Capitolo XII

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Roma, 28 dicembre 1916

Era dalla Vigilia di Natale che Emilio conviveva con il segreto della confessione che si erano scambiati Filippo e Francesca Solari, e tutto ciò rendeva i suoi giorni inquieti e le sue notti insonni: quella donna, con cui aveva scambiato opinioni sociopolitiche proprio quattro anni prima, era stata capace di uccidere sua sorella, e suo marito, che sembrava innocuo, era stato suo complice; pensare che la ragazza che amava in silenzio e il suo migliore amico si sposassero con l'ombra gettata da due individui simili lo faceva stare male.
Non vedeva l'ora che quel congedo finisse, che potesse tornare al fronte per dimenticare quel pensiero che lo faceva sentire in colpa; immaginava che non appena la guerra fosse finita, sarebbe partito per occuparsi delle sue terre, che a causa del conflitto non versavano in condizioni particolarmente buone.
Lucia abitava ancora a Palazzo Marconi: la procedura per l'annullamento del matrimonio durava tre anni, e in quel tempo la giovane risultava ancora sua moglie, anche dormiva in un'altra stanza e faceva vita a sé.
La sentì rientrare, erano le otto del mattino: aveva una condotta così dubbia che moriva dalla voglia di giudicarla, anche se lui non era proprio nella posizione in quel momento.
<< Ti sembra questa l'ora di rincasare? >> esordì perciò.
<< Non devo più rendere conto a te. L'annullamento deve ancora arrivare, ma di fatto siamo separati. L'hai detto tu >> rispose Lucia, alzando gli occhi al cielo, scocciata.
<< Ricorda che sei stata tu a tradirmi. Io non l'avrei mai fatto >> puntualizzò Emilio.
<< Davvero? E che mi dici delle sensazioni che provi al pensiero che mia cugina Greta sposerà il principe Giardini? Sei innamorato di lei, forse l'hai amata molto di quanto avessi mai amato me >> commentò lei, cercando di accedere alla sua stanza.
<< Non dire idiozie >> insistette lui.
La contessa Marconi si girò verso il marito, squadrandolo da capo a piedi.
<< Cerca di non odiare troppo il mondo, stasera. Andiamo all'Opera, ci ha invitati tutti il principe Giardini. Il trauma delle trincee potrebbe non valere, come giustificazione >> controbattè, in maniera tale che questi non poté replicare.
Emilio la guardò andare via: era sempre lei ad avere l'ultima parola; lui invece era un pessimo marito e un pessimo amico.

                                      ***

A Palazzo Solari si commentava quell'invito con grande eccitazione.
<< Come sono felice, ho sempre amato l'Opera! Andarci con Renato al braccio sarebbe il coronamento di un sogno... >> sospirò sognante Greta, mentre faceva colazione insieme ai familiari.
<< Anche andarci con Armando Ghisoni era il coronamento di un sogno, non dicevi la stessa frase quattro anni fa? >> la prese in giro Filippo. Sua moglie gli diede una gomitata.
<< Tuo fratello ama fare battute, e non si accorge di quanto siano sgradevoli... >> cercò di giustificarlo.
Dovevano tenere un basso profilo, ma la tendenza alle battute di dubbio gusto del conte Solari di certo non aiutavano.
<< Lucia ed Emilio hanno confermato la loro presenza? >> domandò Giuliano. Aveva passato l'ennesima notte con Nadia Berardi, e la ragazza gli aveva comunicato la sua intenzione di entrare nella Croce Rossa per poter stare più vicina a lui.
<< Devono, adesso più che mai. Fino a che non arriveranno le carte dell'annullamento, quei due sono ancora marito e moglie >> rispose risoluta la contessa Negroni.
<< Il nostro caro nipote Emilio lamenta il fatto che la contessa Marconi dorma di giorno e viva di notte >> confessò Aristide.
<< Mi chiedo dove ho sbagliato, con la mia unica figlia... >> sospirò Isabella.
<< Tu non hai sbagliato, zia. Semplicemente non si amavano. Potevano essere stati promessi, ma se non c'è l'amore, penso che le coppie non vadano molto lontano... >> sentenziò Greta.
Gli altri commensali convennero che quella visione romantica del matrimonio l'aveva perché non si era ancora sposata: con l'anello al dito avrebbe capito sicuramente che la vita di coppia era tutt'altro che favolesca.

Tutta la vita che non abbiamoWhere stories live. Discover now