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Nome: Izuku Midoriya
Età: 15
Quirk: Angel
In pratica è un angelo ma le sue ali sono molto deboli e non può fare nulla di speciale, però può morire solo di causa naturale, è perciò immortale.
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Io e mamma rimanemmo a dormire a casa di Kacchan e l'indomani noi due ce ne andammo con una valigia verso UA, per andare nei dormitori.
-Qualunque cosa chiamami!- mi disse mia madre per la quattrocentesima volta, avrei voluto chiederle qualcosa su quello che era accaduto il giorno prima ma sembrava molto scossa.
-Non preoccuparti mamma lo farò!- dissi sorridente salutandola con la mano. Kacchan mi aiutò a sistemarmi nel dormitorio per poi andarsene a sistemare il suo.
-Allora io vado...- disse Kacchan quando finalmente ebbe posato l'ultima action figure di All Might su una mensola.
-Grazie mille Kacchan!- dissi per poi dagli un bacio sulla guancia, lui mise la mano lentamente sulla guancia arrossendo.
-Em... ok... ciao Izu!- mi salutò Kacchan imbarazzato uscendo continuando ad arrossire.
-Beh beh beh Izuku-kun... allora voi due siete più di amici!- esclamò Hatsume spuntando da dietro la porta qualche secondo dopo.
-No! C'è forse... no! No! No!- inziai a borbottare confuso e arrossendo come un peperone. Hatsume mi diede una gomitata sorridendo.
-Dimmelo che hai una cotta!- disse Hatsume socchiudendo gli occhi e continuando a darmi gomitate.
-Ti prego smettila...- dissi disperato.
-Anche se fosse, non ricambia, siamo solo amici...- ammisi infine stufo delle gomitate. Lei fece un gridetto isterico di gioia.
-LO SAPEVO! SIETE FATTI L'UNO PER L'ALTRO! AH!- disse per poi fare un balletto della vittoria.
-Ti prego è imbarazzante! Non dirlo a nessuno!- le raccomandai disperato. Fu allora che si sentì bussare forte alla porta, era ormai sera, molti di noi erano a dormire, perciò mi insospettii.
-Prendi un gadget per la difesa... uno che simula un quirk- dissi io serio ad Hatsume, lei capì subito e prese un gadget che simulava un quirk di fuoco. Andammo in sala comune e feci un conto alla rovescia con le dita e la mano sulla maniglia del portone principale. L'aprii delicatamente e trovai quello che mi aspettavo, uno dei villain dell'altro giorno, appena Hatsume lo notò si nascose dietro un muro anche lei munita di gadget simula quirk.
-Buongiorno... sono Shigaraki Tomura... il mio maestro ti vorrebbe incontrare, sei tu Izuku Midoriya giusto?- disse il villain dietro la mia porta.
-Vattene prima che arrivi un hero...- gli dissi io minaccioso.
-Oh... non credo arriveranno...- mi rispose sorridendo.
-Cosa avete fatto ai professori?!- gli dissi io quasi urlando.
-Niente che non sia risolvibile in qualche ora... ora però devi venire con me...- continuò a insistere quel Tomura.
-Nei tuoi sogni- dissi, poi iniziammo ad attaccare. Io lo colpì col fuoco facendo attenzione a non bruciare nulla e lui mi schivò, a quel punto uscimmo all'aria aperta e anche Hatsume uscì allo scoperto puntandogli il gadget contro.
-Oí oí oí... datevi una calmata...- disse Tomura per poi mettermi un mano sulla spalla, notai però che non aveva appoggiato il dito medio.
-Sai cosa succede se metto giù tutte le dita sulla tua spalla?- mi chiese Tomura.
-N-no...- risposi terrorizzato. Lui prese un rametto che subito si sgretolò tra le sue mani.
-Questo...- concluse Tomura serio.
-Ora se non ti dispiace noi due dobbiamo andare...- concluse Tomura guardando Hatsume.
-Andrà tutto bene Hatsume... non preoccuparti per me, starò bene...- le dissi io vedendo la sua espressione terrorizzata e preoccupata. Dicendo questo fui costretto a seguirlo, sempre con la sua mano sulla spalla, fino ad una macchina nera. Entrati lì dentro Shigaraki iniziò ad assumere un espressione completamente diversa, sembrava felice, come se stesse rivedendo un parente con cui non parlava da tempo.
-Allora dobbiamo ripresentarci direi...- disse Tomura contento.
-Tu sei pazzo...- gli dissi io serio e minaccioso.
-Beh sono tuo fratello, perciò lo sei anche tu!- disse Tomura con un sorriso. Non ci potevo credere, rimasi sconcertato da quella notizia. Era meglio che tutto quello fosse solo una bugia.
-Bugiardo! Io non ho fratelli!- ringhiai io sperando di sembrare minaccioso e non la versione verde di un Pomeranian arrabbiato. Il sorriso di Tomura si allargò ancora di più e i suoi occhi si socchiusero.
-Io non sono un bugiardo Izuku...- disse Tomura. Io a quel punto sudavo freddo. Sentii la macchina fermarsi, purtroppo i vetri erano oscurati e non sapevo dove diamine mi trovavo, ma stavo chiaramente per scoprirlo. La portiera si aprì, l'aveva aperta una ragazza bionda con dei bom bom scompigliati, sembrava avere più a meno la mia stessa età.
-Ohhhhh~ allora questo è il tuo fratellino Shiggy...- disse la ragazza emozionata.
-È così carinooooooooo!- continuò la ragazza sorridendo.
-Adesso conoscerai nostro padre!- disse Tomura continuando a tenermi per la spalla. Entrammo in una specie di bar dove aspettavano vari villains, quando entrammo tutti ci guardarono e io iniziai a preoccuparmi seriamente. Tomura di guidò ad una stanza era tutta buia e l'unica fonte di luce erano degli schermi di computer. Dietro gli schermi del computer c'era un uomo senza capelli, naso e occhi, con un respiratore attaccato alla faccia, rabbrividii.
-Tomura puoi andare... caso mai scappa ci penso io...- disse l'uomo. Sentendo le sue parole Tomura mi lasciò la spalla e uscì dalla stanza. Rimanemmo io e il villain soli, deglutii.
-Perché non facciamo una chiacchierata tra padre e figlio?- mi chiese l'uomo.
-Mio padre è in America per lavoro- gli dissi minaccioso io.
-Oh... e se ti dicessi che è tutta una bugia?- chiese l'uomo. Non poteva essere vero, doveva essere una grande bugia, non potevo far parte di una famiglia di villain.
-Mentiresti- risposi io acido. L'uomo rimase un po' sorpreso dalla risposta.
-Allora direi che mi dovrei ripresentare!- esclamò l'uomo.
-Piacere Hisashi Midoriya, padre di Izuku Midoriya e ex marito di Inko Midoriya...- dicendo questo l'uomo sorrise, era un sorriso maligno e gelido.
-Sai solo delle informazioni sulla mia famiglia, questo non ti fa diventare magicamente mio padre...- dissi io cercando di superarlo in astuzia. Nel mentre pensavo a Kacchan a mia mamma e ai miei amici, in quel momento sicuramente erano in pensiero...
-Ora lasciami andare- gli ordinai io. Ed era lì che si senti la voce di qualcuno... qualcuno che conoscevo bene.
-Pizza!- disse la voce. Poi ci fu un esplosione e lì iniziò il combattimento.

Hola miei Atenini! Spero che questo capitolo avvolto da un po' di mistero vi sia piaciuto! Alla prossima!

•Like an angel• /MHA/ Angel Deku AUWhere stories live. Discover now