Cap.9

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"Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole.''

Devo essere impazzita. Oppure ho sviluppato un perverso autolesionismo.
O forse ancora peggio... tutti e due.

Sto andando all'appuntamento con Malfoy: decisamente non serve aggiungere altro, anche un estraneo capirebbe che sto facendo una stupidaggine.
Questa mia curiosità prima o poi mi farà veramente passare dei brutti  momenti, anche se avrei già dovuto imparare dagli errori del passato a non immischiarmi in affari che non mi riguardano.

Per non parlare poi di quando lo dirò a Ginny... probabilmente mi frantumerà la testa in piccoli pezzi. Rabbrividisco al solo pensiero.

Arrivo al quarto piano, percorrendo ancora qualche corridoio: il cuore comincia a martellarmi nel petto e il respiro si fa più veloce per l'agitazione, in questo momento non so veramente cosa aspettarmi da lui. E soprattutto non so cosa aspettarmi da me stessa.

E questa è decisamente la cosa che mi fa più paura: il mio voler conoscere il maggior numero possibile di cose non è dato solo dalla mia irrefrenabile voglia di sapere, ma anche dal voler essere sempre pronta a qualsiasi evenienza, in modo da adattarmi a qualunque circostanza.

Questa invece è una situazione nuova, sconosciuta, e per questo ancora più intrigante.
Mi fermo davanti alla porta dell'aula, indecisa sul da farsi: questo è il bivio, quel famoso punto di svolta che prima o poi in ogni vita siamo costretti ad affrontare, ed io ancora non sono sicura di sapere come sostenerlo.

Allungo timidamente una mano sulla maniglia, consapevole che se lasciassi perdere o se corressi  lontano non mi dovrei più confrontare con la persona che mi aspetta dentro.

Già, troncherei sicuramente ogni tipo di rapporto con Malfoy, troppo orgoglioso per accettare un rifiuto... mi toglierei il peso che questa situazione lasciata in sospeso mi sta gravando da settimane.
Ma ne sarei veramente capace?

Questa domanda mi fa vacillare temendo la risposta.

No, non ne sarei capace: ormai sono troppo coinvolta. Ormai gli voglio troppo bene per potergli stare lontana.

Sorrido al pensarci: io che voglio bene a Malfoy... pazzesco. Anzi, impensabile.
È un affetto malsano,univoco e soprattutto incoerente: infondo, cosa è cambiato in questi pochi mesi? Nulla. Non sono certo due chiacchierate in più che portano una persona ad affezionarsi all'altra. Eppure sembra tutto così diverso con lui...

Ad ogni sguardo, ad ogni sorriso mi sembra di conoscerlo di più; con lui anche il più profondo silenzio mi fa pensare di essergli veramente vicina.
Ma... e qui la cosa si fa pesante.

Ci sono i 'ma'...
Vale veramente la pena subire sguardi di accusa e di incomprensione da parte degli altri solo per potergli stare accanto?

Arriccio il naso contrariata in una smorfia di fastidio.

Vale veramente la pena rinunciare al mio orgoglio ad ogni suo singolo sguardo di disprezzo, ad ogni suo singolo insulto, per poter vedere poi il suo lato più fragile?

Stringo forte i denti, consapevole di starmi perdendo nelle miriadi di paranoie in cui sono solita annegare e abbasso il pomello della porta, aprendola con lentezza.

Faccio un passo all'interno con cautela, come se stessi entrando nella gabbia di un leone.
L'interno della stanza non è buio come mi sarei aspettata, anzi: tre grandi torce sono appese alle pareti, riflettendo sui muri le loro luci tremolanti.

Mi guardo attorno per trovare la figura di Malfoy, improvvisamente agitata, e lo vedo: seduto compostamente su un banco in ultima fila, mi osserva di sottecchi come se non volesse guardarmi direttamente in volto.

Open your eyes || dramioneWhere stories live. Discover now