"And she didn't even take any d****, she would rain all day couldn't wait for her sun to... shine, and you made it shine. There when she cried, you saved her life"
~Daddy Issues/The neighborhood ~
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ERA TUTTO PRONTO, DOPO DIVERSI ESPERIMENTI, SOFIA STAVA PER ESSERE LIBERATA.
Una leggera tensione si percepiva nel mondo magico, ma solo pochi sapevano il perchè.
"Siamo pronti?" chiese Silente la mattina del tanto atteso giorno.
Le occhiaie sotto gli occhi dei ragazzi simboleggiavano tutta l'ansia provata nella scorsa notte. Tirava un leggero venticello, le foglie degli alberi ne vennero accarezzate, gli animali rimasero svegli quella prima mattina. Tutti inconsapevolmente erano in ansia per ciò che sarebbe successo.
Piccole nuvole occupavano il cielo, stormi di uccelli volavano verso l'orizzonte, l'alba stava per sorgere. Stiles si affacciò alla finestra, guardando il sole sorgere tra le montagne.
"Assomiglia a lei..." confidò Stiles a Scott.
"Lei è la luce...riusciremo a salvarla, te lo prometto" disse l'amico dandogli una leggera pacca sulla spalla.
***
"E' da due ore che cerchiamo l'orfanotrofio!" esclamò Lydia preoccupata.
"E' probabile che l'hanno nascosto...ma è qualcuno dall'esterno che ha voluto farlo!"
"Chi potrebbe mai essere?"
"Chiunque voglia che Ecate venga liberata..." spiegò Silente girandosi intorno.
"Come facciamo a trovare Sofia?"
"Dovremmo aspettare che lei ci dia un segnale...Scott, sei l'unico con un'udito sviluppato, sta attento"
I cinque si divisero, Silente si smaterializzò, dicendo loro che al momento opportuno, sarebbe arrivato. Scott e Allison, e Lydia e Stiles, andarono a setacciare la zona.
Quello che non sapevano, e che molto presto sarebbe arrivato un chiaro segnale.
***
Sofia aprì gli occhi.
Venne investita dal solito buio di quello stanzino. Era ormai innegabile che quel posto, fosse un piccolo souvenir del sottosopra, ma....c'era qualcosa di ancora sconosciuto in quella stanza, che risucchiava i suoi poteri. Appena usciva dalla stanza, i poteri e la rabbia la portavano fuori controllo.
