Angelo e vampiro

3K 122 2
                                    

Esco di casa troppo sconvolta e di tornare a scuola non se ne parla. Mi dirigo verso la boscaglia e siedo su un muretto di pietre, poco lontano dal ponte a cui non mi è permesso l'accesso, con in mano il libro che mi aveva dato Charity. La copertina è decorata con rami che sembrano avvolgere l'intero libro e delle rose dipinte con la stessa tinta dorata. NEl centro vi è impressa la sagoma di un corvo. Che coincidenza...Provo ad aprirlo, ma più ci provo e più capisco che i miei tentativi sono inutili. Forse ci vuole un incantesimo per aprirlo, forse ci vuole l'angelo. Sono ancora confusa per l'intera giornata e, frustrata, ributto il libro dentro la tracolla e aspetto che il tempo trascorra. Spero solo di non incontrare Trevor, quando torno a casa. Dopo il tramonto decido di tornare indietro a casa. Quando chiudo la porta sento, subito, Trevor chiamare il mio nome. Entro nel suo studio e mi siedo sulla poltrona marrone. È troppo grande e io ci sprofondo dentro, proprio come da piccola. Che ricordi...Trevor poggia i gomiti sul tavolo e mi guarda in cerca di qualcosa di diverso. « È venuto il momento per te di fare progressi Hope e rendere la tua presenza utile". « Rendermi utile per farti fare bella figura nella FaithBlood?" la mia voce non nasconde la mia delusione di fronte al suo comportamento. Per una volta che poteva dire qualcosa di bello? « Non guardarmi come se fossi io la causa dei tuoi problemi Hope! È difficile per te accettare il fatto che voglio il tuo bene?" chiede. « Risparmiami il teatrino Trevor! Lo sappiamo entrambi che tu non mi hai mai amato, da volere il mio bene." Sembra ferito dalle mie parole, ma io non ci casco. « E ora devo andare a provare il vestito che sarò costretta a mettere, quando andrò a quello stupido ballo" dico gelida e, senza lasciargli il tempo di rispondere, sono già nella mia stanza. A cena non apro bocca, né informo Jason dell'accaduto, sapendo che ci penserà Trevor a informarlo. Mi lancia qualche occhiata Jason, ma lo ignoro, per stasera. Mi preparo ad affrontare anche la sfida del vestito, ma poi Charity decide di lasciarmi in pace stasera. Miracol torna da me e posso solo ringraziarlo, perché mi rimane accanto finché i primi raggi del sole entrano dalla finestra. Le piume tra le mie dita calmano il mio animo furente e si porta via il rancore accumulato. Si, proprio un miracolo. Quando arriva l'ora di prepararsi non ho nessuna voglia di farlo. È come se il mio corpo si rifiutasse di muoversi e vorrei tanto accontentarlo. Sento Jason mentre saluta i miei e chiude la porta di casa. Indosso una maglietta dei Green Day con i leggings con tanto di teschi e mi trucco come ogni santo giorno. L'eyeliner è nero e spesso sulla mia palpebra ed è irrinunciabile, soprattutto dopo averlo visto su Marylin Monroe alla sfilata dei divi della cinematografia a Hollywood. Quando scendo di sotto sento che i miei stanno discutendo, ma non voglio che si accorgano di me. La voce di mia madre è un sussurrio « Magari potrebbe piacerle questa esperienza!". La risposta di mio Trevor arriva dopo una lunga pausa. « No Zàffira, non succederà e lo sappiamo entrambi. È troppo testarda per cedere alle nostre condizioni e non credo che questa volta resisterò allo stress". Mio padre ha usato il secondo nome di Charity, quindi non si sono ancora accorti della mia presenza. « Bè mi ricorda stranamente qualcuno..." risponde lei. « Spero che si renda conto del fatto che questa sia un a possibilità in più per lei e di non vederla come una punizione. Solo se mia figlia avrà problemi con i Salvatore, allora interverrò." Le parole di mio padre mi confortano, ma so che non durerà molto. Prima di sentire qualcosa di spiacevole, entro in cucina come nulla fosse e metto sul fuoco il latte. I miei si sono ammutoliti , ma sento il loro sguardo su di me. «Siete stati chiari ieri sera. Credo che darò una possibilità a questa...ragazza. È un'offerta che no posso rifiutare" l'ultima frase la pronuncio come ne Il padrino. Gli occhi di mio padre non nascondono la sorpresa, nonostante l'espressione non sia cambiata affatto e mia madre ha un sorriso che va da un orecchio all'altro. Bevo la cioccolata in due sorsi, senza preoccuparmi di quanto sia bollente ed esco di casa. Mentre attraverso i corridoi della scuola, dentro di me c'è un subbuglio di emozioni indescrivibili, che aumentano mentre mi avvicino all'aula 6D. Eveline è già seduta al suo banco e le persone ammucchiate intorno a lei tornano ai loro banchi, quando entro. «Possiamo evitare di sbattere la porta signorina?" mi rimprovera il signor Persey, probabilmente gli ho chiuso la porta in faccia, troppo presa dalle sensazioni nuove. Chiedo scusa e l'insegnante mi sorride, nonostante cerchi di mantenere un'aria severa. I suoi occhi neri tradiscono la sua natura di vampiro molto abile. È un uomo alquanto affascinante e da questo si può capire perché la sua lezione sia seguita prevalentemente da ragazze. Mi siedo, non sapendo bene cosa dire ad Eveline. Guardo Daniela e le sue amiche che mi lanciano occhiatacce, come se fossi stata io a chiedere l'attenzione del signor Persey su di me. D'altronde ha un centinaio di anni più di me e non mi rendo ridicola come queste ragazzine a sbavargli dietro. Eveline mi sorride quando mi siedo e io ricambio. «Ora hai capito perché io stia cercando approfondire la nostra conoscenza?" chiede lei comprendendo la mia difficoltà. Io mi limito ad annuire e le faccio una smorfia, che doveva essere un sorriso. « Credo che dovremo lavorare duro e cercare un posto in cui allenarci" mi dice lei, tornando seria. Io la guardo, alzando un sopracciglio. Insomma ho scoperto ieri che avrei studiato magia con un angelo e lei pensa già a dove fare il tutto? «Che ne dici di oggi pomeriggio da me?" le chiedo, senza pensarci troppo. «Potremmo andare alla radura di Blackwild Wood dietro casa mia". Lei sembra felice della proposta «Perfetto!" ed è tutto quello che dice fino alla fine della giornata. Io continuo a disegnare e lei si limita a seguire la lezione. Mi aspettavo un po’ più di agitazione da parte sua, ma come si suol dire, mai giudicare un libro dalla copertina. Alla fine della scuola, lei decide di aspettarmi, così usciamo insieme dalla classe. «Che ne dici se ci vediamo verso le sei?" chiedie, quando ci troviamo fuori dall'edificio della Burgsville High. « Va bene. Sai già come arrivarci?" «Chiederò a mio fratello di accompagnarmi" è tutto quello che dice prima di sparire dentro una Mercedes nera. Fantastico, un'altro di loro mi farà compagnia. Quando arrivo a casa, Charity mi riempie di domande e io mi limito a informarla dell'appuntamento con Eveline. Dopodichè vado in camera e ci rimango fino alle cinque circa, con Miracol a tenermi compagnia. Devo prepararmi mentalmente a questa situazione totalmente nuova. "MIracol, credo di sentirmi male. Dici che posso dare buca all'angioletto?". Lui gracchia più volte. "Va bene, va bene. Evito di fare la str....cattiva per questa volta"

The Light side of DarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora