Chapter 21

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La capitale britannica in una serata piovigginosa del ventunesimo secolo, con la sua tipica nebbia ed il traffico impazzito, può non lasciare la migliore delle impressioni nel visitatore. Ma l'idea di una serata londinese con la proverbiale nebbia nelle strade illuminate dalla luce fioca dei lampioni, poche carrozze che si affrettano verso la propria destinazione e quasi nessuno in giro, sempre piovigginosa ma verso la fine dell'Ottocento, ha un che di affascinante, nonostante la sua cupezza.
Abbiamo incontrato la nostra guida alla stazione di Aldgate East, all'ora prestabilita ed il nostro tour all'insegna dell'horror è ufficialmente iniziato.
Abbiamo appena iniziato un viaggio in cui capiremo chi erano i sospettati principali dei delitti e per quale motivo Scotland Yard non riuscì a catturare Jack lo Squartatore; vedremo il portone su cui l'assassino ha scarabocchiato un messaggio criptico, potremo esaminare foto e documenti dell'epoca ed iniziare un percorso di scoperta alla fine del quale, grazie a spiegazioni accurate dei fatti storici, avremo assaporato l'atmosfera della Londra vittoriana...

"Ho fame. "

Ecco spezzato l'incantesimo.

"Ma che diavolo?! Niall, hai appena mangiato una pizza ed un hot dog! "

"Lo so Louis, ma sapete che il mio metabolismo è invidiosamente accelerato..."

"Potreste smetterla voi due? Noi tre qui staremmo cercando di immergerci nella Londra vittoriana, sulle tracce dell'assassino che terrorizzò questa città dal 1888 al 1891. "

"Perché adesso parli come Cam? "

Niall.

"No, perché ti sei ingoiato un libro di storia, più che altro... "

Louis.

Come posso non ridere?
Beh, alla fine non è poi così difficile, visto che quando sposto il mio sguardo su Harry, lo vedo proprio dietro la guida, con una cartina in mano ad ascoltare attentamente ogni parola, non prestando di proposito, l'attenzione a nessuno di noi, alle sue spalle. C'è qualcosa che lo turba e non mi sto riferendo al mio aver invitato i ragazzi a partecipare con noi a questo tour, so che c'è dell'altro.

Mi avvicino a lui, lasciando gli altri borbottare alle mie spalle e prendo posto accanto alla sua figura, seguendo attenta la guida. Il suo sguardo cade su di me appena lo raggiungo e ancora concentrato, lo sposta nuovamente verso quelle case diroccate intorno a noi. Una volta accantonati Harry e le sue bizze, mi godo il resto del tour, notando quanto ormai questo viaggio abbia interessato anche Louis e Niall che seguono impassibili, guardandosi di tanto in tanto le spalle.

"Quante vittime ha ucciso questo pazzo? "

"Secondo gli investigatori le sue vittime sarebbero state tra le quattro e le sedici, tutte donne. "

La guida risponde a Niall in modo molto cortese e con un voce quasi agghiacciante.

Tutto intorno a noi mette i brividi.

"Chi era? "

La voce di Harry prorompe roca vicino al mio orecchio; è dietro di me ed io ho una così grande voglia di stringerlo, fingendo di aver paura o di essere infreddolita.

"Probabilmente l'assassino fu Aaron Kosminsky.  Ebreo, morto nel 1919 a causa di una cancrena alla gamba, il quale dovette trascorrere la parte finale della sua vita, chiuso in un manicomio per la sua schizofrenia. Ma non ne abbiamo la certezza, la sua identità rimane ancora nell'ombra. "

Detto ciò, la guida ci fa cenno con la testa di seguirla all'interno di quella che a quanto ci ha detto, sarebbe stata la casa dell'ignoto assassino.

La pioggia, i leggeri tuoni in lontananza, la desolazione ed il buio di questo posto, non aiutano affatto a non aver paura.
Adoro essere immersa in questo profondo ed oscuro mistero ma non nego di star iniziando a sentire le ginocchia tremare poco a poco, dalla paura.

"Ci sono molte leggende su questo assassino, forse troppe ma quella più famosa e alla quale gli abitanti di questo quartiere credono fermamente, è quella che sostiene la sua ancora assidua presenza qui."

Oh...

"Qui... Qui? "

Posso giurare di aver sentito la voce di Liam tremare leggermente.

"Ovunque intorno a noi. C'è chi sostiene di aver visto la sua storica figura, ricoperta dal famoso mantello e cappello alla Sherlock Holmes, a spasso, circospetta, per le strade poco illuminate del Whitechapel e chi sostiene di aver visto una candela accesa in questo vecchio appartamento e quel mantello poggiato sulla scrivania davanti alla finestra. "

Davanti a me c'è un finestra.

Ed una scrivania...

"Una vecchia signora, quella che si scoprì esser stata una famosa prostituta del quartiere, un paio anni dopo la presunta morte di Jack, nel bel mezzo della notte, si affacciò dalla finestra del suo appartamento, urlando: "Lui è tornato. "
Il giorno dopo le urla, udite da tutto il vicinato, venne trovata uccisa. "

Ingoio rumorosamente la saliva e continuo a guardarmi intorno, impaurita. Come fatto apposta, un tuono squarcia il cielo ed il rombo prorompe nel silenzio della stanza buia ed immensa nel terrore. Un urlo esce quasi più rumorosamente del fottuto tuono precedente, dalla mia bocca; le mie piccole mani tremanti si stringono automaticamente alla t-shirt bianca di Harry, sul suo petto, e lo tiro velocemente a me, seppellendo ad occhi chiusi, il mio viso nell'incavo del suo collo caldo.

"Cam, va tutto bene... "

Lo sento ridacchiare e poggiare le sue grandi mani sulla mia schiena, stringendomi forte a se e facendomi sentire piacevolmente protetta.

Mi era mancato così tanto il suo tocco.

Il mio respiro ancora affannato mentre la guida si intrattiene con sane risate insieme a Louis. Gli altri ragazzi sono spariti.

"Se volete seguirmi... "

La donna si allontana da noi, andando verso l'uscita, Louis al suo seguito.
Ancora tra le braccia di Harry, aspetto che si muova insieme a me, ma rimane immobile.

"Ti dispiacerebbe andare? Io vorr- "

"Puoi dirmi che ti succede, Cam?
Hai passato tutta la fottuta sera ad evitarmi, sembra che sia stato quello stupido tuono ad averti ricordato della mia presenza qui, con te. "

"O potresti dirmi che succede a te, invece!
Sei tu quello che si comporta in modo strano da quando, a casa di Niall, ho detto che probabilmente sarei rimasta in Inghilterra, alla scadenza del mio viaggio, tra due settimane. Che c'è? Vuoi che me ne vada? "

"Che cosa? Assolutamente. Non è questo Cam, è solo che...- "

"Che cosa siamo noi, Harry? "

Ecco fatto: bomba sganciata.

"Cosa? "

"Hai capito benissimo. Io e te, adesso, che cosa diamine siamo? "

Sposta lo sguardo dal mio,
immediatamente.

Perché è così confuso?
Da che cosa è dato quell'evidente casino che regna nella sua testa?

Non risponde.

"Niente, Harry? È per questo che questa sera hai reagito così? "

Ti prego, dì qualcosa...

"Tu devi soltanto fidarti di me, Cam. "

"Tu devi soltanto rispondere alla mia domanda. "

"Tu mi piaci! Dio, se mi piaci Cam...
Ma tu non puoi neanche immaginare quanto tutto questo mi faccia fottutamente paura! È tutto nuovo per me. Io non so cosa significhi avere una ragazza. Non ho mai voluto saperlo veramente: guarda la posizione in cui mi trovo! Per quanto vorrei che tu lo fossi, ho il timore di non riuscirci. "

Guarda fuori la raccapricciante finestra, la pioggia continuare a cadere ed i tuoni continuare a strillare, come a voler nascondere, o attutire, le nostre leggere urla.

"Se tu prendi me, Cam: dovrai prendere qualcosa di troppo grande per te stessa. "

Torna a guardarmi ed il suo sguardo mi fa maledettamente paura, più di tutte le antiche storie del luogo, appena ascoltate.
È la sincerità nascosta in quelle iridi verdi, a terrorizzarmi.

"Che cosa vorresti dire con questo? "

Mind the Gap Where stories live. Discover now