Capitolo 22

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Non servì a nulla smentire tutto quello che era stato scritto.
Harry probabilmente non credeva fino in fondo che fosse vero, ma non voleva sentirmi.
Mi chiusi nella mia stanza, piangendo disperatamente.
La notizia aveva fatto il giro del mondo, tanto che Steph mi chiamò.
"Kate ma cosa è successo?" Mi domandò lei, anche se conosceva in parte la situazione
"Vorrei morire in questo momento..."
"Sbrigati a tornare a Londra. Ti aspetto all'aeroporto, quando arrivi chiamami."

Era l'ultimo giorno e fortunatamente dovevo già ripartire. Sarah non conosceva cosa c'era stato tra me e Dylan , tanto più il rapporto complicato che ci riguardava.
Ma fu di supporto, nonostante non la conoscessi per niente.
-Questo è un pettegolezzo Kate, tra una settimana non ne parlerà più nessuno...- mi consolò lei
-Non potrò mai più recuperare il rapporto con Harry.
Forse questa poteva essere la fine. Aveva picchiato un ragazzo, perché credeva fosse Dylan.
Chissà cosa potrebbe combinare ora...

Quando arrivai all'aeroporto in Inghilterra, Steph era già lì ad aspettarmi. Non era sola.
Con lei c'era un uomo di nome Rick, che era stato mandato da Harry per proteggermi.
Io sono tornata ieri dall'Italia. Ho visto Harry quando l'ha saputo. È stato terribile.- scosse la testa in segno di sconforto
-È terribile tutto quello che è successo, non so davvero come fare.- proseguii io, smarrita nel buio più totale della mia mente.
-Quindi ora è tornato anche lui a Londra?- gli chiesi io, non sapendo che le tappe in Italia fossero così poche
-Si. Ma da quanto mi ha detto Liam, è a casa di sua madre.
Terribile. Tutto non sarebbe mai andato per il verso giusto.
-Vuoi che venga con te a casa per un po'?- mi chiese lei gentile come sempre
-No, non vorrei che questo creasse dei problemi anche a te. Ci sentiamo presto! Grazie...

Quando tornai a casa, tutto divenne reale. Harry non c'era.
Nella cassetta della posta, erano decine le lettere che erano state lasciate dai fan.
Tutti chiedevano una spiegazione, ma per fortuna non c'era nessuno a pretenderla di persona.
Controllai l'ultima volta che Harry aveva effettuato l'accesso su Wathsapp, e poi lo chiamai.
A rispondere fu Stella.
"Kate, non credo che Harry voglia parlarti. Ora è uscito a correre un po'. Mi dispiace, spero che tutto si risolva tra di voi." le mie lacrime cominciarono a scendere incessantemente
"Grazie. Puoi dirgli che l'ho chiamato?"
"Si... Se fossi in te, conoscendolo bene, lo lascerei smaltire un po'. Harry è troppo impulsivo, non ragionerebbe lucidamente ora.".

Disfatta la valigia, entrai in doccia.
Iniziai a pensare a quella stronza di Kim, e di come si era approfittata della situazione.
Quando io e Dylan uscivamo insieme, lei non esisteva nella sua vita. Era andata a letto con il mio 'ex' futuro marito...
Come si era permessa?
Una rabbia improvvisa mi salì dentro, tanto che con un pugno ruppi la porta a vetri della doccia.
Il sangue che scorreva, e il dolore lancinante erano niente paragonati al caos nella mia testa.
Ogni singola parte del mio corpo, mi gridava di ucciderla.

Bendai la ferita alla meno peggio, poi mi vestii.
Era chiaro che in qualche modo dovevo vedere Harry.
Presi la mia macchina nel garage, e misi in moto.
Quasi sicuramente era tornato a casa, così provai a chiamarlo di nuovo.
Non attaccò.
'Harry, sono sotto casa tua... Lasciami spiegare, ti prego.' quanto dovevo essere insistente per convincerlo?
Dopo qualche secondo mi rispose 'Non sono neanche più sicuro che quello che aspettavi fosse mio figlio...'.
Un conato di vomito mi prese allo stomaco, come se tutto quello che avevo dentro avesse bisogno di uscire.
Cercai di fare respiri lenti e profondi.
Non c'erano parole adatte, per controbattere quella sgradevole frase.
'Come fai a dire una cosa simile? Lo sai anche te che i giornalisti scriverebbero qualsiasi cosa pur di...
Ah, io ti aspetto qui. Ti prego, io ti amo.'
'Mi hai mentito. Non so più se ti amo come prima... Ciao Kate.'.
Riagganciò brusco.
Quella era senza dubbio la sconfitta più grande della mia vita.

Appena rientrai a casa, vidi un auto parcheggiata di fronte al mio giardino.
Mi accostai, e notai che all'interno c'era Louis.
Abbassai il
Finestrino del passeggero, e lui fece altrettanto con il suo -Forse è meglio se entriamo in casa, ti devo parlare.- mi disse lui cupo.

Anchor ⚓️ 2 // with Harry Styles Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz