9.

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Jimin passò la nottata a piangere, cercando di sopprimere i singhiozzi nel cuscino.
C'era rimasto male per il commento poco garbato del corvino.

«Proprio una zoccola»

Erano gli unici pensieri che riaffioravano nella sua memoria.
Pensieri di avvenimenti che avrebbe voluto dimenticare, che avrebbe voluto non fossero mai esistiti.

Il commento di Yoongi aveva riportato a galla una vecchia "relazione" di Jimin.
Una relazione basata sul puro divertimento, rapporto durato qualche mese e nel momento in cui Jimin aveva deciso di interrompere questo rapporto che a lui non interessava più, la persona in questione non si era fatta problemi nel raccontare tutto l'accaduto ai suoi amici e ad aggiungere la sua versione – fasulla, oltretutto – dei fatti.
Jimin ci soffrì molto, per un lungo periodo di tempo venne preso di mira nella sua vecchia scuola, venne apostrofato come "puttana" e questo lo portò a chiudersi in sé stesso per diversi anni.

Non aveva mai avuto problemi ad esternare la sua vita sessuale, ma sentirsi apostrofato con certi termini proprio non gli andava bene, perché Jimin non era così. Non aveva rapporti per convenienza, forse inizialmente il rapporto con Mark era iniziato un po' per facilitare questo trasferimento ma poi i due avevano trovato una bella intesa e l'affitto era passato in secondo piano.

Si era illuso per qualche giorno di star creando un rapporto decente con Yoongi, che lui non fosse la persona di merda che tanto credeva; percezione sbagliata visto l'exploit della sera precedente.

Aveva dormito per poche ore, quando stremato dalle lacrime, era crollato in un sonno profondo, fino a quando la luce flebile del sole lo aveva svegliato riportandolo alla triste realtà: l'esame che sempre più si avvicinava, la solitudine che provava e il suo coinquilino.

Prese il suo telefono dal comodino, inserì la sua password e controllò le notifiche.
C'erano messaggi di Jungkook e Taehyung, dove quest'ultimo chiedeva se avesse o meno scaricato una delle applicazioni di cui tanto parlavano e Jimin subito sviò l'argomento non volendo dirgli che appunto, lo aveva fatto.

Una nuova notifica catturò la sua attenzione, come se i suoi pensieri fossero stati origliati da qualcuno.

OnlyFans: Ancora non ti sei iscritto? Fallo e non te ne pentirai!

Jimin alzò gli occhi al cielo e portò una mano al collo per grattarselo leggermente.

«Va beh, facciamolo. Sarà un segno del destino»

Aprì l'applicazione e cliccò sul tasto "Sign In".

Nome*: Park Jimin
Età: 21
Nome utente: Spirea
Password: xxxxxxx
Sesso: M
Paese: UK
Interesse: M
E-mail*: p.jimin...

*I dettagli asteriscati non saranno visibili sul profilo personale.

Jimin iniziò ad esplorare l'applicazione, cercando di capire come funzionasse.
L'avrebbe definita "Applicazione d'incontri" ma non funzionava come una classica applicazione per incontrare persone single.
Era una piattaforma in cui una persona, una volta creato un profilo, poteva condividere qualsiasi tipo di contenuto; foto, video oppure offrire servizi come il sexting; quasi tutto a pagamento, acquistabile sottoforma di pacchetti abbonamento con prezzi variabili, fatta eccezione per alcuni contenuti gratuiti, rilasciati su decisione dell'utente.

«Continuo a non essere convinto di questa cosa, però vediamo come finisce questa pagliacciata» cliccò sul suo profilo personale e iniziò a riflettere sul fatto che, forse, sarebbe stato meglio farsi una foto da mettere come profilo.

Jimin adorava farsi le foto, era consapevole di essere un bellissimo ragazzo, non solo per le sue forme, ma per il suo viso caratterizzato da un piccolo naso, delle labbra carnose e di un colorito roseo quasi angelico, delle guance soffici e due grandissimi occhioni che lo facevano apparire come un cucciolo.

Stuck with you || YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora