14. Papà, sei il mio eroe

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Come ho potuto farlo? Perché l'ho baciato? Cristo, che stupida! È che era così vicino

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Come ho potuto farlo? Perché l'ho baciato? Cristo, che stupida! È che era così vicino... così maledettamente vicino e così... nudo. Sono diventata una specie di ninfomane? Sono bastati un paio di pettorali scolpiti a farmi annebbiare il cervello. E quella mascella perfettamente squadrata, quell'accenno di barba scura, un paio di iridi grigie come il cielo che si sta preparando per la tempesta. E quei capelli... così ricci, così scompigliati che non ho potuto non immaginare le mie mani lì in mezzo. E, Dio, quelle labbra! Ma vogliamo parlare del suo atteggiamento? Per tutta la serata Dominik non ha fatto che farmi impazzire. Continuava a passare dal guardarmi come se volesse divorarmi a farmi percepire un odio che non so da cosa derivi. Insomma, prima lo becco a guardarmi il culo come se fosse un'opera d'arte e poi mi manda a lavare i bagni, di nuovo. Mi sorride come se fossi l'unica al mondo e poi lo sento mentre mi definisce "una cazzo di bambina viziata".

Non è stato tanto il fatto che mi abbia chiamata in quel modo a farmi scattare, mi dà più fastidio il fatto che mi chiami Hel di continuo, ma mi ha infastidita che mi abbia definita così mentre parlava con Carter. Stavo cominciando a farci amicizia, è pur sempre un mio collega di lavoro, tra l'altro uno con cui mi troverò spesso a lavorare una volta finiti questi due mesi di "addestramento". Non voglio che si faccia influenzare dai giudizi di Dominik. E invece di dirgli queste cose, invece di recitargli per filo e per segno il discorso che mi ero preparata, che avrebbe dovuto farlo smettere di comportarsi da idiota, io cosa ho fatto? Ma certo, l'ho baciato. E non solo, gli ho anche detto della situazione di April, cosa che non sarebbe spettata a me.

So che non è incinta, ne sono ancora convinta, ma non posso comunque smettere di pensare al fatto che Dominik potrebbe essere il padre di quel bambino che secondo me non esiste. Lo so, sembro piuttosto bipolare in questo momento, e forse lo sono per davvero, ma se – e dico se –, per puro scherzo del destino, April fosse davvero incinta di Dominik? Devo accertarmi che non sia così prima di buttarmi in qualcosa con lui, no? Che poi, cosa mai ci potrebbe essere tra noi? Sesso probabilmente, molto sesso, come ha previsto lui. E gli ho creduto quando mi ha detto che sarebbe meraviglioso e che ne vorrei sempre di più; soltanto con un suo bacio mi è sembrato di toccare il paradiso con un dito.

«Vieni, ti accompagno a casa», è Pete a interrompere i miei voli pindarici. E mi rendo conto solo ora di essere ancora ferma al centro del vicolo. «Minerva sta arrivando a chiudere il locale, quindi vai a prendere le tue cose ora» mi informa facendomi tornare alla realtà.

«Cazzo! Hai chiamato tu Minerva?» gli chiedo rendendomi conto che l'unico ad avere le chiavi è Dominik.

«Sì, ma non ti preoccupare, non le ho raccontato nulla – anche perché non so esattamente cos'è successo –, le ho solo detto che Dom ha avuto un'emergenza ed è dovuto andare via prima di noi».

«Perfetto, grazie, Pete».

Entro nello spogliatoio, prendo la borsa e in meno di un attimo sono di nuovo fuori, pronta per andarmene.

Tutta colpa di un sorrisoWhere stories live. Discover now