Capitolo 39

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Rimasi senza fiato nel vedere un lungo tavolo, dove intorno a questo vi erano Mattheo, Draco, i signori Malfoy e... i miei genitori.
E naturalmente Voldemort.

«Norah...» sentì il sussurro di Mattheo che subito si alzò e mi venne incontro, ma io avevo gli occhi fissi sui miei genitori.
«Mamma... Papà» sussurrai e loro due si alzarono così come la famiglia Malfoy.
«Tesoro» sussurrò mia madre.
«No!» dissi cercando di fare un tono deciso.

«Draco» sussurrai poi, girandomi verso il biondo che aveva lo sguardo basso.
«Norah mi dispiace» sussurrò lui, io scossi la testa avvicinandomi al mio ragazzo.
«Mi hai mentito per tutto il tempo non è vero?» Gli chiesi con voce tremante.
«No Norah ascolta» cercò di parlare ma io lo bloccai.
«No voglio la verità, mi hai mentito o no?» dissi.
«Si Norah, ma l'ho fatto per proteggerti» sussurrò lui l'ultima parte.

Io avevo il cuore che mi martellava nel petto, le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi, mentre le persone che reputavo più importanti avevano un Marchio sul braccio.

«Finalmente ci conosciamo» disse quella voce che mi fece venire i brividi e che spinse Mattheo a avvicinarsi a me.
«Non lei» ringhiò il ricciolino.
«Spostati Mattheo, voglio conoscere la ragazza» disse il Signore Oscuro.
«Lei no» ripetè Mattheo più sicuro.
«Mio signore-» lo chiamò Bellatrix
«Non ora Bellatrix!» quasi urlò facendomi tremare mentre Mattheo allungava una mano stringendo la mia.

«Si tratta di Potter mio signore» continuò Bellatrix, così Voldemort si fermò a guardarmi.
«Avremo la possibilità di conoscerci la prossima volta» disse lui guardandomi negli occhi, e poi lui si smaterializzò in una nube nera.
«Stai bene?» mi chiese Mattheo.
«Come vuoi che stia?» Gli chiesi.

«Tesoro-» cercò di dire mia madre.
«Come avete potuto farlo, eravate voi a dirmi di non unirmi a voi» dissi ricordando loro della nostra chiacchierata a scuola.
«Proprio perché ci siamo già noi in questo casino» intervenì mio padre.
«Come faccio a sapere che è la verità» dissi mentre un lacrima solcava il mio viso.

«I-io devo prendere aria» dissi superando tutti e uscendo in balcone, appoggiandomi alla ringhiera scoppiando a piangere.
«Amore..» sentì dietro di me.
« Lasciami da sola» sussurrai tra le lacrime.
«Vieni qui» dissi lui facendomi girare e abbracciandomi cercando di calmarmi.
«No- vattene..» provai a dire.
«Non ti lascio sola, non ora» sussurrò lui.

«Mi hai mentito. Su cos'altro lo hai fatto?» gli chiesi guardandolo negli occhi.
«Cosa?» Mi chiese lui.
«Hai mentito anche sul fatto di amarmi?» Dissi.
«Norah ma che cazzo stai dicendo?» mi chiese lui.

«Se non ti amassi a quest'ora sarei di là a farmi i cazzi miei, invece sono qui a consolarti. Sapevo sarebbe stato pericoloso venire qui, ma io avevo bisogno di sentirti vicino a me!» concluse lui.
«Non dubitare mai più del mio amore per te» sussurrò lui prima di baciarmi.

Mi lasciai andare a quel bacio quasi disperato, mi aggrappai alle sue spalle mentre mi stringeva a se.
«Andiamo dentro rischierai di prendere freddo» disse lui poggiandomi la sua giacca sulle spalle prima di entrare.

Mattheo's pov

La portai in camera a riposare, ero rimasto un po' con lei finché non è crollata appoggiata al mio petto.
Mi alzai lentamente cercando di non svegliarla e scesi giù dove i toni iniziavano a diventare più alti.

«Evitate di svegliarla con le vostre inutili discussioni» dissi entrando in salotto.
«Inutili discussioni?» Mi richiamò suo padre.
«Ci avevi assicurato di proteggerla, non di mandarla nella tana del lupo!» concluse il padre vedendomi incontro.
«La sto proteggendo» borbottai.
«Si è visto infatti» intervenne Draco.

Sbuffai e mi sedetti sul divano.
«Credo dovreste andare a casa» disse Narcissa ai due coniugi che annuirono e poco dopo tornarono a casa loro.
«Mattheo vieni» disse gentilmente la donna allungando un braccio verso di me, io osservai prima questo poi il viso della donna, dopo poco mi alzai sotto lo sguardo degli altri due Malfoy.

«Narcissa non mi serve la ramanzina» dissi io una volta usciti nel giardino.
«Non posso parlare con mio figlio adesso?» Mi chiese lei.
Io rimasi zitto, non era la prima volta che dice che fossi suo figlio, però ogni volta che lo diceva quelle parole mi facevano battere il cuore.
«Oh scusami mamma di cosa volevi parlare?» Dissi scherzando.
«La ami?» Mi chiese.
«Si» risposi senza pensarci due volte.

«Vieni sediamoci qui» disse la donna sedendosi su una panchina mentre io appoggiavo la testa sulle gambe della donna che iniziava ad accarezzarmi i capelli.
«Come stai?» Mi chiese.
«Non lo so neanche io come sto»risposi io.
«Quando sono con Norah, lei è- è fantastica mi fa dimenticare tutto, poi quando sono di fronte a quel tavolo penso di non essere mai abbastanza per lei» dissi.

«Non pensare di non essere abbastanza» mi disse Narcissa.
«Tu sei abbastanza, solo che non credi in te, non sei il cattivo, non lo pensare neanche per un secondo»
«Eppure di cognome faccio Riddle e ho un fottuto marchio nero sul braccio mamma» dissi.
«I segni che portate sulla pelle, tu e Draco, non identificano la persona che siete» disse lei.

«Ho ucciso delle persone» dissi.
«Non per tuo volere però» disse lei.
«Ne sei sicura?» le chiesi in un sussurrò temendo un po' la sua reazione.
«Non importa ciò che hai fatto Mattheo, tutti commettono errori» disse lei.
Io mi ritrovai a fare una cosa che non ero solito fare molto spesso, la abbracciai e lei rimase qualche secondo immobile per poi stringermi tra le sue esili braccia.
«Grazie» le sussurrai all'orecchio.

«Non mi devi ringraziare»
«E invece sì. Narcissa sul serio, grazie. Mi hai ospitato, mi hai donato l'amore di una madre che non sapevo neanche di poter ricevere»
«Ehi ehi fermati, sei solo un ragazzo non è giusto, tutto quello che hai passato ricevere amore era la cosa di cui avevi più bisogno» disse lei sorridendomi e lasciandomi un bacio sulla fronte.

la sera

Era ormai tutto il pomeriggio che Norah dormiva così mi girai verso di lei che stava dormendo tranquilla.
Mi sdraiai vicino a lei sul letto e incominciai ad accarezzarle lentamente i capelli.
«Ti amo» sussurrai.

Iniziai a riempirla di baci sul viso e la vidi fare delle piccole smorfie così mi scappò un sorriso.
«Norah» la chiamai, ma lei continuò a godersi i miei baci senza dire nulla.
«Amore» sussurrai, poi lasciandole un bacio sulla bocca facendole aprire gli occhi e sorridere.

Si appoggiò alla mia spalla e iniziò a darmi dei baci sul collo.
«Sono ancora arrabbiata con te» sussurrò lei.
«Shh, godiamoci questo momento dopo potrai anche urlarmi contro» dissi avvolgendo entrambe le braccia intorno al suo corpo.

Astronomy Tower | Mattheo Riddle Where stories live. Discover now