Quella maledetta Villa

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Erano già le otto di sera, quando il Maknae attraversò la porta del dormitorio rilasciando, con un sonoro tonfo, il borsone della palestra sul pavimento.
Nella casa regnava un gran silenzio, ma una piccola risata, attirò la sua attenzione.
Salì le scale due a due e si precipitò nella camera del fidanzato trovandola vuota e buia. Ma ecco che la risata sentita poc'anzi lo fece voltare verso il corridoio e una piccola luce che trapelava da una porta socchiusa, fece si che le sue gambe si mossero verso quella direzione.

Arrivò davanti all'uscio e si affacciò di poco, vedendo i capelli bianchi di Hobi ricadere all'indietro e il suono della sua risata ovattata dalla mano che aveva davanti la bicca, sorrise davanti a quell'immagine così genuina del suo hyung. Hobi era uno dei suoi fratelli maggiori preferiti. Sempre allegro e sempre pronto a tirargli su il morale durante le estenuanti prove che affrontavano per ogni maledetta coreografia. Posizionò la mano a metà dell'asse di legno bianca e la apri scoprendo Hoseok seduto sul materasso del suo letto e un certo rapper corvino seduto a cavalcioni sulla sedia della scrivania di Mr. Hope. I suoi hyungs si voltarono all'unisono verso il Maknae che sorrise intenerito nel vedere Hobi e si bloccò nel vedere gli occhi chiusi a due sottili fessure il rapper corvino. Si trovò in una situazione dove non sapeva se scappare a gambe levate dopo quello che aveva scoperto quella mattina, cioè che il suo hyung e il suo migliore amico si allietavano in attività fisiche che riguardavano un buco e un cazzo, oppure fare il finto tonto. Improvvisamente senti la nuca fargli male e gli ritornarono in mente tutti gli scapellotti presi in quei dieci anni dal corvino.

"Scusate non volevo interrompervi" alzò le mani in difesa dell'eventuale attacco di Yoongi avrebbe potuto fare da un momento all'altro.

"Tranquillo Jungkook-ah, non interrompi niente, mi stava raccontando della sua mattinata" disse JHope sorridendo dolcemente.

A sentire quelle parole, piano, piano, il volto giovane iniziò a colorarsi di un bel rosso acceso, arrivandogli fino alla punta delle orecchie e scattando con lo sguardo verso il pavimento, con gli occhi sgranati nella consapevolezza che evidentemente solamente lui non sapeva del rapporto basato forse solo sul sesso dei suoi hyungs.

"Come mai sei diventato tutto rosso?" Gli chiese Yoongi alzandosi dalla sedia e chiudendo le braccia al petto.

Il minore fissò quell'immagine e ingoiò il vuoto. Il rappare faceva davvero paura e nella mente gli comparve la malsana immagine di lui che scopava con ferocia il suo migliore amico. E quella immagine gli fece un certo effetto. Un effetto strano, ma eccitante. Scacciò via quella fantasia momentanea e tornò con i piedi per terra.

"Niente di che" si trovò a sorridere nervosamente.

"Avevi bisogno?" Gli domando infine Hobi, unico spettatore ignaro di quel teatrino fra i due.

"Giusto, avete per caso visto Taehyung?" Si grattò il mento aspettando la risposta che però venne data con uno strano silenzio.

"Non lo so" sospirò Yoongi buttandosi a sedere sul materasso accanto al migliore amico, scambiando uno strano sguardo con esso.

"Sapevo che doveva rientrare per cena, ma è in ritardo" i suoi hyung non riuscivano a guardarlo in faccia.

Una fondamentale informazione che mi sono scordata di dare, è che i cinque ragazzi sapevano della relazione amorosa di lui e di Taehyung. Per loro non era un problema, anzi, li avrebbero difesi da tutto e da tutti, avrebbero difeso il loro amore come una vera famiglia farebbe. Avrebbero fatto da scudo contro quella società che ancora non accettava quei tipi di relazione. Detto questo, potete immaginare quei due poveri ragazzi seduti su quel letto che sapevano vita, morte e miracoli del loro collega Taehyung. E sapevano dove era andato. Sapevano e avevano anche litigato per questo, ma quella vitale informazione non doveva essere data da loro, ma dal fidanzato che in quel momento era sparito dalla faccia della terra.

La Villa (kth, jjk)Where stories live. Discover now