capitolo otto

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«Annie!» Leonhart si sentì avvolgere le spalle e percepì la fronte di Jeri premuta contro la sua schiena.

Rimase pietrificata. «Sono felice che tu stia bene» le disse.

«Grazie, Foster. Sono contenta che anche tu sia sopravvissuta» era sincera.

In tutta onestà si era rammaricata per i compagni caduti, ma se fosse successo a Jeri probabilmente ci sarebbe rimasta molto male. Molto più di quanto non le piacesse ammettere.

Sciolto l'abbraccio Annie si voltò per guardarla, i suoi gelidi occhi azzurri fissi nei suoi verde giada.

«Sei ancora decisa ad entrare nel Corpo di Gendarmeria?» le chiese, Leonhart annuì.

Si era piazzata quarta nella graduatoria della divisione Sud, dunque avrebbe potuto scegliere liberamente a quale organo militare unirsi.

«Tu hai deciso?» le chiese. «Mi unirò al Corpo di Ricerca» rispose sicura Jeri.

L'espressione della ragazza dagli occhi azzurri rimase impassibile, ma le sue labbra tremarono per un momento.

«Non ti é bastato quello che é successo a Trost?» le chiese a bassa voce, sperando che non la sentisse.

L'altra prese un profondo respiro e chiuse gli occhi «So che sembra strano, ma voglio uscire da queste dannate Mura, ho più paura di rimanere qui che di starmene al di fuori, nel mondo esterno»

Annie sgranò gli occhi.

Foster si spiegò «Quando me li sono trovati davanti é successo qualcosa dentro di me. Ero improvvisamente lucida, agivo come se avessi saputo esattamente quello che stavo facendo, non mi era mai successa una cosa del genere. Ero... io. Veramente io. Sarà egoistico, ma voglio sentirmi di nuovo forte come mi sono sentita oggi»

«Spero che tu sappia quello che fai, con i giganti non si scherza di certo. Oggi hai avuto fortuna, ma la prossima volta? E quella dopo ancora?»

«Lo so, so anche quanto possa suonare stupido. Ma non riesco neanche a spiegare come mi sento. In fondo so che sto facendo la cosa giusta, forse non sarò io a cambiare il mondo, non sarò io a condurre l'umanità fuori dalle Mura, ma, chissà, potrei fare qualcosa di utile»

Annie distolse lo sguardo da lei, in quel momento il suo cuore, il suo corpo, la sua anima, la stavano implorando di restare, ma nella sua mente aleggiava un categorico no.

«Dimmi un po', Foster. Se qualcuno ti chiedesse di suicidarti, tu lo faresti?»

Guardò fuori dalla finestra cadetti e soldati affaccendarsi per le cerimonie di arruolamento.

«Abbi cura di te, Jeri» le mise una mano sulla spalla e la superò.

Sento il tuo dolore, Annie.

Volle voltarsi per guardarla ancora una volta, forse l'ultima, ma non lo fece.

Sento la tua solitudine, Jeri.

⚔️

«Sono Erwin Smith, Comandante di divisione del Corpo di Ricerca. Oggi starà a me illustrarvi che cosa comporterebbe un vostro eventuale arruolamento tra le nostre file. Con l'ultimo attacco portato dai giganti avrete ormai compreso quanto essi siano temibili e quanto siano ancora limitate le nostre forze. Tuttavia, proprio in questa battaglia, noi siamo riusciti a riportare una grande vittoria e questo grazie ad Eren Jaeger, che ci si possa fidare di quel giovane é ormai dimostrato, direi al di là di qualsiasi dubbio. Inoltre, grazie al suo aiuto non ci siamo solo limitati a bloccare l'avanzata dei giganti, ma ci stiamo avvicinando a scoprire il modo per distruggerli. Sembra infatti che in una stanza sotterranea della sua casa natale sia custodito il segreto dei giganti, che é sconosciuto persino a lui. Se soltanto riuscissimo a raggiungerla, potremmo scoprire il modo per porre fine ad un secolo di dominazione dei giganti. Il nostro obiettivo é quella stanza sotterranea nel distretto di Shiganshina, ma per arrivarci é necessario riconquistare il Wall Maria, in altre parole il nostro scopo ultimo non é cambiato»

𝐒𝐀𝐋𝐕𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍, jean kirschtein Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora