Capitolo 18

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L'ultimo giorno di permanenza in Germania, lo passammo insieme.
Quella mattina Harry era distrutto. Prima di uscire dell'albergo, Karl ci aveva dato una terribile notizia.
Il ragazzo che Harry aveva picchiato, aveva raccontato tutto ai media. Così, quel giorno la notizia era dappertutto.
Il manager, non gliela fece passare liscia.
Lo accusò di aver portato alla band parecchi problemi, e che se fosse continuata quella storia non sarebbe finita bene.
-Tra qualche giorno nessuno si ricorderà più di questa storia.- provai a calmarlo
-Queste cose hanno delle conseguenze Kate. Sono stato uno stupido. A volte agisco di impulso, senza pensare che sono dentro alla band più conosciuta al mondo.- aveva le mani tra i capelli.
Eravamo seduti in un parco, al centro della città. Karl non ci lasciava soli per un minuto, erano tantissimi i fan che riconoscevano entrambi. Così dopo neanche un'ora, tornammo in albergo.

Scesi nel bar dell'hotel a prendere qualcosa da bere. Erano solo le due del pomeriggio, eppure avevo bisogno di mandar giù qualcosa di alcolico.
Harry era rimasto nella sua stanza, insieme a Louis e Karl. Stavano cercando di capire in che modo poter agire, tutto doveva essere smentito. Purtroppo però, erano uscite fuori delle foto e dei video che testimoniavano il gesto furioso di Harry.
Il mio drink era pronto, senza pensarci lo mandai giù di colpo. Avevo il fuoco in gola, che piano piano scese verso lo stomaco.
-Forse a quest'ora non è una buona idea bere un margarita. Non crede?
Mi voltai, non conoscendo di chi fosse quella voce maschile
-Non sono affari suoi, non trova?- risposi io a quell'uomo all'apparenza più grande di me.
-Beh, era solo per cortesia. Mi scusi...
-Ho esagerato. Sono stata maleducata, chiedo scusa.
Mi voltai ancora una volta per guardarlo meglio. Era l'uomo più bello che avessi mai visto, e ci volle davvero poco per riconoscerlo.
Era Ian Somerhalder.
-Lei è, cavolo! Sono stata una maleducata... Mi scusi.
-Accetto le sue scuse. Deve essere terribilmente giù di morale, pere bere a quest'ora. È scusata... Dammi del tu, sono Ian.
Mi tese la mano per presentarsi. Quasi non riuscivo a crederci. Era così strano ogni volta, incontrare qualcuno così tanto famoso.
-Io sono Kate- gli dissi sentendomi in imbarazzo
-Cosa fai nella vita Kate? Insomma, se posso.
Mi sorrise, e le sue guance crearono due fossette quando lo fece. Sembrava così simile ad Harry.
-Sono qui con il mio ragazzo, Harry.- non lo dissi in maniera convincete. Ero presa dalla preoccupazione per quello che era accaduto.
-Ho sentito che ci sono i One direction in questo hotel, quindi Harry Styles?
-Si!- sorrisi
-Il ragazzo non si è comportato bene allora...- non sapevo se era a conoscenza dell'ultima notizia, così cercai di svagare.
-C'è sempre un buon motivo per bere un buon alcolico.- provai, ma era un uomo, non avrebbe creduto alla mia piccola bugia
-Ti do ragione. Ti saluto Kate, spero che i problemi del tuo ragazzo si risolvano al meglio. Non è facile mantenere privata la propria vita in questo mondo. Ti faccio i miei auguri...
-Grazie, anche a te.
Gli sorrisi, lui mi fece un gesto con la mano e si allontanò.

Continuai a pensare, se fosse stato giusto partire lontano da Harry in un momento come quello.
Tornai in camera, mentre Harry discuteva animatamente con il suo tour manager.
-Harry, non hai idea di quanto sia grave quello che sta succedendo. Sei diventato ingestibile! - la voce era quella di Paul il loro manager.
Tutti rimasero in silenzio non appena entrai
-Kate, tranquilla. Vieni qui...- mi disse Harry dolcemente
-Dobbiamo partire per l'Italia entro questa sera, ma quel ragazzo ti ha denunciato.
-Se vuole dei soldi, gliene darò quanti ne chiederà. Basta che questa storia finisce!
-Rimangono le foto, i video... Cavolo!- disse Louis grattandosi il mento, preoccupato
-Prepara tutte le tue cose, tra quattro ore dobbiamo essere in aereo porto- concluse Paul.

Se ne andarono, lasciandoci soli.
Harry aveva il viso abbassato, ed era chiaro che non riusciva a formulare una frase.
-Verrò con te...- gli dissi io senza riflettere. Forse erano gli effetti della sbronza che mi facevano parlare.
-No Kate! Non puoi rinunciare a tutto per me! Sono serio, non voglio che tu venga con me.
-Hai bisogno che io ti rimanga vicino.
-Questa volta no. Tornerai a Londra, poi andrai in Spagna. Non permetterò che tu non ci vada! Ci tengo Kate, che porti avanti i tuoi impegni...
-D'accordo. Non insisterò, so che sarà inutile farti cambiare idea. Non credevo che dovessi partire così presto...
-Neanche io! Vorrei che non fosse vero tutto questo, a volte mi viene voglia di abbandonare tutto.
Lo abbracciai, sapendo che in quel momento tutto poteva rovinarsi.

Arrivammo entrambi in aereo porto.
Il mio aereo stava per decollare, così come il suo.
-Quando arriverò a Milano ti chiamo. Tra venti giorni saremo di nuovo insieme, non vedo l'ora.
-Già mi manchi, sei sicuro che vuoi che non venga con te?- provai a chiederglielo ancora, ma non servì a nulla.
-Mi raccomando, fai la brava.- fece l' occhiolino
-Te rimani calmo, non succederà nulla Harry. Ti amo!
-Io di più. Ci vediamo presto...

Anchor ⚓️ 2 // with Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora