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Davide lo ha accannato ma Marti non ci è rimasto male, se non lo avesse fatto lui ci avrebbe pensato da solo, non erano evidentemente compatibili e pensa che Davide abbia già trovato di meglio.

Pace, chissene frega, sono passate due settimane da quel pomeriggio e Niccolò non è uscito dalla sua testa manco per sbaglio, lo ha letteralmente stregato, si sono scambiati quattro parole tra l'altro parlando di due cose diverse ma a Martino si infuoca il cuore al solo pensiero del suo adorabile sorriso.

In realtà si vorrebbe picchiare per questo, tirarsi un pugno sul naso, come cazzo fai a pensare a uno sconosciuto che hai visto completamente per caso? Ora che cazzo fai Marti, ti innamori di quelli che incontri sull'autobus? Amare per anni in silenzio il tuo migliore amico non ti è bastata come gigantesca inculata?

Ma no, facciamoci fottere da questo stupido cuore e dalla sua immensa voglia di essere amato, non sa neanche lui che cosa gli stia succedendo, Martino è sempre stato freddo, un pezzo di ghiaccio, è Gio l'orsetto coccolone, non di certo lui ma poi arriva Niccolò il pianista e ciao, cervello andato.

Marti sospira mentre sale i gradini per arrivare al portone di Elia, si vedranno tutti insieme per studiare che è sinonimo di fumare erba, si ferma per suonare al campanello quando il portone si apre, Marti alza la testa per ringraziare e insinuarsi dentro e per poco non gli cedono le ginocchia.

Niccolò.

Niccolò il pianista.

Niccolò il divino.

Niccolò scolpito nel marmo.

Niccolò al quale pensa ininterrottamente da due settimane.

"Oh ciao!"

Quando la sua voce colpisce il timpano di Marti il rosso pensa di aver cominciato a sbavare, sicuramente ha smesso di respirare, Niccolò lo ha riconosciuto e per lui è già il regalo più grande, Marti prova a sorridere sembrando probabilmente un pesce lesso.

"Ciao...ci rincontriamo"

No, sto tono da persona che ha appena visto la Madonna non va bene per niente.

"Eh sì, tra l'altro sono andato a fare una lezione"

Entrambi ridono rimanendo fermi impalati a guardarsi di sottecchi, anche Niccolò sembra imbarazzo, chissà per quale motivo.

"D-devi entrare?"

Chiede timido il moro, Martino si ricorda improvvisamente di essere sul pianeta Terra e annuisce, fermando il portone con una mano.

"A-allora ciao"

Dice Niccolò voltandosi verso le scale, anche Martino lo saluta voltandogli le spalle per entrare nel portone.

No Marti no, è la tua occasione, è il tuo momento, vi siete incontrati per caso e ora lo rincontri, è un caso? Non è che l'universo sta cercando di dirti qualcosa? Sana ti parla sempre di destino, è il destino che ti ha fatto incontrare di nuovo Niccolò e tu lo vuoi lasciar andare così? Guardare la sua schiena che si allontana e tu che torni a pensarlo e immaginarlo per il resto della vita?

Datti una possibilità Marti, io so che tu lo puoi fare, se poi è etero amen, almeno ci avrai provato.

Martino stringe così forte il pugno della mano destra da farsi male.

"Sent-"

"Senti non è che... ti andrebbe un caffè? L'altra volta il mio alla fine lo avete pagato voi"

Niccolò sputa quelle parole alla velocità della luce fermo alla fine delle scalette, Marti lo guarda dall'alto verso il basso con la bocca che gli arriva alle ginocchia, è un sogno, è evidentemente un sogno.

Scambio di personaWhere stories live. Discover now