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Mancavano cinque giorni alla fine del mese. Quel pomeriggio mi sarei visto un'altra volta con Nick.

Si era dimostrato un buon amico, anche se un po' invadente. Una cosa positiva però, è che non faceva domande quando lo chiamavo la notte nel bel mezzo di un crollo mentale quando lui mi mancava. E quel giorno era uno di quelli.

Il pomeriggio i miei erano andati a fare una passeggiata. Annoiato, avevo deciso di torturarmi un po' guardando le foto mie e di Thomas.

Arrivato a nostro primo selfie sprofondai trai i ricordi e cominciai a piangere lentamente. Poche lacrime destinate a finire presto ma evidentemente il destino aveva deciso di cambiare da un momento all'altro.

Mi era capitata tra le mani, ovviamente ed assolutamente per sbaglio, la nostra chat WhatsApp.

"Ti amo Newt" era stato il suo ultimo messaggio per me. L'aveva inviato pochi secondi prima di essere entrato nella clinica dove probabilmente gli avevano sequestrato il telefono.

Non avevo risposto.

'Perchè?' mi chiesi quando realizzai ciò che avevo fatto. Chiamai in tre secondi Nick.

"Ehi ciao Newt, cosa c'è? Ci siamo sentiti due ore fa, sentivi già la mia mancanza?" disse lui sghignazzando non accorgendosi dei miei singhiozzi.

"Nick ti prego..." ormai piangevo scosso dai tremiti.

Sentii dal telefono il suo sorriso sparire e anche il suo fiato preoccuparsi.

"Newt tre secondi e arrivo, tu chiuditi in camera e non azzardarti ad uscire"

Attaccò il telefono e mi sentii più solo. Ricomposi il suo numero.

"Newt cosa succed-"

"Nick ti prego resta qui..."

"Okay va bene restiamo in chiamata, è ancora quel ragazzo?"

"S-si..."

Lo sentii sospirare stanco mentre gli veniva il fiatone per la corsa.

"Quando mi racconterai cosa è successo con lui?"

Non risposi ma qualcuno suonò alla porta con urgenza.

Ascoltai mia madre aprire a Nick e dei passi lungo le scale fini alla mia camera. Subito dopo una porta si aprì e qualcuno mi afferrò cingendomi la pancia e sollevandomi portandomi sul letto.

Si sdraiò anche Nick sul letto e io mi misi tra le sue gambe con la schiena appoggiata al suo petto.

"Newt, newt calmo che succede?"

"Lui caspio sempre lui" dissi sempre piangendo.

"Quando ti deciderai a parlarmi di lui mh?"

Non lo sapevo. Era questa la verità. Non sapevo quando sarei stato pronto a rivelare un parte così importante di me a Nick.

Non gli risposi e lui continuò a consolarmi per un'altra mezz'ora senza riuscirci. Il telefono di Nick vibrò e lo vidi corrucciare la fronte.

"C-chi è?" chiesi curioso sempre più stanco.

"Non lo so -disse lui- è un numero sconosciuto"

Non dissi altro e lui rispose.

"Pronto chi è?"

"E tu chi saresti?"

"Senti smettila e dimmi chi sei da dove vieni e che cosa vuoi da lui"

"Sono un suo amico e a te non dovrebbe interessare"

Nick attaccò il telefono appena finì la frase e restò muto ad accarezzarmi la schiena.

Maybe in another life ~Newtmas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora