ꜱᴄʜɪᴢᴢɪ

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ʟᴇɢɢᴇʀ ᴀᴠᴠᴇʀᴛᴇɴᴢᴇ ʟ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟ ɪɴʀ

Linea.

Retta.

Curva.

Leggera.

Anzi leggerissima.

La mia mano teneva delicatamente una 2H.

Taehyung stai leggero, queste matite bucano il foglio.

Cercavo sempre di ricordamelo: a scuola me lo ripeterono fin troppo spesso.

Una volta rovinai tutto con una 2H.

Morale della favola? Fu la mia unica insufficienza in discipline pittoriche.

Ci rimasi male.

Ai miei genitori non importò nulla di quel voto: per loro l'artistico era stata la scelta più ingenua e stupida che potessi fare. Insomma si sa: si pensa che chi faccia quella scuola, soprattutto l'indirizzo figurativo, finisca da qualche parte per strada ad ammaliare qualche turista con la sua arte.

Difatti finì così.

Il destino non mi diede il supporto come non me lo diedero i miei, buttandomi fuori casa.

Ragione per cui condividevo l'appartamento con un tenero ragazzo: benché a prima vista sembri più piccolo di me, tra i due, il più grande era lui. Da coinquilini eravamo passati ad essere amici molto in fretta: entrambi condividevamo un passato di merda.

Jimin era il suo nome. Era stato sbattuto sulla strada per la sua passione verso la danza: i suoi genitori insinuarono che ballare fosse per femmine.

Io e Jimin ci vedevamo solamente la mattina e la sera. Nel pomeriggio eravamo indaffarati a guadagnarci da vivere per strada.

Io con i miei fogli di grammatura 300 e le tele, lui con il ballo.

Imparò a cantare mentre il suo corpo danzava. Non poteva permettersi uno stereo.

I polmoni bruciavano ad ogni passo, mentre le sue corde vocali non dovevano spegnersi in affanni.

Per Jimin fu tutto molto più complicato: certe notti al posto di dormire, sentivo i suoi piedi che picchiettavano sul pavimento in salotto.

Si esercitava sempre, senza mai fermarsi. Aveva il forte desiderio di migliorarsi, ogni giorno che passava.

Un paio di volte ero corso nel pieno della notte in salotto vedendolo svenuto a terra per i troppi sforzi.

Mangiava poco perché diceva che i ballerini devono essere in forma.

Per le sue numerose paranoie imparai a guardarlo ballare fino alle quattro del mattino, senza addormentarmi.

Non ho mai voluto lasciarlo solo.

Andavo a dormire solo se lui veniva con me.

ɴᴏᴏɴ-ᴄʜɪ ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora