faccia, uscendo dalla porta senza neanche aspettarmi.

Camminammo fianco a fianco ovviamente in silenzio, fino a quando arrivammo sulla torre. Ci fermammo sull'ultimo gradino che porta ad essa, e ci soffermammo ad ammirarla.

Ci appoggiamo entrambi alla ringhiera guardando per qualche minuto la vista che la torre ci offriva.
«Se sono in pericolo non è meglio che io sappia?» Dissi io dopo un po'.
«È pericoloso»
«Correrò il rischio, non sono una bambina» dissi io girandomi verso di lui.
«Vuoi davvero saperlo?» mi chiese.
«Si» dissi io con tono deciso.

Lo vidi sospirare e passarsi una mano tra i capelli.
«Se te lo dico tu mi giurare che rimarrà tra me e te» disse lui avvicinandosi pericolosamente a me.
«D'accordo» dissi.
«Giuralo» sussurrò Mattheo.
«Lo giuro Mattheo ora parla»

Lo vidi abbassare lo sguardo sul suo braccio e subito dopo si alzò la manica rivelando il marchio nero. Rimasi con la bocca leggermente aperta, passai lo sguardo da lui al marchio. In un certo senso era anche prevedibile insomma è il figlio del Signore Oscuro, farebbe strano non vedere quel marchio sul suo braccio.

«Perché prima quando abbiamo-» iniziai io ma lui mi precedette e continuò al posto mio.
«Ho fatto un incantesimo» disse lui, io annuì diverse volte. Mi appoggiai di nuovo alla ringhiera e guardai le stelle che erano molteplici nel cielo.
«Anche Draco lo è?» chiesi.
«Norah» mi richiamò lui.
«No Mattheo ho giurato di non dirlo a nessuno, quindi dimmelo lo è anche Draco?»

Mattheo's pov

«Allora Mattheo lo è anche Draco?»
A quelle parole non sapevo cosa rispondere.
Rivelandole del marchio, lei ora è ancora di più in pericolo, non potevo dirle che Draco è nella mia stessa situazione.

«No» risposi io. Dopo avrei dovuto parlare con il biondo, anche se sarebbe finita male.
«E allora perché ha fatto quella scenata prima?» mi chiese lei.
«Perché sono il figlio di Voldemort, e tu hai dei segni rossi sul collo non che mi dispiacciano eh»
Lei si portò una mano sul collo, Dio mi avvicinai a lei togliendole la mano abbassandomi sul collo per baciarle i segni violacei, lasciandone altri.
Il suo respiro si faceva irregolare e si reggeva a me dal braccio che stringeva.

Chiusi gli occhi e beai dei suoi respiri irregolari e dei suoi ansiti.
«Ho una voglia matta di scoparti Bennett» le dissi io all'orecchio.
«Che ci facciamo ancora qua Riddle» Disse lei con un ghigno degno dei serpeverde, io la guardai da capo a piedi le presi il braccio e neanche pochi secondi dopo ci trovavamo in camera mia.

Le tolsi velocemente la camicia che portava e stessa cosa fece lei con la mia. La buttai sul letto senza la minima delicatezza lei si resse sui gomiti per guardarmi.
Mi stesi sul letto di fianco a lei facendole intendere quello che volevo lei si leccò le labbra e si posizionò tra le mie gambe.

Le strinsi con una mano i capelli per avvicinarla di più al mio cazzo che in quel momento aveva bisogno di aiuto per quanto fosse duro.
Iniziò a massaggiarlo con la mano e le strinsi di più i capelli, poi lo prese in bocca senza preavviso il che mi fece gemere il suo nome.

«Cazzo hai una bocca stupenda» gemetti io gonfiando e sgonfiando il petto. Lei alzò gli occhi su di me e iniziò a leccare la punta con un ghigno che le spuntava sulle labbra. Era una cazzo di visione, la presi con forza dalle braccia e la feci stendere sul letto.
«Cazzo Mattheo muoviti» gemette lei.
«Impaziente?»
«Sta zitto e muoviti» disse lei, io le portai una mano sul collo alzando un sopracciglio.
«Ripeto la domanda, impaziente?»
«Mattheo cazzo muoviti»
«Principessa sei bellissima mentre dici il mio nome lo sai, e ancora di più quando lo urli» le dissi io vicino all'orecchio mentre la mia mano dal suo collo scendeva verso il seno che massaggiavo e baciavo con foga lasciando dei segni violacei.

La preparai per un po' per non farle troppo male poi entrai dentro di lei all'inizio lentamente poi con uno scatto fino in fondo, cosa che la fece gemere per il piacere.
Andammo avanti ancora e ancora, senza staccare mai le nostre labbra, non mi bastavano mai i suoi gemiti le sue urla i suoi graffi sulla mia schiena.

Crollammo entrambi esausti sul letto, con ancora il respiro irregolare, stavo per parlare quando vidi che si era addormentata.

Sospirai e la coprì con il lenzuolo la guardai per qualche minuto. Poi mi alzai dal letto e uscì dalla stanza andando in sala comune.

Astronomy Tower | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora