𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟕

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| F |

FEAR (paura)

/fɪə/

sostantivo

"Non voglio essere scortese, ma cosa ci fai qui?" Disse, mentre chiudeva la porta dietro di sé.

La ragazza trascinò la valigia all'interno dell'appartamento e si voltò per affrontarlo. Indossava un maglione soffice e un paio di pantaloni a quadri, sembrava appena arrivata dall'aeroporto a giudicare da quello che portava con sé e si era tagliata da poco i capelli. Da qualche parte nella mente di Taehyung c'era una sua foto, come la immaginava, ma vederla di persona era tutta un'altra storia. Per qualche ragione la immaginava più alta, invece era piccola ed era molto più carina di come la ricordava attraverso quelle visioni sfocate delle sessioni Skype di Jeongguk.

"Sono venuta per vedere Jeongguk." Menzionò casualmente. "Spero non ti dispiaccia."

"Perché dovrebbe?" Taehyung sbatté le palpebre un paio di volte, sentendo l'impeto della bugia.

Lei abbassò gli occhi sul suo collo, dove i succhiotti brillavano rossi come cardinali esclamando «colpevole».

Istintivamente lui li coprì con la mano e si schiarì la gola. "Jeongguk è andato al minimarket in fondo alla strada. Dovrebbe tornare presto. Nel frattempo siediti pure." Le offrì Taehyung.

"Grazie." Si sedette sullo sgabello del bancone su cui avevano condiviso tante colazioni e pasti pigri.

Non sapeva cosa fare, e probabilmente da un momento all'altro avrebbe iniziato a graffiare i muri con le unghie.

"Uhm...vuoi qualcosa da bere? Acqua? Una tazza di tè?"

"Il tè andrà bene, grazie."

La sua espressione era imperscrutabile. Taehyung non riusciva a capire se fosse arrabbiata, triste o semplicemente stanca.

Riscaldò l'acqua all'interno del bollitore elettrico e con le mani tremanti afferrò la scatola dove tenevano la loro selezione di tè. Prese silenziosamente del tè verde e poi si voltò per prendere un paio di tazze dal mobiletto, con così tanta fortuna, che beccò una delle tazze che avevano usato per brindare quando si erano trasferiti per la prima volta.

Ci versò l'acqua e la lasciò affondare un attimo, anche lui ne aveva bisogno.

Kijung non aveva detto una parola, non aveva nemmeno lanciato un'occhiata -o guardato male- Taehyung. Aveva gli occhi persi in lontananza come se stesse pensando e ripensando a qualcosa.

"Ecco." Offrì la tazza di tè fumante, una volta pronta.

"Grazie." Tracciò un cerchio intorno al bordo e poi sollevò la testa. "Lascialo."

"C-Cosa?" Taehyung quasi si strozzò con l'aria. "Cosa intendi?"

"Voglio dire che dovresti lasciare in pace il mio ragazzo."

FONDNESS (affetto)

/ˈfɒn(d)nəs/

sostantivo

"Hai una cotta per lui." Indicò Jimin, cogliendo Taehyung alla sprovvista. Colse anche il momento di confusione per rubare una delle sue patatine fritte.

Nel bel mezzo di quel trambusto e delle voci sovrapposte al fast-food, riuscì a sentire il suo migliore amico forte e chiaro.

I suoi occhi avevano naturalmente seguito la traccia del percorso di Jeongguk verso i locali del fast food mentre saltava con gioia per prendere il suo ordine. Senza accorgersene, Taehyung si era dimenticato del proprio cibo e appoggiò il mento sul palmo della mano mentre un grande sorriso si dipinse sul suo viso. Jimin se ne accorse subito perché non era nemmeno un fatto nascosto che il suo amico si perdesse sempre, immerso in quello sguardo adorante.

𝑳𝑶𝑽𝑬 : Glossary Of Associated Terms | TAEKOOK (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora