Jeff the killer × reader (parte 1)

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«T/n!».

Quella voce...

«Ehi t/n!»

Un'immagine venne proiettata nella mia testa: era un ragazzo, aveva i capelli castani e gli occhi...

"Di che colore aveva gli occhi?"

«T/N!!»

Azzurri..i suoi occhi erano azzurri.
Aveva tutta l'aria d'essere un ragazzo semplice,tuttavia era davvero coraggioso, lo invidiavo per questo.
Ma lo ammiravo molto allo stesso tempo, era il mio punto di riferimento, "non so cosa darei per rivederlo".

Man mano che i ricordi si accumulavano nella mia mente altri si stavano tramutando in lacrime.
"Che fine ha fatto quel ragazzo?"
Pensai che non lo avrei scoperto mai, volevo solo avere accanto qualcuno a cui importasse di me, lui era l'unico, e adesso che l'ho perso non riesco a trovarne altri, anzi, ero più che sicura che non ne esistessero altri.

Ero sdraiata sul terreno di una foresta, di solito i colori della natura mi aiutavano a stare più serena, o forse la usavo solo come scusa per stare in un posto tranquillo, lontano dalla gente, dalla confusione, dal frastuono.
Ciò che vedevo sopra di me erano immensi alberi dalle foglie colorate, era come se i colori urlassero per annunciare l'inizio della stagione autunnale.
Quella non era una normale foresta, era la nostra foresta, di me e quel ragazzo, correvamo sempre lì per giocare, "quanto è bello essere bambini" pensai, guardando il cielo grigio circondato da decine di alberi dalle foglie che andavano dal giallo al marrone, passando dall'arancione e più raramente dal rosso.
Quel paesaggio mi dava una certa nostalgia...
Mi portai le mani al petto, il vento mi sfiorò i capelli dandomi dei leggeri brividi di freddo.

Feci un breve sospiro, poi decisi di tornare a casa.
Mi coprii le mani con le maniche della mia felpa e indossai il cappuccio, i ricordi non si fermavano, avevo così tanto da ricordare, così tanti anni, così tanti momenti, solo io e lui, io e Jeff.
"Jeffrey Woods" il ragazzo dal cuore d'oro, il mio amico d'infanzia.
Ricordo ancora il nostro ultimo saluto, eravamo entrambi nel vialetto davanti casa sua, lui avrebbe dovuto trasferirsi in un'altra città, io avrei dovuto aspettare il suo ritorno per le vacanze.
Mi diede un abbraccio, «Prometto che tornerò», queste furono le ultime parole che mi rivolse..

Le vacanze arrivarono ed io, dopo aver atteso pazientemente, non vedevo l'ora di incontrare nuovamente quel ragazzino.
Ricordo che mi misi seduta davanti alla finestra cercando di inquadrare ogni persona che passava nel marciapiede sotto casa mia, ma lui non arrivò mai.
Così, anni dopo, diventai abbastanza grande per andare a vivere da sola, presi una casa nella stessa città in cui si trasferii Jeff quel giorno, ma sapevo che non avrei mai potuto incontrarlo.
"Jeff è..."

Uscii dalla stupida foresta piena dei miei ricordi felici, non so neanche perché ho guidato fino a questa stupida città dove l'ho visto per l'ultima stupidissima volta, non so perché continuo a farlo dopo tutti quegli anni. Ho preso la macchina, ha continuato a ingurgitare benzina mentre guidavo nello stradale al buio, il vetro si stava bagnando per la pioggia, "ora ci si mette anche la pioggia, davvero??" Sospirai, sconsolata, ma non mi diedi per vinta e spinsi sull'acceleratore, spinsi finché...

I fari illuminarono una figura con una felpa bianca sul ciglio della strada, stava trascinando qualcosa... lo vidi solo per un istante di profilo prima che potesse voltarsi e rivelare il suo...volto, immagino. Appena lo vidi il mio cuore saltò un battito, iniziai ad ansimare, successe tutto così velocemente che deviai subito e passai avanti. Avevo gli occhi spalancati, dovetti fermare la macchina (a debita distanza da qualunque COSA io avessi visto prima) per lo shock.

Quello non era un volto..o almeno, si avvicinava soltanto LONTANAMENTE alla definizione di un volto: era di un pallore spaventoso, gli occhi erano completamente aperti, come se non avesse le palpebre, ma ciò che non riuscii a togliermi dalla testa... era la bocca allargata da profonde ferite aperte che arrivavano fino alle guance. Mi misi una mano sul petto, il cuore scalpitava ancora, ma dovevo ripartire, dovevo andarmene da lì. Spinsi agitatamente sull'acceleratore e guidai fino a casa con una forza d'animo improvvisata.

Jeff's pov
E dopo esser quasi stato investito, posso annunciare di aver sperimentato qualcosa di nuovo nella vita. Voglio dire...non è la prima volta, ma lo scenario era particolare: ero sullo stradale della collina, trascinavo un cadavere in santa pace, poi ha anche iniziato a piovere-e non fraintendetemi, i miei capelli mi fanno sembrare un figo quando sono bagnati- ma questa veramente non era la giornata adatta.

In questo giorno, qualche anno fa...cosa successe? C'entrava il mio trasferimento forse, e t/n.

Qualunque stronzata fosse sembrava uno strazio solo a ricordarlo. Ma ho cercato di tirarmi su facendo ciò che mi piace di più: uccidere persone, guardarmi allo specchio, uccidere persone mentre mi guardo allo specchio... -forse dovrei trovarmi veramente qualche altro hobby.-
E proprio quando stavo per giocare a buttare il cadavere giù dalla collina una stupida macchina stava per investire ME, ma ha deviato appena ha visto il mio sorriso perfetto.
Sono tornato a casa (per modo di dire, in realtà non ho una casa, sono fottutamente ricercato, puttanelle) aspettate, riformulo, ho rubato una casa a un gentile uomo diversamente vivo e mi sono accomodato.

La prima cosa da fare quando è autunno e ti senti annoiato è toglierti felpa, maglia, e guardare il tuo bellissimo corpo pieno di perfetti lividi e ustioni, solo che... aprii la finestra e non appena sbirciai fuori vidi la STESSA MACCHINA CHE PER POCO NON MI INVESTIVA parcheggiata nel vialetto del vicino. Era una macchina parecchio singolare e datata quindi era difficile che più persone ne disponessero da quelle parti.

"Andiamo a mandare qualche stronzo a dormire" ghignai, ormai quella era la mia routine.
Mi preparai un pasto veloce: un toast con la marmellata spalmata con il mio prezioso coltello, lo infilai in bocca e mi preparai per uscire, sarebbe stata una cosa veloce.

T/n's Pov
Non riuscii a chiudere occhio, il mio cuore si divise in due parti che battevano con la stessa frequenza: da una parte l'adrenalina di prima mi faceva pompare il sangue e mi teneva sveglia, dall'altra una fredda e stridente paura mi spalancava gli occhi e le orecchie, come se quella creatura fosse ancora nell'ombra ad aspettarmi.
La mia paura non fece altro che aumentare quando sentii dei rumori al piano di sotto...

nuovo capitolo a distanza di ANNI. Ho perso un po' il tocco ma credo di poterlo riacquistare. Avevo questa storia da modificare quindi volevo concludere almeno la parte 1.

Mi sono arrivate anche tante richieste di storie da fare, vorrei tanto accontentare tutti ma non so neanche se finirò questa, era più un esperimento.

Grazie a tutti quelli che hanno letto le mie storie in questo tempo in cui non ho pubblicato<3 anche se a rileggerle ora mi sembrano parecchio discutibili ◖⁠⚆⁠ᴥ⁠⚆⁠◗.

Ciao ciao🐙

Je hebt het einde van de gepubliceerde delen bereikt.

⏰ Laatst bijgewerkt: Aug 16, 2023 ⏰

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