♔ 𝐃𝐚𝐫𝐤𝐧𝐞𝐬𝐬 ♕

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Sabato era arrivato fin troppo velocemente

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Sabato era arrivato fin troppo velocemente.

L'unica cosa che avevo fatto nei giorni precedenti era stata disegnare.
Disegnare Jungkook.
Continuamente.

Non ne voleva sapere di uscire dalla mia testa o, forse, ero proprio io che non riuscivo a cacciarlo.
Quel ragazzino mi aveva fatto il lavaggio del cervello, che cazzo!

Sbuffando, finii di abbottonarmi la camicia, con lo sguardo fisso sullo specchio davanti a me.
Apparivo uno schifo; avevo delle occhiaie orrende e i miei capelli, seppure pettinati e ripettinati, sembravano ancora fuori posto.
Come mi sentivo io in quel castello.

Sembrava una cosa quasi ironica dato che era casa mia ma, ormai, mi ero così abituato al palazzo silenzioso dei Jeon che il caos presente fra questi corridoi quasi mi dava fastidio.
Perché non era Jungkook a far rumore.

Strinsi la presa sul tessuto, costringendomi a pensare ad altro.
Mi ero allontanato proprio per non permettergli di farmi del male e avrei continuato così.
Il mio cuore andava protetto.

Uscii dalla mia stanza, dopo aver messo anche la giacca, dirigendomi verso la sala principale dove i miei genitori mi stavano già aspettando.

«Pronto?»

No e non lo sarei mai stato.

«Certo, andiamo» mi strinsi nelle spalle, entrando poco dopo in auto, con i miei, pregando che quella serata si concludesse il prima possibile.

♔ ♔ ♔

P

roprio come avevo immaginato, tutta la prima parte della serata si svolse in chiacchiere con vecchi senatori e ministri, su questioni formali.
Volevo vomitare.

La cosa positiva era che Pollicino non era ancora arrivato e, seppure mi ripetessi mentalmente che non doveva importarmi, avevo paura che volesse evitarmi.
Ma lui era troppo dedito al lavoro per farlo; non avrebbe mai piantato in asso un ministro solo perché avevamo litigato.

«Principe Taehyung, come va il suo fidanzamento?»

Mi risvegliai dai quei pensieri a causa della voce del padrone di casa — un uomo austero di circa sessant'anni —, intento a scrutarmi con un sorriso che appariva abbastanza sincero.

«Molto bene, grazie di averlo chiesto. La sua abitazione è molto elegante» usai il tono più formale di cui ero capace, mantenendo una postura dritta, come mi aveva insegnato Jungkook.
Ma dannazione.
Basta!

«So che le piace l'arte… Che ne pensa dei quadri che ho esposto sulle pareti?»

Il mio sguardo finì sulle repliche di fronte a me e rimasi del tutto stupito da quanto sembrassero reali.

«Devono esserle costate molto» parlai, senza riflettere, ma prima che potessi ritirare tutto, lui ridacchiò, bevendo un sorso di champagne.

«L'arciduca Choi mi aiutato a scovare questi gioiellini. Ha occhio per gli affari quell'uomo, non mi sorprende che sia tornato in auge nonostante quello scandalo finanziario»

Moonchild // TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora